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Quali saranno le principali tendenze per l'eCommerce nel 2023?

trend eCommerce 2023

Dalle vendite durante le dirette sui social all'uso di sistemi di intelligenza artificiale e realtà aumentata, passando per pagamenti rateizzati e consegne ecologiche: le previsioni sul futuro (prossimo) dell'eCommerce.

Il 2022 è stato l’anno in cui oltre tre milioni di italiani che non lo facevano ancora hanno cominciato ad acquistare online portando il valore delle vendite digitali ad almeno 49.5 miliardi di euro, ma anche quello in cui dopo il boom di acquisti in Rete durante la pandemia il commercio digitale è tornato a crescere a ritmi pre COVID, ossia più lentamente. Gli addetti ai lavori hanno già fatto i conti, insomma, con la capacità del commercio online di «cambiare pelle» e adattarsi ai cambiamenti di scenario anche più imprevedibili: i principali trend eCommerce 2023 sembrano confermarlo.

Acquisti mobile, live shopping, social commerce: il 2023 sarà un anno di conferme per le vendite digitali

I prossimi mesi del 2023 sembrano mesi di grandi conferme, soprattutto se si guarda a particolari “declinazioni” dell’ ecommerce come il mobile commerce , il social commerce , il live commerce.

Secondo alcuni dati gli acquisti online da dispositivi mobili come smartphone e tablet continueranno a crescere fino a raggiungere quasi 730 miliardi di dollari entro il 20251: si tratta di oltre il 44% del valore totale delle vendite digitali negli Stati Uniti. Shopify sottolinea che il 2023 sarà l’anno in cui sempre più persone si abitueranno ad acquistare da mobile e cominceranno a trovarlo «comodo»2. Ciò potrà avvenire solo grazie agli sforzi dei retailer per ottimizzare l’esperienza utente anche con accorgimenti semplici come scegliere immagini dei prodotti in un formato verticale che meglio si adatta allo scrolling sullo schermo dello smartphone o inserire bottoni più grandi e facilmente cliccabili (attualmente oltre il 65% dei mobile shopper lamenterebbe proprio collegamenti ipertestuali, menu e pulsanti troppi piccoli come principale ragione dell’abbandono del carrello3).

Sarà soprattutto il social commerce, ancora secondo la piattaforma, a rendere «frictionless» l’esperienza d’acquisto online. Ben oltre la metà della popolazione globale è ormai presente sui social e trascorre all’interno di questi ambienti molte ore al giorno: comprare sarà, così, solo un’altra delle numerose attività compiute mentre si è connessi. Da tempo le big del settore hanno introdotto, non a caso, funzioni come i buy button o quelle per il check-out in-app o destinate alla social customer care che hanno come obiettivo proprio non interrompere l’esperienza social e, molto più pragmaticamente, non far uscire dalle piattaforme gli utenti intenzionati ad acquistare o che hanno già acquistato. L’ultima in ordine di tempo è stata TikTok con il lancio in America della funzione Shop, dedicata allo shopstreaming.

È dal mercato cinese che in piena pandemia, quando i punti vendita erano chiusi in rispetto delle norme anticontagio, i retailer globali hanno preso ispirazione per  vendere durante live sui social in cui mostravano prodotti e servizi e loro possibili usi, erano disponibili a rispondere a dubbi e domande dal pubblico o si avvalevano della collaborazione di influencer, brand ambassador e testimonial per dare vita a momenti divertenti e di intrattenimento. Secondo delle statistiche, sei consumatori su dieci troverebbero l’esperienza d’acquisto effettivamente migliorata grazie allo shopstreaming e oltre il 45% preferirebbe addirittura acquistare durante le dirette social piuttosto che farlo in negozio4. È per questo che gli addetti ai lavori concordano nel citare il live shopping tra i principali trend eCommerce 2023.

Guardare alla Gen Z per comprendere meglio i trend eCommerce 2023

Retailer ed eCommerce specialist non possono non tenere conto, come sottolineano anche da PrestaShop, di trovarsi di fronte a una nuova generazione di consumatori: quella della Generazione Z.

Primi veri nativi digitali, hanno forte familiarità con le tecnologie e con gli ambienti online; si lasciano ispirare dai social e ancor di più dagli influencer che seguono e dai content creator più esperti e più in vista nelle nicchia che frequentano; sono attenti al risparmio e a fare acquisti consapevoli, anche e soprattutto quando questo vuol dire d’occhio l’impatto dei propri consumi hanno sull’ambiente e sulla società; eleggono a love brand le marche a cui si sentono più affini; sono anche più nomadi” e propensi a cambiare azienda se ne trovano alcune che li convincono di più.

Più in generale, il futuro prossimo sarà quello in cui si dovrà fare i conti con un calo della brand loyalty. La fedeltà e l’attaccamento dei consumatori a una marca saranno messi duramente in crisi, tra le altre cose, dagli effetti ad ampio raggio dell’inflazione e dai ritardi nella supply chain: i prezzi dei propri prodotti preferiti che aumentano e l’impossibilità di trovarli in tempi brevi o sui soliti canali di distribuzione potranno spingere i consumatori a cambiare brand e rivolgersi anche ai competitor delle aziende da cui sono soliti acquistare. Tra il 2021 e il 2022 lo avrebbero già fatto sette consumatori su dieci5 ed è un rapporto che potrebbe aumentare nel futuro immediato.

È questa la ragione per cui chi ha analizzato i trend eCommerce 2023 non ha potuto fare a meno di rimarcare l’importanza anche per chi vende online di investire su una precisa – e forte – strategia di branding6.

Tra chatbot e assistenti vocali, il futuro dell’eCommerce è conversazionale

Altrettanto importante sarà incrementare nel numero e allo stesso tempo migliorare le occasioni d’incontro tra brand e consumatore.

Oltre il 60% delle aziende si dice convinta che il servizio clienti possa avere un impatto diretto sulle proprie performance . Ciò è tanto più vero quanto si è più si è capaci di pensare in maniera “olistica” alla customer care , come assistenza – nel senso più letterale del termine – al cliente in ogni fase del customer journey .

Se è vero che il percorso d’acquisto si è fatto sempre meno lineare, sempre meno simile a un funnel e sempre più simile a un disordinato messy-middle, è importante per l’azienda riuscire a mostrarsi vicina al consumatore e raggiungibile il qualsiasi momento.

Possono essere una buona soluzione in questo senso chatbot che possano rispondere 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 con voce quanto più umana possibile a domande e dubbi dei consumatori o possano dare loro consigli su come sfruttare al meglio il servizio che stanno per acquistare oppure ispirazioni per outfit che includano l’accessorio moda che sono intenzionati ad acquistare online.

C’è chi sottolinea da tempo, non a caso, che il futuro del commercio digitale sia nel conversational commerce. Naturalmente nella categoria del commercio conversazionale, e tra i trend eCommerce 2023, non si possono non includere anche gli acquisti – o perlomeno le ricerche legate agli acquisti – effettuate tramite gli assistenti vocali. È stato stimato che la penetrazione di sistemi come Alexa, Google Home, ecc. raggiungerà il 75% entro il 20257. Contemporaneamente aumenterà il numero di consumatori che sfrutteranno la ricerca vocale per fare shopping online, generando vendite per 30 miliardi di dollari entro il 2024.

Come intelligenza artificiale e realtà aumentata cambieranno l’eCommerce quest’anno

Non è una vera novità che a dettare le tendenze del commercio elettronico siano le nuove introduzioni nel campo della tecnologia e le applicazioni pratiche delle innovazioni del momento. C’è uno punto, cioè, in cui tech trend e trend eCommerce si incrociano e sembra essere quest’anno quello occupato da intelligenza artificiale e realtà aumentata.

Intelligenza artificiale e machine learning non potranno essere sfruttati solo per “allenare” i chatbot usati per fare assistenza clienti prima, dopo o durante l’acquisto, ma anche e soprattutto per ideare esperienze d’acquisto sempre più personalizzate e tarate sui gusti e sui bisogni dei singoli consumatori. Secondo uno studio, proprio la possibilità offerta agli acquirenti di personalizzare l’esperienza d’acquisto online è connessa con l’aumento – di almeno un quarto8 – delle entrate per i retailer. Personalizzare l’esperienza di shopping sui propri negozi digitali sarà più facile per quei brand che avranno a disposizione un gran numero di dati riferiti ai propri utenti e sapranno opportunamente analizzarli e interpretarli. Se l’orizzonte è quello di un Web “cookieless”, l’invito che gli esperti fanno già oggi alle aziende è così di cominciare a lavorare sulla propria strategia zero-party data, ossia a raccogliere dati di prima mano. Lo scoglio più grande da affrontare è quell’oltre un quarto di aziende che non crede ancora che cambiamenti come quelli già adottati da Apple e che presto arriveranno anche su Chrome per quanto riguarda privacy e protezione dei dati degli utenti possano impattare concretamente sul proprio business.

La principale applicazione della realtà aumentata nell’eCommerce continuerà a essere, invece, per sistemi che abilitano esperienze try on e permettono cioè di provare capi, accessori ma anche prodotti beauty proprio come se ci si trovasse all’interno di un camerino virtuale o che rendono possibile visualizzare nello spazio e a 360 gradi l’oggetto a cui si è interessati. Quattro eShopper su dieci tra quelli che abbandonano i propri carrelli lo fanno perché incerti su come potrebbero stargli addosso o come si abbinino al resto dell’arredamento della casa i prodotti che intendono acquistare9: grazie all’uso dell’AR si può anticipare in qualche misura l’esperienza di consumo e vincere le ritrosie dei consumatori. Anche altri settori – oltre a beauty e fashion, dove l’uso della realtà aumentata per l’eCommerce è già da tempo consolidato e dove non si contano le partnership come quella tra Snapchat e H&M finalizzate proprio allo sviluppo di sistemi try on per le nuove collezioni – sperimenteranno quest’anno i vantaggi dell’AR per le vendite online.

Gli eBuyer sono sempre più attenti all’ambiente e per questo non disdegnano di comprare usato

Non si può non citare tra i trend eCommerce 2023 anche il cosiddetto “recommerce“, cioè la tendenza a rivendere online oggetti che non piacciono o non si usano più. Le vetrine digitali di servizi come Vinted, Wallapop, Depop sono lo strumento preferito per vendere online capi di seconda mano e oggetti “pre-loved”: le utilizzerebbero oltre sei acquirenti su dieci10. Da Zara a Patagonia però sono sempre di più i brand, soprattutto del fashion, che offrono la possibilità ai clienti di vedere e acquistare usato.

La possibilità di risparmiare non è il solo driver del successo del recommerce. Numerose ricerche hanno dimostrato come i consumatori – tutti, non solo i giovanissimi – siano sempre più attenti a fare acquisti sostenibili e premiare le aziende che si impegnano per ridurre l’impronta carbonica delle loro attività o riforestare e che più in generale fanno scelte amiche dell’ambiente. Acquistare di seconda mano, allungando il ciclo di vita del prodotto, rientra perfettamente in questa filosofia d’acquisto.

In maniera simile, però, chi compra online sembra premiare i brand che provano a ridurre la quantità di plastica presente nel package o il volume degli imballaggi, chi sceglie modalità di spedizione meno inquinanti, le che fanno parte di programmi come il Climate Pledge Friendly di Amazon e più in generale chi vende prodotti sostenibili”: non a caso le ricerche online per questa stringa sono aumentate rispetto allo scorso quinquennio di oltre il 70%11.

Secondo 4Graph.it per gli eBuyer sarà sempre più importante anche sapere che le aziende da cui comprano hanno ottenuto le più importanti certificazioni a livello internazionale in ambito di sostenibilità ambientale dei processi di produzione e di qualità.

Più in generale quanto più le aziende si mostreranno capaci di raggiungere criteri e obiettivi ESG prefissati, tanto più aumenteranno le probabilità che siano scelte da quegli acquirenti che hanno a cuore fare acquisti consapevoli.

La più totale trasparenza, in ogni ambito: da che prezzi si mostrano sul negozio virtuale a quali standard ci si assicura che rispettino i propri fornitori e gli altri soggetti lungo la propria filiera, sarà insomma la leva fondamentale su cui costruire quest’anno una strategia per l’eCommerce efficace.

I principali trend eCommerce 2023 legati alle spedizioni

Certo avere successo con le vendite online richiede oggi più che mai di prendersi cura di numerosi aspetti logistici, come soprattutto quelli legati alle spedizioni.

A spiegare perché sia importante per merchant e aziende che vendono online gestire bene le spedizioni può bastare il fatto che durante l’ultimo Black Friday, e per via di un forte incremento degli acquisti digitali, una delle maggiori preoccupazioni di chi ha comprato approfittando di sconti e promozioni avesse a che vedere con eventuali ritardi o errori nella consegna.

Più che concentrarsi sui trend eCommerce 2023 generici, così, Sendcloud ha provato a identificare le tendenze che emergeranno quest’anno nel campo delle consegne e delle spedizioni e che i retailer non dovrebbero ignorare.

Tra gli aspetti a cui si dovrebbe fare più attenzione ci sono quelli, a cui in parte già si accennava, della tracciabilità delle spedizioni e delle consegne ecologiche.

Non sempre chi acquista online si aspetta oggi la consegna in un giorno ed è disposto ad avere un atteggiamento comprensivo di fronte a tempi di consegna più lunghi a patto che l’azienda sia chiara fin da subito sugli stessi, gli permetta di tracciare il pacco e riesca a evitare ritardi e disguidi.

Se al momento del check-out gli vengono appositamente segnalate soluzioni più sostenibili per la consegna, ancora, chi compra online non avrebbe particolari resistenze a sceglierle anche nel caso in cui comportino un allungamento dei tempi di spedizione: in una percentuale minoritaria di casi, l’8%12, ciò si tradurrebbe addirittura nell’essere disposti ad annullare l’ordine se non sono disponibili modalità di spedizioni ecologiche.

Tra abitudini e aspettative dei consumatori che i retailer non possono più ignorare c’è anche, continua Sendcloud, l’apprezzamento verso formule come quelle del click and collect o della consegna presso un punto di ritiro o un apposito armadietto come l’Amazon Locker che rendono migliore, più pratica e più soddisfacente l’esperienza di consegna.

Se per anni sono stati un tema più spinoso, infine, i resi potrebbero diventare nei prossimi mesi quasi esclusivamente a pagamento: non si tratta soltanto di ridurre le spese gestionali per i retailer, ma è una scelta amica dell’ambiente e che potrebbe scoraggiare cattive abitudini come quelle del wardrobing.

 

Come si pagheranno in un futuro prossimo gli acquisti effettuati online

Come sta cambiando e continuerà a cambiare il mondo dei pagamenti digitali non può non incidere sui trend eCommerce 2023, come sottolineano da eCommerce Hub.

Strumenti che hanno già incuriosito gli eBuyer negli scorsi mesi, come soprattutto il buy now pay later (come testimonierebbe il fatto che un italiano su due si è detto curioso di provare il pagamento rateale senza interessi), si affermeranno e diventeranno di uso comune nei prossimi mesi.

Chi vende online dovrà fare di tutto, però, per rendere «frictionless» la fase di pagamento e questo vuol dire, più pragmaticamente, offrire a chi compra sul proprio negozio virtuale la possibilità di scegliere tra quanti più metodi di pagamento possibile13.

Fondamentale sarà implementare soprattutto l’uso di wallet digitali come PayPal, ApplePay, Google Pay: già oggi coprono metà delle transazioni eCommerce a livello globale14 ed è una percentuale destinata ad aumentare, considerato che questo rappresenta agli occhi dei consumatori il sistema più sicuro – per la privacy e la riservatezza dei propri dati, ma anche contro truffe e raggiri – per pagare online.

Note
  1. Insider Intelligence
  2. Shopify
  3. Dynamic Yield
  4. Klarna
  5. Shopify
  6. PrestaShop
  7. Statista
  8. Boston Consulting Group
  9. Insider Intelligence
  10. Retail TouchPoints
  11. The Economist
  12. Sendcloud
  13. eCommerce Hub
  14. Statista

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