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Come vendere su Facebook, Instagram, TikTok costruendo un funnel efficace: tattiche e strumenti

Ecwid

Sempre più persone acquistano sui social e, come diretta conseguenza, sempre più aziende investono in social commerce: come farlo con buoni risultati? A partire da cinque step che puntano soprattutto a coinvolgere gli utenti.

Con circa una persona su tre che ha comprato almeno una volta direttamente dalle pagine social di aziende e merchant1, il social commerce sembra un approccio ormai irrinunciabile per le vendite online indipendentemente dalla natura del prodotto o servizio offerti, dalle dimensioni del proprio business, dalla disponibilità di un negozio virtuale. Come vendere sui social in maniera efficace, però, e garantendosi ottimi risultati?

Cinque step per vendere sui social (ottenendo buoni risultati)

Un buon punto di partenza è aver bene in mente quali siano le proprie buyer personas, ossia che target si intendano raggiungere con priorità. Non è ormai un mistero, infatti, che ogni piattaforma abbia demografiche diverse e, se il vantaggio di vendere sui social è raggiungere i propri potenziali clienti in un luogo in cui gli stessi “stanno” già spontaneamente, scegliere la giusta piattaforma – o le giuste piattaforme, perché l’approccio che più premia è ormai quasi sempre quello multicanale – su cui vendere i propri prodotti o servizi è cruciale perché anche questa attività appaia quanto più nativa e meno interruttiva possibile.

Allo stesso scopo serve investire nello sviluppare una presenza digitale solida, coerente e con cui presidiare le piattaforme più frequentate dai propri pubblici. Vendere sui social è infatti la punta finale di un funnel che parte dall’incuriosire gli utenti, appassionarli al proprio racconto di brand, far insorgere in loro desideri o bisogni connessi ai propri prodotti o servizi, invogliarli a entrare a far parte della propria community. Lungo questo “iter” aiuta soprattutto puntare su contenuti che, di volta in volta e a seconda ancora delle dinamiche tipiche all’interno delle varie piattaforme, sappiano essere divertenti e d’intrattenimento, informativi, emotivi e coinvolgenti o invitino direttamente l’utente all’azione.

Come vendere su Facebook, Instagram, TikTok sfruttando impostazioni ad hoc

Padroneggiare la grammatica dei diversi ambienti digitali serve a chiunque intenda vendere sui social per riuscire a sfruttare al meglio le impostazioni – ormai numerose – appositamente sviluppate dalle piattaforme per il social commerce.

Spesso si tratta di feature, tra l’altro, che permettono di vendere sui social anche senza sito: una necessità spesso condivisa soprattutto da chi è alle prime esperienze e per le prime volte investe in social commerce e per far fronte alla quale non mancano servizi, come quelli di Ecwid, che grazie a un unico tool semplice e intuitivo nell’utilizzo permettono di gestire i più diversi aspetti delle vendite online, dalle vetrine alle scorte fino a pagamenti e spedizioni, senza spese aggiuntive e garantendo ai merchant una serie di insight sulla base dei quali poter far crescere meglio e più velocemente il proprio negozio virtuale.

Ecwid

Su Facebook, per esempio, due strumenti come Marketplace e Facebook Shops permettono rispettivamente di pubblicare annunci riguardanti i propri prodotti o servizi rivolgendosi a dei pubblici soprattutto locali e di trasformare la propria pagina aziendale in un negozio virtuale a tutti gli effetti con la possibilità di impostare i prodotti in vetrina, scrivere delle schede descrittive rimandare direttamente al proprio eCommerce per la chiusura del carrello e il pagamento.

Da tempo su Instagram invece il bottone Compra, la possibilità di taggare i prodotti e di organizzarli in uno shop rende l’esperienza d’acquisto quanto più immersiva possibile e assicura soprattutto, dal lato utente, la possibilità di fare shopping senza mai (o quasi) interrompere la navigazione.

Più di recente proprio piattaforme come Instagram e soprattutto TikTok stanno lavorando, però, anche a impostazioni per il live shopping e lo shopstreaming, per rendere possibili gli acquisti durante le live o direttamente dagli short video degli account aziendali o degli influencer coinvolti in apposite campagne.


Se da quanto detto fin qua vendere sui social può sembrare una task facile da portare a termine anche “nativamente”, gli addetti ai lavori consigliano comunque di investire, anche solo piccoli budget per iniziare, in sponsorizzate, advertising e altre attività a pagamento. Piuttosto efficace può risultare, per esempio, offrire codici sconto e coupon validi per i primi acquisti dal proprio shop su Instagram o organizzare contest e giveaway durante un evento di shopstreaming su TikTok per aumentare awareness e visibilità del proprio brand.

Non meno importante quando si decide di vendere sui social, infine, è attivare anche un servizio di customer care e assistenza post vendita che passi dagli stessi canali. La maggior parte degli utenti infatti dà ormai per scontato di poter contattare l’azienda tramite i suoi account digitali, soprattutto quando ha utilizzato gli stessi per portare a termine gli acquisti, e quando lo fa si aspetta una risposta risolutiva.

Quasi contestualmente all’attivazione di bottoni e altre feature per gli acquisti sui social, così, sarebbe meglio predisporre messaggi automatici di risposta sulle chat, attivare bot o designare addetti umani all’assistenza che si occupino di rispondere a ogni richiesta e, più strategicamente, continuare a curare il rapporto con chi ha acquistato sui social. C’è in gioco, del resto, la soddisfazione degli stessi e, proprio come in negozio, un cliente soddisfatto è un cliente che con più probabilità torna a comprare.

Note
  1. Statista
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