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Trasferirsi all'estero per lavoro? È più facile sfruttando l'aiuto della Rete

trasferirsi all'estero per lavoro

Online si possono chiedere visti e sbrigare pratiche come anche cercare lavoro, una sistemazione e tanto altro ancora: così la Rete si rivela un ottimo alleato per il trasferimento all'estero, per esempio in Canada.

Con un mercato del lavoro sempre più dinamico e in trasformazione, tante sono le persone – giovani e meno giovani – che decidono di trasferirsi all’estero per lavoro sperando in migliori condizioni occupazionali e opportunità di carriera. Dalla richiesta dell’eTA, se si è scelto di trasferirsi in un paese come il Canada, all’invio delle prime candidature e alla ricerca di comunità di connazionali a cui far riferimento per ogni evenienza, come la Rete e gli strumenti digitali vengono in aiuto di chi ha deciso di andare a vivere e a lavorare all’estero?

Trasferirsi all’estero per lavoro: dalla Rete tutte le informazioni necessarie sulla propria destinazione

È già nelle primissime fasi decisionali che proviene dalla Rete un aiuto importante per chi vuole trasferirsi all’estero per lavoro. Un trasferimento è, infatti, una scelta che va ponderata attentamente, meglio se informandosi in anticipo sui più diversi aspetti della vita nel paese prescelto e ascoltando racconti ed esperienze personali e “di prima mano” di chi ci è già passato.

Oggi si trovano in Rete blog e forum dedicati agli expat in cui non è difficile trovare tutte le informazioni di cui si ha bisogno per valutare se un trasferimento all’estero è effettivamente la soluzione che fa più al caso proprio e se il paese in cui si è scelto di andare a vivere e lavorare è quello migliore per le proprie esigenze. Non mancano addirittura app che, dopo aver chiesto all’utente di inserire alcune informazioni utili a tracciarne un profilo socio-lavorativo, gli consigliano il paese – o una lista di paesi – in cui dovrebbe trasferirsi.

Richiedere online visti e altri documenti in vista del trasferimento: cosa c’è da sapere

Una volta scelta la destinazione, la Rete e gli strumenti digitali vengono in aiuto di chi ha deciso di trasferirsi all’estero per lavoro soprattutto da un punto di vista burocratico e organizzativo.

Prima di partire si ha necessità di sapere, per restare all’esempio iniziale, com’è regolata l’immigrazione in Canada, di quali documenti oltre all’eTA si ha bisogno per entrare prima e per trattenersi poi nel paese e via di questo passo. La buona notizia è che online non si trovano solo risposte approfondite a ogni dubbio di questo tipo, ma nella maggior parte dei casi si possono richiedere direttamente online i documenti di cui si necessita per partire, sfruttando dei servizi ad hoc ed evitando così ogni imprevisto pre-partenza.

eTA per il Canada: come e perché farne richiesta online

Richiedere l’eTA Canada è uno dei passaggi che possono essere ormai effettuati completamente online, con la garanzia di risultati veloci e di un’assistenza dedicata a ogni passaggio.

L’electronic Travel Authorization (o eTA, appunto) è un’autorizzazione di viaggio obbligatoria per chi arriva in Canada in aereo che, di fatto, sostituisce il visto turistico: non a caso può richiederla soltanto chi ha un passaporto rilasciato da uno dei paesi inclusi in una lista ristretta – ma di cui l’Italia fa parte – e soddisfi alcuni requisiti tra i quali figurano non avere precedenti penali e non essere affetto da gravi malattie trasmissibili.

Formalmente l’eTA serve per entrare in Canada soltanto per vacanze e viaggi di business e non può essere richiesta se si ha intenzione di permanere nel paese per più di sei mesi, ma quasi sempre è la soluzione temporanea migliore da sfruttare in attesa di ottenere un visto di lavoro per il Canada. Lo è soprattutto in virtù della velocità con cui la si ottiene se si fa richiesta online attraverso uno dei tanti portali specializzati e attivi 24 ore su 24: normalmente non si impiega più di 72 ore per ottenere un’autorizzazione automaticamente collegata con il proprio passaporto e direttamente visualizzabile dalla compagnia con cui si viaggia, ma in caso di necessità si può fare una richiesta d’urgenza e ottenere la propria eTA per il Canada in pochi minuti.

La richiesta va effettuata per ogni singola persona che intende fare ingresso nel paese, inclusi i bambini e con l’unica eccezione dei cittadini dei paesi esenti, e ha un costo variabile comunque inferiore a quello per la richiesta di altri tipi di visti.

Con un’eTA per il Canada e anche senza necessariamente fare applicazione per un work permit si possono visitare clienti, fornitori e altri partner commerciali, si può organizzare o partecipare a una fiera o partecipare come relatore ospite a una fiera ma, anche, fare formazione attiva o passiva nelle filiali canadesi della proprio compagnia o ancora svolgere liberamente le proprie attività di giornalista o videomaker, giudice o arbitro, atleta o preparatore atletico e artista.

Trasferirsi all’estero per lavoro cercando online occupazione, casa, gruppi di connazionali

A proposito di scelte burocratiche-organizzative, il consiglio che più potrebbe tornare utile a chi è in procinto di trasferirsi all’estero per lavoro è avere almeno iniziato la ricerca di un’occupazione e di una sistemazione.

Un conto è, infatti, trasferirsi all’estero per l’ottenimento di una promozione all’interno della propria azienda, cosa che porta probabilmente ad avere già una rete di colleghi all’estero che possono essere di supporto per ogni evenienza; un conto è, invece, spostarsi in un paese diverso dal proprio perché si è deciso di dare una svolta drastica alla carriera o se si è alla ricerca della prima occupazione.

Soprattutto in questo secondo caso, avere un buon profilo LinkedIn, sfruttare le funzioni del social professionale di casa Microsoft appositamente per chi è in cerca di un nuovo lavoro o utilizzare portali e app specializzati nel “matcharedomanda e offerta di lavoro fanno parte di quei modi in cui la Rete e il digitale possono aiutare chi ha deciso di trasferirsi all’estero.

Al di là delle considerazioni prettamente lavorative, ci sono molti aspetti della vita all’estero da valutare attentamente prima di trasferirsi. Una volta stabilita la propria destinazione, così, si potrebbero sfruttare le classifiche delle città più vivibili paese per paese facilmente recuperabili in Rete per decidere dove cercare casa o come prima sistemazione una camera condivisa: per farlo possono aiutare, naturalmente, portali e siti di annunci immobiliari. Cosa non meno importante è che fin da subito si dovrebbe cercare di entrare a far parte di gruppi e community – anche digitali – di connazionali che vivono nella zona e con cui socializzare, se si è alla ricerca di momenti di svago o semplicemente per poter fare affidamento su una rete di supporto.

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