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Quali saranno le principali tendenze del digital marketing nel 2023?

trend digital marketing 2023

Secondo le previsioni degli esperti nel futuro prossimo del marketing digitale ci sono la crescita degli investimenti martech, soprattutto in AI e AR, l'exploit del purpose marketing che piace tanto alla Gen Z e molto altro.

Una situazione economica incerta costringerà quest’anno aziende e altri soggetti business a pianificare meglio gli investimenti di marketing e soprattutto a concentrarli su attività ad alto roi . Che si tratti di attività con gli influencer , rivolte a un pubblico interno o esterno, o di attività che prevedono l’impiego di tecnologie e sistemi automatizzati dei più all’avanguardia, ecco i principali trend digital marketing 2023 individuati dagli esperti.

Creare relazioni di valore sarà la sfida del futuro per il marketing (digitale e non solo)

Secondo Forbes questo sarà l’anno in cui le aziende (ri)scopriranno l’importanza della customer retention 1: rafforzare prima e quindi far evolvere la relazione con i clienti attuali è più facile – e più economico – infatti di trovare nuovi clienti.

Migliorare la relazione tra brand e consumatori sarà più semplice essendo perfettamente consapevoli di cosa gli ultimi si aspettano dai primi e come soprattutto le aspettative che i consumatori nutrono nei confronti dei brand siano cambiate in questi anni in risposta alle sfide imposte dall’attualità.

Nell’analizzare i trend digital marketing 2023 gli esperti di Think with Google hanno individuato nell’inclusività e nel brand activism due delle leve più efficaci per coinvolgere le persone2.

Non è più un mistero né che il pubblico a cui le aziende si rivolgono sia un pubblico sempre più eterogeneo e né che le persone si sentano più coinvolte e in prima persona se si riconoscono nelle situazioni raccontate negli spot, se provano affinità con i personaggi scelti come testimonial e via di questo passo. È tempo, cioè, di rendere i piani media quanto più inclusivi possibile e la principale difficoltà che le aziende potrebbero incontrare nel farlo è vincere pregiudizi e stereotipi inconsci.

È “ripulendo” la propria narrazione – e, di riflesso, la propria cultura – aziendale dai preconcetti che ci si ritrova spesso vicini a gruppi e comunità sottorappresentate e a poterne sostenere la causa. Se c’è una cosa che le persone ormai si aspettano è, del resto, che i propri brand del cuore le sostengano nelle cause che reputano più importanti: le proteste del #BlackLivesMatter e quelle degli attivisti per il clima prima e, più di recente, quelle seguite in Iran alla morte di Masha Amini sono state uno straordinario banco di prova in questo senso. Per molti esperti, però, semplicemente fare attivismo di brand non basta più: per le aziende è tempo di ispirare il cambiamento e farlo con azioni concrete, che riflettono i propri valori, la propria filosofia, la propria missione aziendale. È tempo, cioè, di investire in purpose marketing.

Così la Gen Z cambierà il marketing digitale

Aziende e marketer si trovano davanti a un pubblico di consumatori completamente nuovo: quello della generazione z .

Nel relazionarsi con i brand, e più ancora nello scegliere tra un brand e l’altro, i genZer sembrano considerare prioritari l’autenticità, la partecipazione, l’impegno degli ultimi nei confronti delle cause che ha più a cuore. Più che «cercare di portare il pubblico della Generazione Z nel proprio mondo» così, continuano da Google, le aziende dovrebbero cercare di incontrarla «nel suo [mondo]».

Più pragmaticamente questo può voler dire tanto destinare i propri investimenti in social media marketing alle piattaforme social più in voga del momento, quanto tenere conto di fenomeni emergenti come quello della creator economy e cioè del fatto che i più giovani sono disposti a pagare personalmente influencer e content creator che seguono per contenuti originali e di valore, senza dimenticare che i giovanissimi della Gen Z non amano particolarmente essere interrotti nelle attività che stanno compiendo, che si tratti di una partita a Fortnite o di una live su Twitch.

Realtà aumentata, intelligenza artificiale, ricerca vocale: gli investimenti martech segnano i trend digital marketing 2023

La necessità di garantire esperienze immersive per lo shopping – le stime sono quelle di un genZer su tre che farà acquisti in AR entro il 20253 – e non solo è tra i principali driver dell’aumento degli investimenti in realtà aumentata.

Non sono solo i trend digital marketing 2023 ma tutte le tendenze in materia di ecommerce , influencer marketing , social media marketing a risentire, come sottolinea il Digital Marketing Institute, dei tentativi delle aziende – forse più cauti di quanto ci si potesse aspettare4 – di sperimentare con il metaverso .

La realtà aumentata rimane comunque solo una voce della spesa in martech che, continua l’Istituto, crescerà anche quest’anno per la maggior parte delle aziende, anche se con moderazione.

In molti campi, sottolineano da Forbes, le aziende sperimenteranno quest’anno con la ricerca vocale, complice il numero sempre maggiore di case e di famiglie in cui è presente un assistente vocale.

Tra le tecnologie su cui le aziende investiranno di più c’è però l’AI, soprattutto per le numerose applicazioni pratiche che promettono di avere le intelligenze artificiali generative come quelle basate sul sistema GPT-4.

L’impiego dell’intelligenza artificiale sarà fondamentale soprattutto per passare dalla semplice marketing automation al cosiddetto anticipation marketing: è un marketing capace di anticipare gusti, desideri, aspettative dei consumatori e ancora il Digital Marketing Institute lo inserisce tra le principali tendenze da tenere d’occhio nell’immediato futuro.

Per le aziende che investono in marketing digitale sarà essenziale quest’anno pensare alla privacy

Interpretare in anticipo bisogni e gusti dei consumatori sarebbe impossibile senza un gran numero di dati a disposizione da analizzare. Per le aziende che non l’abbiano ancora fatto sarà prioritario, così, quest’anno imparare a gestire i dati personali delle proprie audience in maniera corretta e compliant alle principali normative esistenti in materia.

Gli insight di Think with Google sui trend digital marketing 2023 suggeriscono che per più di un utente su dieci esperienze negative per quanto riguarda la privacy online bastano per “tradire” un brand con un altro e più in generale che, quando non possono controllare gli aspetti legati alla privacy, cresce l’insoddisfazione e lo scetticismo degli utenti verso le attività di marketing digitale delle aziende.

Ci sono anche le super app tra i trend digital marketing 2023

Tra le tendenze che non può ignorare nei mesi a venire chi intende investire in app marketing, come concordano gli esperti, c’è l’interesse crescente anche nel mercato occidentale per le cosiddette super app.

Se ne è (ri)cominciato a parlare nel momento in cui Elon Musk ha finalmente acquisito Twitter, nell’ipotesi che l’imprenditore fosse intenzionato a trasformare il social del cinguetti in una super app appunto, sul modello di WeChat.

Al di là del futuro di Twitter, il successo crescente previsto per le super app è legato alla possibilità che offrono di avere sempre a portata di mano e in un unico “posto” una serie di servizi di uso comune, dalle chat ai conti bancari online passando per giochi e food delivery.

Prima di pensare a sviluppare o a integrare i propri servizi su una super app le aziende dovrebbero avere bene in mente, però, che ruolo hanno o possono avere concretamente nella vita quotidiana delle persone, suggeriscono gli esperti di Google.

Come cambierà il marketing (digitale) B2B

Anche sul fronte b2b la principale sfida per le aziende sarà quest’anno quella dell’ employee retention , ossia fortificare le relazioni con dipendenti e collaboratori riuscendo a trattenere i talenti all’interno dell’azienda.

Il reparto marketing può contribuire alla causa più di quanto si immagini definendo, per esempio, una chiara strategia di employer branding , come suggeriscono diversi esperti che hanno analizzato i trend digital marketing 2023, e cioè lasciando che siano direttamente i dipendenti e le persone interne all’azienda a raccontarla e raccontarne sui social e negli altri ambienti digitali storia, missione, visione.

Oltre che per il social selling , i canali digitali potranno essere sfruttati più in generale nell’ambito di una strategia di comunicazione interna per raggiungere dipendenti e collaboratori con contenuti informativi, ma anche emozionali e coinvolgenti.

Il formato video, suggerisce il Digital Marketing Institute, continuerà a garantire i migliori risultati in questo senso. Come aggiungono da Forbes, chi lo ha detto che le aziende non possano provare a raggiungere i propri pubblici interni affidandosi agli influencer? Guru ed esperti della propria nicchia di riferimento sono il corrispondente B2B di micro influencer e nano influencer e dovrebbero essere coinvolti in diverse attività, digitali e non solo, se l’obiettivo è mantenere ispirata la propria popolazione aziendale.

Note
  1. Forbes
  2. Think with Google
  3. Snapchat
  4. Digital Marketing Institute
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