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SEOZoom: com'è nato e in che modo aiuta a risolvere le problematiche dei siti web?

Nato come strumento per automatizzare i processi del lavoro interno, SEOZoom è diventato poi un tool utile in ottica SEO per chi ha un sito web. Di questo e dell'utilità dei backlink per la SEO ci ha parlato Ivano Di Biasi.

L'intervista a:

SEOZoom è uno strumento che «consente di gestire tutti gli aspetti delle attività SEO e search marketing». Questa la presentazione che si legge sul sito ufficiale del tool italiano sviluppato da Giuseppe Liguori e Ivano di Biasi. Proprio quest’ultimo, CEO di SEOZoom, abbiamo intervistato in occasione del WMF 2023.

Com’è nato SEOZoom e come aiuta gli utenti?

SEOZoom «nasce un po’ da un’esigenza» ha dichiarato Ivano di Biasi ai nostri microfoni. L’esigenza era quella di mantenere sempre la stessa qualità del servizio che la sua azienda offriva man mano che essa cresceva e acquisiva più clienti.

«A un certo punto – ha affermato Ivano di Biasi – mi sono reso conto di dover automatizzare un po’ i processi del lavoro e ho sviluppato questo software per utilizzo interno.

Quindi SEOZoom per un paio d’anni l’ho utilizzato solo io. Lo utilizzavo in azienda come strumento che mi permettesse di automatizzare tutta la parte del potenziale del cliente.»

Nato, quindi, come strumento per capire se fosse possibile «soddisfare le esigenze dei clienti» si è poi «deciso di metterlo in vendita e di farlo diventare un prodotto commerciale».

SEOZoom è stato incentrato sull’idea di aiutare gli utenti e il loro sito web, «andare a individuare le problematiche e dove non si è riusciti ad avere successo, capire il perché e fornire gli strumenti per poterlo fare esplodere».

Infatti, come sottolineato ancora da Ivano di Biasi, «il problema grande della maggior parte dei siti web è che c’è tanto lavoro dietro e non si ha la conoscenza globale della SEO». I siti web riscontrano, infatti, la problematica di non ottenere risultati a causa di una mancata competenza SEO e proprio per questo è importante capire «quale sia il potenziale inespresso del lavoro che è stato fatto per poterlo portare alla luce».

Backlink: servono davvero?

Quando si parla di search engine optimization (SEO) sono, infatti, numerosi gli aspetti che vanno tenuti in considerazione e le conoscenze che si devono acquisire.

Tra i fattori ritenuti capaci di influenzare la SEO ci sono, per esempio, i backlink, quei collegamenti che partono da un sito web e puntano a una pagina di un altro sito e che sono una sorta di segnale per i motori di ricerca: se molti siti si collegano allo stesso sito web, per esempio, per i motori di ricerca potrebbe essere indice di autorevolezza dei contenuti di quel sito, che vale la pena mostrare tra i primi risultati in SERP magari.

Secondo di Biasi, però, i backlink non servono sempre:

«Ci sono molti settori dove basta avere una buona ottimizzazione tecnica e fai la differenza.

[Ci sono] altri settori invece dove devi avere dei contenuti buoni e fai la differenza.

Poi ci sono quei settori in cui la competitività è talmente alta, dove devi essere perfetto lato tecnico, perfetto lato contenuti e ti metti alla pari magari di un competitor molto grande, ma l’autorevolezza di un dominio fa la differenza.»

I link servono dunque per creare autorevolezza, specie in settori altamente competitivi, poiché danno un segnale a Google della notorietà sul web, ma non sempre averne è assolutamente necessario.

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