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Ricambi moto: un mercato frazionato tra inflazione e crescita dell'eCommerce

Ricambi moto eCommerce
fonte: Depositphotos

Nel mercato motociclistico risulta alquanto importante il settore del postvendita e l'eCommerce può essere un utile canale per la visibilità di aziende e retailer e per l’accesso a un’offerta più ampia per i consumatori.

Quella dei ricambi per moto rappresenta una categoria merceologica particolare, che include prodotti molto diversi tra loro, sia per caratteristiche sia per fascia di prezzo.

Il settore del mercato motociclistico che riguarda il post vendita

In generale, si tratta di componenti – perlopiù meccaniche – necessarie a tecnici specializzati per eseguire interventi di riparazione o manutenzione di ciclomotori e motocicli. I vari ricambi possono essere sia prodotti e distribuiti direttamente dalle case motociclistiche, sia realizzati da ditte specializzate nel cosiddetto “aftermarket“, termine con cui si indica il settore del mercato motociclistico (come anche di quello automobilistico) che riguarda il post vendita; un mercato in cui è possibile trovare anche pezzi compatibili, ma diversi dall’equipaggiamento di serie.

In Italia sono numerose le aziende che producono i ricambi di questo tipo, per esempio Malossi, il cui catalogo è in larga parte accessibile anche tramite uno store settoriale online quale Omniaracing. Rispetto a quanto accadeva in passato, del resto, l’eCommerce rappresenta oggi una risorsa importante, tanto per i clienti finali, quanto per gli operatori di filiale e le case di produzione.

Una variabile complessa: i prezzi dei ricambi moto

I prezzi dei ricambi sono piuttosto eterogenei, per via di una serie di fattori che incidono in vario modo sul posizionamento di mercato, determinando differenze – anche molto significative – tra prodotti dello stesso tipo o, quantomeno, assimilabili.

A tal proposito, il portale inmoto.it ha raccolto la testimonianza di un tecnico specializzato del settore che ha spiegato anzitutto da quali aspetti dipende il costo dei pezzi di ricambio originali1.
Si parte da una fondamentale distinzione tra componenti di tipo “captive” o “competitive”: i primi sono i ricambi prodotti e commercializzati esclusivamente dal costruttore; i secondi, invece, possono essere reperiti anche da terzi. Si tratta principalmente di parti soggette a usura e, pertanto, maggiormente coinvolte in interventi di regolare manutenzione: i prodotti captive, dunque, si posizionano sul mercato in assenza di concorrenza, mentre avviene il contrario per quelli competitive.

In termini di prezzi al dettaglio, è facile intuire come ciò contribuisca al maggior costo dei prodotti captive rispetto a quelli competitive. Questi ultimi, infatti, devono, per definizione, avere un prezzo competitivo, che può essere anche solo parzialmente influenzato da prodotti concorrenziali.

C’è però un altro aspetto da prendere in considerazione, ovvero l’ampiezza dello stock predisposto per singolo ricambio: se il costruttore decide di tenere in magazzino una quantità elevata di pezzi, infatti, il prezzo al dettaglio tende a diminuire; uno stock di dimensioni più contenute, invece, può far lievitare il costo al dettaglio.
A sua volta, la quantità delle riserve di magazzino è direttamente correlata alla durata media prevista per quella componente: lo stock di un pezzo di ricambio maggiormente esposto a usura o danneggiamento – e, quindi, da cambiare con una certa regolarità – sarà certamente più esteso rispetto alle riserve di un pezzo che, in teoria, potrebbe non dover mai essere cambiato.

Il peso dell’inflazione e il possibile ruolo dell’eCommerce

Nell’articolo di inmoto.it si sottolinea anche il peso dei fornitori nel determinare il prezzo finale dei ricambi per moto.

Da questo punto di vista, va sottolineato come il mercato sia piuttosto cambiato negli ultimi anni, aprendosi sempre più all’eCommerce specializzato.
Inoltre, l’attuale complesso scenario internazionale ha alimentato una diffusa inflazione, che ha lambito anche il segmento dei ricambi moto.

Questi due fattori si intersecano e si influenzano a vicenda: tra gli effetti dell’inflazione, infatti, vi è la maggior propensione, da parte degli utenti, a ricercare soluzioni più vantaggiose online, consultando shop specializzati anche solo per una rapida comparazione dei prezzi.

L’eCommerce, così, si candida a essere, anche a breve termine, un canale in grado di offrire un contributo significativo all’economia di settore, garantendo visibilità alle aziende e ai retailer, ma anche l’accesso a un’offerta molto più ampia per i consumatori.

Note
  1. Inmoto.it

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