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Come sfruttare la radio in negozio durante la fase 2 per informare i clienti, coinvolgerli e raccontare la ripartenza post coronavirus

radio in negozio durante la fase 2

La radio in negozio durante la fase 2 aiuta, a patto di pensare bene al palinsesto, a comunicare la riapertura del negozio ai clienti (e non solo).

Usare la radio in negozio durante la fase 2 di riapertura dopo il lockdown e come canale per informare clienti e avventori rispetto a misure e regole anti-contagio vigenti nel proprio esercizio potrebbe essere una soluzione per retailer e franchisee alle prese con una customer experience completamente da riscrivere.

Brand radio: così aiutano i negozi fisici alla ripartenza dopo il lockdown

Nonostante una certa aura vintage e nonostante soprattutto budget sempre più consistenti investiti in marketing digitale, del resto, la voce “ brand radio” non ha smesso di essere presente in questi anni all’interno di piani e strategie di comunicazione integrata di molte aziende con punti vendita fisici. Contenuti e messaggi veicolati da un medium caldo come la radio possono aiutare, infatti, la brand recognition o a rendere più facilmente memorizzabile il messaggio di brand; senza contare che se la in store radio è utilizzata anche per diffondere musica, per esempio, il risultato è un clima accogliente e piacevole che potrebbe incidere sulla disponibilità a spendere dei clienti.

Ora come non mai, con i consumatori che se pure sono tornati ad acquistare in negozio lo hanno fatto non privi di paure e preoccupazioni rispetto al rischio di contagio, un uso strategico della brand radio può favorire, insomma, «un clima positivo e rassicurante», sottolineano da M-Cube, azienda specializzata in retail digital engagement .

Tre i possibili impieghi principali della radio in negozio durante la fase 2: informare il cliente, coinvolgerlo con messaggi emozionali, creare un ambiente sonoro gradevole durante l’esperienza in store.

Radio in negozio durante la fase 2: come sfruttarla per informare correttamente il cliente

Quanto alla possibilità di dare informazioni utili al cliente e per la sua esperienza d’acquisto, quello che è cambiato rispetto a prima dell’epidemia di coronavirus è soprattutto il contenuto dei messaggi. Se la riapertura delle attività commerciali è stata condizionata, in Italia come in molti altri paesi, all’adozione di misure anti-COVID-19, i messaggi radio ascoltati mentre si fa shopping possono informare su quanto periodicamente avvenga la sanificazione dello store, sulla necessità di indossare guanti e mascherine all’interno del negozio, sull’importanza di mantenere la distanza interpersonale dagli altri clienti, ecc. Come non c’era palinsesto di radio in store che rinunciasse ad annunciare promozioni e offerte speciali, qualche volta persino tarate sulla tipologia di cliente che frequentava il negozio nelle diverse fasce orarie, nella fase di riapertura dopo il lockdown la brand radio può servire a promuovere servizi nuovi e che qualche cliente potrebbe ancora non conoscere, come consegna a domicilio, acquisti click and collect , appuntamento in negozio o possibilità di prenotare il proprio turno per evitare la fila all’ingresso, ma anche nuove modalità di pagamento contactless e che non richiedano di passare alle casse. Da quella nella grande distribuzione a quella nelle catene di fast fashion , passando per quella presso botteghe e piccoli dettaglianti, del resto, non c’è esperienza d’acquisto dal vivo che non sia stata rivoluzionata in questi mesi da paura e sforzi per circoscrivere il contagio; se è vero poi che quello che le persone chiedono alle aziende è ora soprattutto affidabilità, è cruciale per quest’ultime comunicare al meglio impegno e azioni intraprese per rendere più sicuri i propri negozi e la permanenza al loro interno di clienti e addetti ai lavori.

Coinvolgere il consumatore giocando con emozioni e interesse umano: a cosa puntano i palinsesti delle radio in store dopo il lockdown

Se emotività e human interest sono state parole chiave per la pubblicità durante l’emergenza coronavirus, anche la radio in negozio durante la fase 2 è il canale perfetto per messaggi di brand che puntino a coinvolgere emotivamente il consumatore. Gli si può dare, infatti, il bentornato in store o si può esprimere la propria soddisfazione nel rivederlo dal vivo e ringraziarlo per la fedeltà dimostrata con gli acquisti online effettuati nelle settimane di lockdown, ma anche chiedergli scusa per possibili disagi dovuti ad attesa o indisponibilità di alcuni articoli e, ancora, raccontargli missione e purpose aziendali per il mondo post-pandemia.

Lo spot radio Conad mandato in onda, e non solo nei negozi, nel pieno dell’emergenza

Naturalmente un approccio non esclude l’altro e, cioè, si può scegliere di sfruttare la brand radio alla riapertura dei punti vendita tanto per informare clienti e consumatori, quanto per coinvolgerli nelle proprie attività di branding . È la formula che alcune insegne della gdo , tra i pochi esercizi commerciali rimasti aperti anche durante la fase più critica, hanno sfruttato per tutta la durata del lockdown. Lo spot di Conad contro il coronavirus, mandato on air anche sulle emittenti commerciali oltre che in store, forniva per esempio informazioni di servizio, ricordando la necessità che solo un membro per nucleo familiare si recasse a fare la spesa settimanale e rassicurando rispetto al rifornimento continuo dei punti vendita per evitare scene di saccheggio degli scaffali come se ne videro nei primi giorni di emergenza, ma lo faceva mentre incoraggiava i clienti Conad a sentirsi una comunità e, complice il tradizionale pay-off dell’azienda, «persone oltre le cose».

L’obiettivo di un piano editoriale per la radio in negozio durante la fase 2, del resto, non è diverso da quello di un piano di contenuti per la brand radio al di fuori dell’emergenza e, cioè, come già si accennava, consiste nel creare un clima piacevole e favorevole all’acquisto. Anche la scelta della giusta rotazione musicale, quando non si opti per un’emittente solo voce, aiuta in questo senso ed è per questo che anche le playlist di questo periodo, raccomandano ancora gli esperti di M-Cube, dovrebbero trasmettere serenità, un clima allegro, un certo senso di appartenenza.

Per differenziare i palinsesti della propria in store radio, ancora, si potrebbero organizzare brevi interviste con volti – o, meglio, voci – noti dell’azienda, sui dipendenti che vogliano farsene brand ambassador o testimonial e influencer storicamente legati a essa.

Trasformare i messaggi radio in negozio durante la fase 2 in un omaggio ai propri dipendenti

Non è di secondaria importanza, infine, sfruttare la brand radio anche come strumento di comunicazione interna . I propri addetti vendita, infatti, potrebbero sentirsi poco al sicuro, costretti come sono a contatti con diverse persone durante il turno di lavoro. Compito dei messaggi che passano alla radio in negozio durante la fase 2 è, così, nei loro confronti, rimarcare le misure anti-contagio e di sicurezza messe in atto dall’azienda, informarli sui protocolli in vigore e come portarli a termine in maniera corretta, incoraggiarli e incoraggiare un certo spirito di gruppo o ringraziarli per il proprio contributo quotidiano alla gestione della ripresa. Certo, meglio differenziare i palinsesti e, nella pratica, riservare ai messaggi rivolti ai pubblici interni slot di trasmissione che corrispondano agli orari di chiusura degli store. D’altro canto, però, un messaggio positivo rivolto ai dipendenti, ma intercettato anche dal consumatore che si trovi in negozio e alle prese con il proprio shopping, potrebbe non fare altro che rafforzare l’immagine positiva, la credibilità e la fiducia nel brand.

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