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Salvare l'amato bulldog e, perché no, acquistare capi e accessori glam del brand: arriva il videogioco ufficiale di Chiara Ferragni

Si intitola "Rescue Matilda" ed è una sorta di vecchio platform game in 8 bit. I giocatori non possono solo scegliere di indossare virtualmente gli outfit più iconici delle collezioni, ma anche acquistarli direttamente dall'eCommerce ufficiale: il primo videogioco di Chiara Ferragni è a tutti gli effetti un advergame.

È un platform game in 8 bit che agli appassionati non può che ricordare grandi classici come la saga di Super Mario Bros.; si intitola “Rescue Matilda” ed è il primo videogioco di Chiara Ferragni. Per promuovere il proprio brand e la propria collezione di accessori glam, l’ influencer ha scelto infatti, come molte altre aziende in questi mesi, la via del coinvolgimento allo stato puro, quello ottenuto (anche) attraverso la gamification e l’immersione dell’utente nell’universo narrativo di brand.

Non solo, infatti, prima di iniziare a giocare a “Rescue Matilda” gli utenti possono scegliere cosa indossare tra versioni digitali e in pixel dei capi più iconici a marchio Chiara Ferragni: capi digitali che ricordano tra l’altro – certamente in piccolo – le second skin che i luxury brand disegnano, da anni ormai, per ambienti virtuali come quelli di Minecraft o Fortnite e per chi li frequenta. Una volta premuto il pulsante start, il videogioco di Chiara Ferragni catapulta l’utente in un mondo rosa e vagamente onirico in cui però bisogna correre e saltare da una piattaforma all’altra con l’obiettivo di salvare Matilda, il bulldog francese dell’influencer che molti in questi anni hanno imparato a conoscere e amare (tanto da avere, a maggio 2021, oltre 420mila follower solo su Instagram ed è a tutti gli effetti tra i pet influencer più seguiti della Rete), rapita all’inizio del gioco da un’astronave aliena.

Entrare nel mondo narrativo del brand Chiara Ferragni: ecco a cosa serve “Rescue Matilda”

Anche nel videogioco “Rescue Matilda” Chiara Ferragni non sembra rinunciare all’opportunità di rimarcare alcuni di quei brand value di cui, soprattutto in questi mesi in cui ha provato a proporsi alle proprie community come un vero e proprio role model più che come una semplice influencer, si è fatta portavoce.

Nel retro game non ci sono graziose principesse da salvare, ma è l’avatar della (ex) blogger di The Blonde Salad ad affrontare in prima persona avventure a ogni livello sempre più difficili per portare in salvo la propria cagnetta: una scelta narrativa piuttosto in linea con le battaglie intraprese in questi anni dalla Ferragni per veder riconosciuto il proprio ruolo di imprenditrice digitale e per sottolineare la difficoltà nel fare impresa in Italia se si è donna.

Ancora, pericoli e minacce da schivare sono soprattutto bocche giganti e cactus spinati che ricordano, in una metafora visiva tanto scontata quanto d’impatto, hater e troll di cui spesso l’influencer è vittima: non c’è post su Instagram in cui qualcuno non ne critichi la forma dei piedi, la taglia del seno, i look scelti, tanto che qualche tempo fa l’edizione speciale di una bambola Trudi Chiara Ferragni aveva finanziato proprio progetti contro cyberbullismo e odio in Rete; più di recente, persino un video in cui mostrava come stesse provando a rimettersi in forma dopo la gravidanza della secondogenita Vittoria si è trasformato in un’occasione di body shaming .

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Bocche giganti e cactus spinosi nel videogioco di Chiara Ferragni sono una metafora visiva dei brand value dell’influencer, come la lotta a hater e troll e ogni forma di odio in Rete. Fonte: Gamindo

Il nuovo videogioco di Chiara Ferragni e il trend della gaming advertising

L’intento commerciale dell’operazione è certamente evidente. A ogni livello di “Rescue Matilda” si può abbandonare il videogioco di Chiara Ferragni e visitarne invece lo store ufficiale, alla ricerca dei capi da acquistare per imitare i look virtuali dell’eroina di pixel o arricchire la propria collezione di accessori “taggati” dall’Eyelike (l’iconico occhio all’interno di una nuvoletta simile a quella delle notifiche sui social, logotipo del brand Chiara Ferragni).

Non è una novità in assoluto: l’ advergame è da anni una delle forme con cui spesso si sperimenta quando si intende fare marketing non convenzionale. L’advergame è la possibilità di inserire piccoli dettagli, come una riproduzione virtuale dei propri prodotti con cui i gamer possono interagire durante la sessione di gioco, o di sviluppare intere esperienze di gioco che simulano come funziona o che vantaggi ha un nuovo servizio in fase di lancio.

Tra i trend per la digital advertising 2021, la pubblicitàsuivideogiochi o “attraverso videogiochi e ambienti di gioco virtuali sembra essere uno dei più interessanti e da tenere d’occhio sicuramente perché è per definizione una delle forme pubblicitarie più immersive, capace di garantire il più totale coinvolgimento anche sensoriale ed emotivo dell’utente e quindi, semplificando, un miglior ritorno sull’investimento.

In realtà, è un trend interessante anche perché da qualche tempo quella per i videogiochi è una passione condivisa da molti, anche appartenenti a target molto diversi tra loro: c’è un nutrito gruppo di mamme gamer che tramite “Rescue Matilda” potrebbe scoprire, perché no, la nuova linea new born di Chiara Ferragni. Senza contare che, tra le nuove abitudini digitali da pandemia, c’è stato anche un boom di nuovi gamer e tempo trascorso negli ambienti di gioco. Il nuovo brand game di Chiara Ferragni, disegnato da Gamindo e disponibile sia per desktop e sia per mobile, potrebbe essere insomma solo l’apripista di nuovi videogiochi aziendali e più o meno complessi esperimenti di branded entertainment.

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