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Intelligenza artificiale: le principali tendenze per il 2024

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Dal marketing alla finanza passando per la sanità e la gestione della vita pubblica, l'adozione di sistemi basati sull'intelligenza artificiale sarà pervasiva quest'anno in molti campi: i trend impossibili da ignorare.

Dal marketing alla gestione delle risorse umane e dei principali processi produttivi, passando per la sicurezza degli asset aziendali e per le politiche che assicurano di raggiungere gli obiettivi ESG prefissati: in numerose aree la vera protagonista sarà quest’anno l’intelligenza artificiale. Basti pensare che, secondo dei dati di DLA Piper, il 96% delle aziende starebbe adottando soluzioni basate sull’AI e che di queste almeno il 45% le considera ormai «fondamentali» per il modo in cui il proprio business genera valore. Uno scenario simile rende indispensabile conoscere i principali trend AI 2024.

Più accessibile e soprattutto multimodale: il futuro dell’AI generativa

I mesi a venire, prevede Ammagamma, saranno innanzitutto quelli in cui gli sviluppi tecnologici renderanno l’intelligenza artificiale sempre più accessibile, versatile ed economica. È una previsione che vale soprattutto per quanto riguarda l’AI generativa: accanto ai Large Language Models (LLMs) cominceranno ad affermarsi, infatti, nuovi modelli più snelli ed efficienti soprattutto a livello di costi, tarati su compiti specifici, capaci di operare su piccole infrastrutture aziendali e che di fatto renderanno l’AI generativa più democratica e alla portata di tutti.

Restando all’AI generativa, il 2024 sarà soprattutto l’anno dell’AI multimodale, ossia dei sistemi capaci di elaborare un gran numero di input e differenti linguaggi e di generare ex novo contenuti a partire da testi, immagini, canzoni. L’AI generativa multimodale rappresenta un’opportunità inedita per chi si occupa per professione di creazione dei contenuti ma, sottolinea SAS nella propria analisi dei trend AI 2024, potrà essere sfruttata anche per la generazione di oggetti, ambienti e dati spaziali in 3D con tutte le applicazioni che ciò potrà avere nella realtà aumentata, nella realtà virtuale, nella simulazione di sistemi fisici complessi come i gemelli digitali.

Verso una più corretta governance dell’AI in azienda

Il dubbio che potrà essere sollevato sempre più spesso di fronte ai contenuti generati dall’AI sarà come accertarsi che gli stessi siano rispettosi del copyright. Per scongiurare lunghe querelle legali, come quella che di recente ha visto The New York Times e OpenAI affrontarsi sui banchi di un tribunale, gli esperti di Think with Google1 suggeriscono di tenersi aggiornati sulle linee guida e le norme in evoluzione del settore, prevedere sempre una revisione da parte di persone fisiche dei contenuti generati dall’AI e integrare gli ultimi con contenuti originali.

Più in generale, il tema della governance dell’AI sarà centrale quest’anno in azienda, con il 99% di chi ha adottato soluzioni di questo tipo che – per tornare all’analisi di DLA Piper – lo cita come tema principale da affrontare e cita soprattutto (nel 96% dei casi) come sfida non più procrastinabile rendere le operazioni basate sull’AI conformi alle normative in materia. Sulla scia dell’AI Act europeo, del resto, è molto probabile che anche altri paesi si dotino nel futuro più prossimo di leggi ad hoc sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei vari campi. Rispettare tali norme eviterà alle aziende solo sanzioni e altre penalizzazioni simili, nonché soprattutto dilemmi di natura etica (che oggi porterebbero il 65% delle imprese a interrompere o rallentare i progetti AI), di fatto rafforzandone la brand equity.

L’intelligenza artificiale renderà anche il marketing più responsabile?

Tra le aspettative che i consumatori oggi nutrono verso i brand c’è, infatti, che questi si mostrino responsabili di fronte ai possibili impatti dei propri processi produttivi. L’impiego dell’intelligenza artificiale rischia di aumentare molto il numero e la portata degli ultimi.

Pensando all’utilizzo dell’AI nel marketing, per esempio, esso richiede di trattare un gran numero di dati e informazioni tra cui potrebbero essercene anche di personali e sensibili: è solo continuando a mettere la privacy degli utenti al primo posto che le aziende potranno assicurarsene la fiducia e assicurarsi, anche, la reale efficacia delle proprie campagne.

Gli esperti di Think with Google non hanno dubbi, del resto, a suggerire che per rendere più efficaci le campagne di marketing che sfruttano l’intelligenza artificiale sarà essenziale una certa «fusione» tra tecnologia e competenze umane e pensiero strategico.

L’adozione massiccia dell’AI, aggiungono da SAS, renderà non più procrastinabile la riflessione su come fare marketing responsabilmente: infatti «se da un lato l’AI offre la promessa di migliorare i programmi di marketing e pubblicità, dall’altro sappiamo che dati e modelli distorti generano risultati distorti».

Nel 2024 le aziende svilupperanno strategie di AI più specifiche per il proprio settore di riferimento

Se si volessero provare a riassumere i trend AI 2024 in una sola frase, comunque, questa potrebbe essere “meno AI generativa, più AI”.

Fin qui il discorso sull’intelligenza artificiale ha rischiato di essere monopolizzato, infatti, dalle sue applicazioni per la generazione automatica di contenuti e da tutte le conseguenze – positive e negative – che ne derivano.

I prossimi mesi, però, saranno le stesse aziende a cominciare a considerare l’AI generativa come soltanto una delle numerose possibili forme di intelligenza artificiale e a integrarla, come scrivono ancora da SAS,

«come complemento alle strategie di AI specifiche del proprio settore di riferimento. In ambito bancario, i dati di simulazione per gli stress test e l’analisi degli scenari aiuteranno a prevedere i rischi e a prevenire le perdite. Nell’health care assisteremo alla creazione di piani di cura personalizzati. Infine, nel comparto manifatturiero, l’IA generativa potrà simulare la dinamica produttiva per individuare miglioramenti in termini di qualità, affidabilità, manutenzione, efficienza energetica e rendimento».

Volendo aggiungere altri esempi, per quanto concerne la sicurezza informatica l’AI potrebbe essere sfruttata per automatizzare l’identificazione delle minacce informatiche e la gestione delle vulnerabilità IT, rendendo più tempestiva la risposta in caso di incidenti e permettendo soprattutto agli analisti di dedicarsi ad attività più complesse e strategiche: due aspetti, gli ultimi, oggi prioritari per le aziende come dimostrano i trend di cibersecurity per il 2024 .  Nella pubblica amministrazione invece, seppure continuerà a procedere a rilento per ragioni soprattutto di costi, l’adozione dell’intelligenza artificiale potrà contribuire ad aumentare la produttività, automatizzare i compiti basilari e mitigare la carenza di talenti.

I trend AI 2024 per quanto riguarda lavoro, clima e democrazia

Al di fuori degli ambienti aziendali lavoro, clima e democrazia saranno, ancora secondo i trend AI 2024 evidenziati da Ammagamma, i tre campi in cui più si avvertirà quest’anno l’influsso dell’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale incentiverà l'”augmented working”

A lungo il principale timore è stato che l’intelligenza artificiale potesse eliminare in poco tempo molti posti di lavoro. La verità però è che, come ha già fatto in passato la maggior parte delle nuove tecnologie, l’AI semplicemente incentiverà una riorganizzazione del mondo del lavoro. In parte lo ha già fatto, creando figure professionali nuove come quelle del prompt engineer e aumentandone la domanda da parte di aziende di tutti i settori.

Anche chi non si occuperà specificatamente di addestrate o dare istruzioni alle intelligenze artificiali, però, nei prossimi mesi dovrà familiarizzare con queste e imparare a mettere in simbiosi le proprie capacità e competenze con quelle dall’AI.

Nel medio e lungo termine il cosiddetto “augmented working” aiuterà i lavoratori, di tutti i livelli e di tutti i ruoli, a essere più efficaci ed efficienti.

Combattere il cambiamento climatico con l’AI: è davvero possibile?

Tra i modi in cui l’intelligenza artificiale può aiutare a combattere il cambiamento climatico Ammagamma cita soprattutto la riduzione delle emissioni di gas serra e di CO2 grazie all’ottimizzazione dei processi industriali e delle flotte dei veicoli; la riduzione degli sprechi e degli scarti di materie prime e risorse disponibili; la gestione più efficiente in agricoltura di colture, irrigazione e uso di pesticidi.

Alcuni modelli più avanzati di machine learning sono in grado, ancora, di tenere conto degli innumerevoli scenari e parametri dati dalla complessità e dall’imprevedibilità della crisi climatica per giungere a previsioni metereologiche più accurate, anche per quanto riguarda i fenomeni estremi per esempio.

Non si può non considerare, però, che l’AI stessa ha un’impronta non indifferente sull’ambiente, simile a quella che hanno i sistemi digitali di uso più comune e che contribuisce alla cosiddetta digital pollution.

Anche il futuro della democrazia è in mano all’intelligenza artificiale

C’è una ragione principale che spiega, infine, perché il rapporto tra intelligenza artificiale e democrazia compaia tra i trend AI 2024 da tenere d’occhio. Quest’anno si svolgeranno almeno cinquanta elezioni in tutto il mondo, a partire da quelle Americane, e, come ha calcolato qualcuno, questo significa che il più alto numero di elettori di sempre – circa due miliardi – si recheranno alle urne contemporaneamente.

Deepake, notizie plagiate dall’AI da grandi giornali e outlet media e manipolate ad arte o anche semplici allucinazioni ed errori di addestramento dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono minare la qualità del dibattito pubblico e il buon esito stesso del voto.

Questo senza contare che l’intelligenza artificiale potrebbe essere impiegata, soprattutto in mancanza di regole chiare in materia, a scopo di propaganda o per fare polizia predittiva con esiti altrettanto deleteri su un momento cruciale per la vita pubblica, come le elezioni. All’estremo opposto ci sono, invece, impieghi dell’AI potenzialmente capaci di rafforzare l’esercizio della democrazia: quelli che permettono di tracciare i dati governativi in maniera trasparente per abilitare scelte consapevoli e informate nei cittadini, per esempio, o di rendere le attività politiche più accessibili a tutte le fasce della popolazione anche grazie all’uso di piattaforme web dedicate.

Note
  1. Think with Google

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