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Sulla passerella della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020 l'uomo è tenero e un po' bambino (per provocazione)

sfilata gucci autunno inverno 2020

La sfilata Gucci autunno inverno 2020 ha portato sulla passerella capi dai colori pastello e un po' naif che ricordano all'uomo il potere della tenerezza.

«Se sei un bambino puoi permetterti di sognare, di vestirti liberamente»: queste le poche, semplici parole che Alessandro Michele, direttore creativo della maison, ha dedicato ai look della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020. Look che, com’è ormai tradizione per il brand , hanno scatenato numerose polemiche in Rete.

Colori pastello, fantasie naif, tagli bon ton e look da scolaretti e, ancora, grandi classici della moda bimbo come calzettoni bianchi, camicie scozzesi o le iconiche scarpe a due occhi ma anche capi stampati su cui i caratteri grafici danno vita alle scritte «impazienza» e «impotenza»: l’uomo della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020 è un uomo che torna bambino o, meglio, che ritrova la libertà di sentirsi tale.

La provocazione, del resto, sembra la firma artistica di Alessandro Michele: qualcuno ricorderà le “giacche pro-aborto” dello show donna romano o le “camicie di forza” sfoggiate all’ultima Milano Fashion Week; non stupisce così che per il ritorno del brand sulle passerelle maschili dopo anni di assenza il direttore creativo abbia rinunciato a vestire un uomo manager, un uomo startupper della Silicon Valley e sembra essere ritornato ai banchi dell’asilo. Per realizzare, tra l’altro, un personalissimo sogno da bambino: poter indossare tutto l’anno il cappello piumato da principe azzurro del vestito da Carnevale, come racconta in uno dei contenuti di backstage condivisi sugli account social durante lo show al Palazzo delle Stelline.

Gucci Men's Fall Winter 2020 by Yuri Ancarani

“If you’re a child, you’re allowed to dream, to dress differently… I would have liked to wear [Prince Charming’s] hat after Carnival and instead it was put away in a box. Why isn’t one allowed to wear Prince Charming's hat not only for Carnival?” While preparing for the Gucci Fall Winter 2020 men’s fashion show, Alessandro Michele reflects to filmmaker Yuri Ancarani on how as a child, one can dress with complete freedom. He remembers a cherished Prince Charming costume he wore for the Carnival—an annual festival in Italy with processions, music, dancing, and masquerade. The whimsy and details of children’s clothes were woven through the collection shown in Milan’s Palazzo delle Scintille, see the full show on.gucci.com/GucciMensFW20_.

Posted by Gucci on Thursday, January 16, 2020

La metafora, va da sé, riguarda il compito della moda. Attraverso il vestire si dovrebbe essere in grado, infatti, di esprimere se stessi al meglio e per quelle che sono tutte le proprie, reali, personalità. Paradossalmente però l’industria della moda ha finito spesso per ingabbiare le persone all’interno di cliché ferrei, che hanno a che vedere con l’appartenenza sociale, culturale o persino razziale e, ancora, con il ruolo svolto nel mondo del lavoro e, ovviamente, con il sesso. Quello che della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020 è, insomma, un uomo che si discosta – o, meglio, è volutamente agli antipodi – dallo stereotipo macho nutrito dalle stesse industrie dell’abbigliamento e degli accessori.

Dalla moda ungendered alla “nuova” mascolinità infantile della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020

Il brand va addirittura oltre la filosofia dell’ungendered già adottata non solo da molte aziende del fast fashion ma anche da qualche luxury brand di moda. Ai capi di colori neutro e dalle forme minimaliste destinati indifferentemente a uomini e donne, la collezione menswear Gucci 2020 preferisce infatti pizzi, merletti, fantasie floreali, tessuti in trasparenza che sembrano rubati dal vecchio baule dei vestiti delle piccole di casa. Al di là della provocazione, insomma, quella proposta all’uomo Gucci sembra essere soprattutto una visione nuova della propria stessa mascolinità: meno ingabbiata in ruoli di genere, più fluida, persino più tenera.

L’operazione nostalgia, va da sé, è dietro l’angolo. Veder sfilare su una delle passerelle più importanti al mondo modelli con calzoncini da educandi e immaginare di poterli indossare a lavoro o per una serata tra amici o fantasticare su quale nuova vita si potrebbe dare al cestino portamerenda a cui si era tanto affezionati dovrebbe avere il potere catartico di riportare indietro alla spensieratezza di quando si era piccoli e l’unico pensiero era come vestirsi per le feste di compleanno.

Proprio i party di compleanno sono stati, tra l’altro, il tema scelto per annunciare la sfilata Gucci Autunno Inverno 2020 dentro e fuori i social: Rave Like You Are Five” si intitola, infatti, uno dei video teaser pubblicati sui social; l’invito cartaceo alla sfilata ricevuto da molti ospiti ricordava nelle forme i classici biglietti di invito alle feste di compleanno dei bambini e persino lo spazio preparato per il photocall durante lo show dava l’idea di una polaroid di gruppo davanti alla torta.

‘You are invited to my fifth birthday rave, Ale’. Alessandro Michele designed the invitations for the men’s Gucci Fall Winter 2020 fashion show, which are inspired by vintage French postcards and the embellished birthday party invitations the children of nobility sent to their friends. The men’s Gucci Fall Winter 2020 collection will be on the runway at Palazzo Delle Scintille on Tuesday January 14 at 12.30 PM CET. Receive a reminder to see the show live on.gucci.com/RaveLikeYouAreFive_.

Posted by Gucci on Sunday, January 12, 2020

sfilata gucci autunno inverno 2020 photocall ghali

Il cantante Ghali al photocall della sfilata Gucci Autunno Inverno 2020.

A fare appassionare la Rete (secondo il Fashion Index di Blogmeter, durante il Milano Moda Uomo A/I 2020/21, il brand sarebbe stato il primo in termini di engagement sui social con quasi due milioni di interazioni), però, sarebbe stato soprattutto il nuovo logo Gucci usato sulla pagina Facebook: uno sfondo monocromo, con il logotipo dell’azienda scritto in una grafia tondeggiante e un po’ esitante come quella di chi ha appena imparato a scrivere.

Posted by Gucci on Friday, January 10, 2020

Dalle passerelle alla presenza digitale non si può dire, insomma, che la firm non sia stata coerente nel celebrare l’infanzia come momento di libertà ed espressività.

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