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L'accordo saltato tra Meta e SIAE rischia di far sparire la musica italiana da Facebook e Instagram

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Non si potranno usare brani coperti da copyright su Facebook, nei reel e nelle storie di Instagram e i post già pubblicati verranno cancellati. Non è del tutto esclusa, però, la possibilità di un nuovo accordo tra Meta e SIAE

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L'accordo saltato tra Meta e SIAE rischia di far sparire la musica italiana da Facebook e Instagram
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Via la musica italiana da Facebook e Instagram. Come ha fatto sapere in queste ore un portavoce di Menlo Park alle più importanti agenzie stampa  nazionali , è infatti saltato1 l’accordo tra Meta e SIAE – la società, ex monopolista del settore, che detiene e distribuisce ancora diritti d’autore e royalty della maggior parte degli artisti italiani – che fin qui permetteva agli iscritti alle due piattaforme di usare i propri brani preferiti, le hit del momento e i pezzi evergreen nei video su Facebook, nelle storie, su Reels e da qualche tempo persino nei post su Instagram2.

Come (e perché) è saltato l’accordo tra Meta e SIAE sulle licenze musicali

La licenza precedentemente concessa a Meta per inserire i brani italiani sotto la tutela della SIAE nelle proprie librerie media era scaduta il 31 dicembre 2022.

Da allora le due realtà sono state impegnate in lunghe trattive, in parte ancora in corso, che non hanno però portato, fin qui almeno, all’obiettivo sperato: rinnovare l’accordo tra Meta e SIAE in modo da permettere, per usare le parole della stessa Meta, «alle persone di condividere e connettersi […] utilizzando la musica che amano».

L’azienda di Zuckerberg sostiene di aver garantito all’ente condizioni non molto differenti da quelle precedenti e, soprattutto, identiche a quelle offerte alle altre società di gestione collettiva europee.

Dal canto proprio la società accusa Meta di poca trasparenza, cattiva fede e di agire in «evidente contrasto»3 con i principi contenuti nella più recente direttiva europea sul copyright.

Leggendo tra le righe della nota stampa con cui la SIAE ha commentato lo stop imposto alla musica italiana su Facebook e Instagram, tutto sembra cominciato con la richiesta da parte della stessa SIAE di ricevere da Meta informazioni più dettagliate sui ricavi provenienti da video e post condivisi sui social e contenenti brani italiani coperti da copyright. Con ogni probabilità queste informazioni sarebbero servite a rilanciare l’offerta della compagnia. Meta, però, si sarebbe rifiutata di condividerle, limitandosi a presentare una proposta unilaterale.

Da qui gli attriti che hanno fatto sfumare, almeno per il momento, l’accordo tra Meta e SIAE. Non è molto chiaro cosa succederà in futuro.

Che ne sarà dei brani italiani su Facebook e Instagram

Nonostante si dica «sconcertata», la Società Italiana Autori ed Editori non sembra escludere che si possa arrivare a un accordo «equo» grazie al quale gli utenti italiani di Facebook e Instagram potranno tornare a usare la propria musica preferita sui social.

Meta, ribadendo come la tutela dei diritto d’autore di compositori e artisti sia una «priorità» della compagnia, ha fatto sapere che provvederà a rimuovere immediatamente – già da giovedì 16 marzo 2023 – i brani italiani coperti da copyright da Facebook e Instagram.

Come lo farà nella pratica? Con ogni probabilità i video su Facebook contenenti brani del catalogo della SIAE verranno cancellati in toto. I post e le storie su Instagram che hanno come tappeto musicale canzoni italiane tutelate dalla SIAE, invece, saranno semplicemente silenziati e non è escluso che la piattaforma dia all’utente la possibilità di scegliere un altro brano di accompagnamento, libero da copyright o di artisti e compositori affiliati ad altre collecting.

L’accordo tra Meta e SIAE saltato ha già reso comunque, come hanno fatto notare molti addetti ai lavori, quello italiano “un caso” più unico che raro. In tutta Europa – dalla Spagna alla Francia, dalla Germania alla Svezia – la big tech ha chiuso e rinnovato, infatti, accordi con le principali società di gestione collettiva dei diritti d’autore.

Note
  1. ANSA
  2. Instagram Creators
  3. SIAE

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