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Studiare l'intelligenza artificiale a scuola: in Cina si imparerà sin da bambini

Intelligenza artificiale a scuola: in Cina si studia già

La Cina punta all'insegnamento dell'intelligenza artificiale a scuola: una mossa strategica per lo sviluppo di questo settore.

La Cina punta a diventare leader mondiale nel settore dell’AI entro il 2030 e in questa sfida anche i più piccoli – che sono, a dire il vero, il “futuro della nazione” – potrebbero avere un ruolo chiave. Dal 2019, infatti, gli studenti cinesi potranno apprendere l’intelligenza artificiale a scuola. Oltre al grande investimento della Cina nel campo della ricerca per questo settore tecnologico, il governo punta anche alla formazione di esperti e di docenti che siano sempre preparati in materia, partendo proprio dall’insegnamento agli studenti sin da piccoli.

Intelligenza artificiale sin dall’asilo: sarà troppo presto?

Alla fine del 2018 la pubblicazione di un libro in Cina sull’insegnamento dell’intelligenza artificiale a scuola (ai bambini in età prescolare) è stato al centro del dibattito sul web, con molti utenti che si chiedevano se non fosse troppo presto per iniziare a imparare e studiare una disciplina simile.

Secondo diversi esperti questo rappresenterebbe un modo per motivare l’interesse degli studenti nei confronti di questa disciplina, con conseguenti ripercussioni positive sul futuro dell’AI in Cina. Tuttavia, alcuni genitori cinesi temono che i figli a quell’età possano riscontare alcune difficoltà nello studio di discipline così complesse. La mamma di un bambino di sei anni ha raccontato al Global Times, a tal proposito, l’esperienza del figlio che aveva seguito delle lezioni di programmazione e che però non era stato in grado di capire i contenuti di quest’altra disciplina comunque complessa; di conseguenza il padre si era visto costretto a fare i compiti al suo posto.

intelligenza artificiale a scuola: il GRANDE investimento della cina

Sembra che l’obiettivo del governo cinese sia ormai ben definito: si intende dare la possibilità a un numero sempre maggiore di studenti di imparare a utilizzare e a sviluppare questa tecnologia sin da piccoli.

Dal 2019, quindi, dieci manuali sull’AI creati per i diversi anni scolastici verranno adottati come libro di testo per introdurre la disciplina in diverse scuole secondarie di primo e secondo grado in Cina: l’intelligenza artificiale a scuola potrà essere materia a scelta oppure parte del programma curricolare, come riporta Global Times.

L’East China Normal University, invece, ha già lanciato sei di questi manuali sull’AI in diverse scuole cinesi e avrebbe programmato per il prosieguo del 2019 la pubblicazione di altri quattro libri della stessa serie.

Comunque, anche negli USA si prevede l’introduzione dell’insegnamento dell’AI a scuola, come annunciato nel maggio del 2018 dall’Association for the Advancement of Artificial Intelligence. L’associazione ha presentato l’iniziativa “ai4k12, volta a stabilire delle linee guida nazionali per lo studio dell’intelligenza artificiale dall’asilo alle scuole superiori, definendo ciò che ogni studente dovrà imparare su questa disciplina, sul machine learning e sulla robotica nel corso dei diversi anni scolastici.

monitorare gli studenti a lezione sfruttando l’intelligenza artificiale

In Cina l’introduzione dell’intelligenza artificiale a scuola non si limita, però, alla didattica. Infatti, questa tecnologia è stata finora testata per diversi scopi, tra cui il monitoraggio degli studenti. Nella scuola media di Hangzhou No.11 è stato istallato un “sistema di gestione del comportamento in aula” al fine di monitorare, appunto, i volti e i movimenti degli studenti presenti in classe e assicurarsi che questi siano attenti a ciò che viene spiegato dal professore, in base a quanto riportato dall’agenzia Reuters.

Questa tecnologia, basata sull’intelligenza artificiale e su un sistema di riconoscimento facciale, consentirebbe ai docenti di individuare gli studenti che non stanno seguendo la lezione attentamente, quelli che stanno praticamente dormendo e quelli che invece stanno leggendo o ascoltando. Il sistema in questione permette ai docenti di ricevere un feedback sul proprio monitor, in tempo reale, sulla partecipazione dello studente a lezione e sul livello di coinvolgimento e di gradimento del contenuto presentato.

La tecnologia sviluppata da Hikvision Digital Technology sarebbe inoltre in grado di identificare emozioni come gioia, rabbia, paura o confusione, consentendo alla fine, come fatto notare dal vice preside Zhang Guanqun, di «migliorare le interazioni tra professori e studenti».

La Cina sembra dunque essere particolarmente impegnata a diventare leader mondiale del settore, anche se molte delle applicazioni in questione – in particolare quelle che, come in questo caso, comportano l’uso di telecamere – sollevano inevitabili questioni relative alla privacy che nel Paese spesso non vengono considerate. In ogni caso, per investire nello sviluppo di un qualsiasi settore, la formazione mirata delle nuove generazioni (e, quindi, dei futuri ricercatori, sviluppatori e docenti) risulta fondamentale.

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