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Lo stato dell'arte delle connessioni mobili, secondo data.ai

state of mobile 2023

Torna "State of Mobile 2023", lo studio annuale con cui data.ai fotografa lo stato dell'arte quanto a tempo trascorso connessi di mobile, spesa degli utenti per sottoscrizioni e acquisti in-app, investimenti in mobile adv.

Complessivamente lo scorso anno si è rimasti connessi da mobile per oltre quattro trilioni di ore: una quantità di tempo in crescita, del +9%, rispetto all’anno precedente che conferma come le connessioni mobili siano fenomeno ormai non trascurabile in molti verticali, sottolineano da data.ai. Nell’ambito del consueto “State of Mobile” 2023, la compagnia ha condotto, infatti, un’indagine su come siano variati negli ultimi dodici mesi il numero e la tipologia di app scaricate, la quantità di tempo trascorso connessi da dispositivi mobili, il ritratto dell’utente mobile tipo, la spesa in-app, gli investimenti pubblicitari e molto altro ancora.

Aumentano i download e il tempo trascorso connessi da mobile, ma cala la spesa in-app (e la colpa è della crisi)

Rispetto all’edizione 2022 di “State of Mobile”, è risultato in crescita quest’anno innanzitutto il numero di nuove app scaricate: sono state 255 miliardi a livello globale, mediamente l’11% in più rispetto allo scorso anno, anche se in paesi come il Pakistan il numero di download è cresciuto nello stesso periodo di riferimento di oltre un terzo.

Gli utenti dei primi dieci mercati analizzati hanno trascorso connessi da mobile in media cinque ore e due minuti al giorno: circa un terzo del tempo di veglia, stimano da data.ai. Si tratta di una media che è continuata a crescere – del +9% se si considerano i dati riferiti il 2021 – senza interruzioni dai primi giorni di emergenza sanitaria, quando lockdown e quarantene coincisero con un boom di traffico Internet.

Naturalmente ci sono paesi, tra quelli presi in considerazione all’interno di “State of Mobile” 2023, in cui sia il tempo trascorso connessi giornalmente, sia la sua crescita rispetto al passato risultano molto al di sopra della media: in paesi come l’Indonesia, il Brasile, l’Arabia Saudita, Singapore, la Corea del Sud gli utenti trascorrono ben oltre cinque ore al giorno connessi da mobile; in particolare, in paesi come Arabia Saudita e Singapore e anche in Australia, l’ammontare di tempo trascorso connessi da mobile è variato rispetto alla rilevazione precedente di oltre il 60%.
L’aumento del tempo trascorso connessi da mobile in paesi come Pakistan e Russia (dove, in entrambi, si è registrato un incremento del 20% rispetto all’anno precedente) o Ucraina (in cui i dati riportano, invece, un +45%) sembra la conferma che in situazioni di instabilità e pericolo, come quelle legate alla guerra, le persone fanno sempre più affidamento ormai alla connessioni mobili per comunicare e restare in contatto tra loro.

Un altro tipo di instabilità, quella economica e finanziaria degli scorsi mesi, ha determinato invece un decremento della spesa dei consumatori. Secondo “State of Mobile” 2023, nel corso degli ultimi dodici mesi sono stati spesi sugli app store 167 miliardi di dollari: il 2% in meno in media rispetto all’anno precedente, con paesi come Brasile, Messico, Taiwan e Hong Kong in cui si è arrivati al 30% in meno di spesa da parte degli utenti mobile.

state of mobile 2023 dataai

Fonte: data.ai

Con “State of Mobile” 2023 data.ai fotografa un mercato piuttosto concentrato

Quello fotografato da data.ai è soprattutto un mercato molto concentrato, sotto diversi punti di vista.

Tre categorie di app si contendono la metà del tempo che gli utenti trascorrono connessi da mobile: le app di messaggistica istantanea, quelle per gli short video, sul modello di TikTok, e quelle dedicate all’intrattenimento, come YouTube.

Almeno la metà della spesa mobile degli utenti è divisa tra sei categorie di app, molte delle quali sono ancora legate all’intrattenimento, soprattutto quello creato dai video.

Più differenziato è il campo dei download, benché anche in questo senso le prime venti app più scaricate coprono almeno la metà dei download dai principali app store.

Il caso delle OTT e quello dei browser per mobile

Le ott rappresentano un piccolo “caso” all’interno dello “State of Mobile” 2022: secondo data.ai le app delle piattaforme che forniscono servizi di streaming video in abbonamento coprono, infatti, almeno il 4% dei download e addirittura il 16% della spesa da parte degli utenti tra sottoscrizioni e singoli acquisti.

Sebbene di verso opposto, anche quello dei browser è un interessante caso di studio: attualmente contano infatti per appena l’8% del tempo trascorso connessi da mobile, a conferma del maggiore engagement delle app.


Anche i dati sul valore delle app provano che il mercato mobile sia piuttosto concentrato. Secondo lo studio, attualmente sarebbero appena dieci le app che valgono più di un miliardo, se si tiene conto della spesa sostenuta dagli utenti, e poco più di duecento quelle che valgono cento milioni di dollari. Per la maggior parte delle app la spesa degli utenti si mantiene, invece, nell’ordine dei dieci milioni di dollari.

Chi è l’utente mobile “tipo”? Un ritratto

Come in parte si accennava, sui risultati relativi a quanto gli utenti spendono oggi per connessioni mobile, sottoscrizioni e acquisti in-app hanno inciso in questa edizione dello “State of Mobile” 2023 crisi economica e caro vita, tra le principali preoccupazioni degli italiani e non solo.
Lo suggerisce almeno un’altra evidenza: quest’anno è diminuita notevolmente soprattutto la spesa degli utenti sulle app di gaming, nonostante tra le nuove abitudini digitali “figlie” della pandemia ci sia proprio un buon numero di nuovi gamer che si sono avvicinati ai videogiochi durante lockdown e quarantene. Lo stesso non può dirsi per app di altra natura, come quelle per l’intrattenimento, la messaggistica, il dating e simili, che devono rappresentare agli occhi degli utenti servizi ormai imprescindibili.

I dati rilevati da data.ai mostrano, ancora, una differenza anagrafica e di genere nella preferenza accordata dagli utenti alle diverse categorie di app. Gli utenti senior sembrano preferire le app per il mobile shopping (su tutte quelle di Amazon e Walmart) e quelle che permettono di gestire email, strumenti di lavoro e pagamenti digitali.
Al contrario, i giovanissimi della generazione z , un target sempre più strategico per marketer e aziende, sembrano usare soprattutto le app dedicate ai video e in particolare ai video brevi e condivisi da amici o dai propri content creator preferiti, o quelle attraverso cui prendersi cura del proprio benessere anche psico-emotivo (prova ne è il successo delle app di mindfulness e meditazione).

Mentre gli uomini utilizzano soprattutto app dedicate allo sport o app per il food delivery, ancora, le donne preferiscono chat o app da cui poter trarre ispirazione per i propri acquisti, primo fra tutti Pinterest.

Quanto (e come) le aziende spendono in mobile

Altra voce interessante nello “State of Mobile” 2023 di data.ai, infine, è quella riguardante quanto i brand hanno speso in mobile advertising e come la stessa cifra è variata e varierà nel tempo.

Negli ultimi dodici mesi sono stati spesi di mobile adv complessivamente 336 miliardi di dollari: il 14% in più rispetto alla precedente rilevazione.

La crisi dei social media , manifestatasi nella maniera più evidente con la notizia che per la prima volta in diciotto anni gli utenti attivi di Facebook sono risultati in calo, ha già dirottato gli investimenti pubblicitari sulle app per gli short video, che nei prossimi mesi potrebbero coprire una grossa fetta della mobile ad spend.

In accordo con i principali trend 2023 nel mercato delle app mobile, del resto, le previsioni sono quelle di una spesa in pubblicità per mobile che crescerà quest’anno più lentamente che in passato per influsso dell’instabilità economica e delle sue conseguenze sui budget a disposizione delle aziende.

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