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"Goblin mode", "gaslighting" e non solo: le parole e le espressioni dell'anno del 2022

parola dell'anno 2022

L'Oxford Dictionary elogia il lasciarsi andare e non farsene una colpa, mentre il Merriam-Webster mette in guardia dalla mistificazione della realtà. Cosa hanno scelto gli altri dizionari come parola dell'anno 2022?

Da “gaslighting” a “goblin mode”, passando per “sleepcation”, “great resignation”, “nomadi digitali” ma anche “crisi” e “inflazione”: sono tanti i termini e le espressioni già elette parola dell’anno 2022 per la loro capacità di interpretare – e riassumere – lo spirito del tempo.

Più dei due precedenti che hanno visto il mondo impegnato a fronteggiare pandemia, crisi climatica, rivolte per i diritti civili, quest’anno è stato quello in cui imparare a convivere con una nuova normalità segnata dall’incertezza.

Goblin mode è la parola dell’anno 2022 secondo l’Oxford English Dictionary

Per la prima volta l’Oxford English Dictionary ha chiesto a un pubblico mondiale di parlanti inglese di votare la parola dell’anno 2022: quello di “goblin mode” è stato una sorta di plebiscito, poiché l’espressione è stata scelta da quasi 320mila persone su 340mila votanti (il 93%)1 .

L’espressione indica letteralmente «un comportamento inescusabilmente autoindulgente, pigro, sciatto, ingordo e che esplicitamente rifiuta norme e aspettative sociali». Il significato di “goblin mode” può essere facilmente riassunto insomma nel “diritto di fare schifo quando tutto fa schifo”2, come lo ha interpretato Rivista Studio.

Di fronte all’incertezza di questo particolare momento storico e complici le preoccupazioni diffuse per la salute (anche mentale), il lavoro, l’instabilità economica, la crisi climatica, quella socio-politica è normale potersi sentire sopraffatti e aver voglia di lasciarsi andare piuttosto che mostrarsi sempre ottimisti e sorridenti.

Per molti versi la “modalità goblin” appare, così, l’esatto opposto della versione patinata del sé per anni mostrata sui feed dei social network . Fin qui una sorta di narcisismo digitale aveva reso gli utenti disposti a tutto pur di ottenere qualche like in più. Sempre più persone cominciano ora a normalizzare, invece, il mostrarsi in Rete in pigiama appena svegli, subito dopo aver pianto, sudati o spettinati dopo l’allenamento, alle prese con la preparazione di pranzi da portare in ufficio tutt’altro che “aesthetic”: è la vita – vera – di tutti i giorni. E la base del successo esplosivo che stanno vivendo al momento piattaforme come BeReal3, verrebbe da aggiungere, che essenzialmente chiedono agli iscritti di scattare e condividere subito una foto quando ricevono un’apposita notifica, mostrando dove si trovano e cosa stanno facendo. Prima di BeReal c’erano già stati i Finsta: profili Instagram da cui, sotto falso nome, gli adolescenti raccontavano come si svolgevano davvero le proprie giornate.

Il “goblin mode” sembra aver avuto, dall’inizio di quest’anno, testimonial d’eccezione come soprattutto Julia Fox. Secondo alcuni giornali di gossip la causa della rottura con Kanye West aveva a che vedere con il fatto che il rapper non sopportasse quando l’attrice entrava “modalità goblin” e si lasciava andare. Le smentite della diretta interessata4 sono servite a poco: le persone si erano già innamorate dell’espressione per come capace di riassumere perfettamente il mood del periodo.

“Goblin mode” è stata scelta come parola dell’anno 2022, tra l’altro, tra una rosa di termini preselezionati dai linguisti dell’Oxford University Press e altrettanto riassuntivi dello spirito del tempo. In lizza c’erano “ metaverso ” e “#IStandWith”, hashtag utilizzato in Rete fin dai primi giorni del conflitto russo-ucraino per mostrare, in una forma di attivismo digitale, il proprio sostegno all’Ucraina.

Cosa significa gaslighting e perché è stata scelta da Merriam-Webster come parola dell’anno

Merriam-Webster ha scelto, invece, la parola dell’anno 2022 tra quelle che da gennaio hanno visto incrementare di più le ricerche sul sito: con un +1740% la vittoria è stata di “gaslighting5. Letteralmente indica «l’atto di indurre grossolanamente in errore qualcuno, specialmente per trarne vantaggio», ma il significato di “gaslighting” varia notevolmente a seconda del contesto in cui l’espressione è utilizzata.

In campo psicologico, per esempio, fa “gaslighting” chi continuamente mette in dubbio sensazioni, percezioni, ricordi di un’altra persona – tipicamente il partner – con il risultato di una manipolazione psicologica che si traduce per la vittima in una perdita di autostima e fiducia in se stessa. Questa interpretazione di “gaslighting” è, peraltro, la più fedele all’origine del termine. Come spiegano da Merriam-Webster, l’espressione deriva da Gas Light: il titolo di un’opera teatrale di Patrick Hamilton degli Anni Trenta, poi più volte riadattata al cinema, che racconta di un marito intenzionato a far credere alla moglie che stesse impazzendo e che a questo scopo costruisce una fitta trama di bugie e sotterfugi, come alzare e abbassare continuamente il flusso del gas che alimenta le luci domestiche pur continuando a farle credere che le variazioni nell’intensità dell’illuminazione esistessero soltanto nella propria immaginazione.

L’espressione può essere usata però anche in riferimento a come la propaganda politica, complottismi e negazionismo, la diffusione incontrollata di notizie non verificate o – peggio – manipolate e la sempre maggiore frequenza con cui i gruppi di interesse si dedicano al perception management hanno di fatto reso impossibile orientarsi tra cosa sia vero e cosa sia falso, cosa sia oggettivo e cosa frutto di mistificazione: il “gaslighting” è, insomma, un fenomeno tipico dell’era della post-verità.

Non c’è stato quest’anno un evento specifico, come sottolineano dal dizionario, che ha fatto esplodere le ricerche del termine, tanto da portare a eleggerlo come parola dell’anno 2022. Probabilmente è stata una naturale conseguenza della continua esposizione a fake news , deeepfake e informazioni fuorvianti provenienti anche da figure pubbliche o istituzionali. Proprio “fuorviante” è l’aggettivo con cui sono state bollate alcune dichiarazioni fatte pubblicamente dall’allora presidente Trump in un momento cruciale per il dibattito pubblico e la democrazia americana come le elezioni presidenziali e mentre gli addetti ai lavori mettevano in guardia dalle fake news sul coronavirus diffuse in prima persona dai politici.

Le parole dell’anno riflettono lo spirito del tempo, tra crisi permanente e voglia di cambiare

Tra gli altri dizionari che hanno già nominato la parola dell’anno 2022, Collins ha scelto “permacrisi6. Il termine indica «un periodo duraturo di instabilità e insicurezza» e, scrivono i linguisti di Collins, descrive bene la sensazione che molti devono aver provato in questi due anni in cui si sono alternate una pandemia, svariate crisi politiche e sociali, la guerra in Ucraina, una forte instabilità economica di passare da un evento mai vissuto prima e catastrofico all’altro e, soprattutto, la costante paura che potesse succedere qualcosa di ancora più grave e inaspettato.

Quello che sembrano avere in comune quasi tutte le parole elette parole dell’anno è descrivere i tentativi – più o meno riusciti – di adattarsi a una nuova normalità di cui non sempre si comprendono a fondo le dinamiche e che sfida a mettere in gioco le convinzioni più radicate.

Certo, c’è qualche eccezione. Per il Cambridge Dictionary la parola dell’anno 2022 è “homer7: un abbreviativo di “home run” che, nell’inglese americano, è l’espressione utilizzata per riferirsi al fuoricampo nel baseball. Il termine è tra quelli per cui sono più aumentate quest’anno le ricerche sul dizionario online: sono state 79mila di cui oltre 65mila in un solo giorno, il 5 maggio 2022. È stato il giorno in cui Wordle, il gioco online che consiste nell’indovinare ogni giorno un termine diverso in un massimo di sei tentativi, lo aveva scelto come parola nascosta evidentemente puntando sulla difficoltà che i più avrebbero trovato nell’indovinare un termine gergale.

Da Babbel una retrospettiva linguistica del 2022

Fare una retrospettiva linguistica dell’anno, come ha provato Babbel, vuol dire però anche accorgersi che c’è chi ha già accettato bene il “new normal” e le sue regole e difficilmente sarebbe disposto a tornare al mondo pre-COVID.

Lo suggeriscono soprattutto i termini più utilizzati nel 2022 – e più cercati da chi non ne conoscesse il significato – in ambito lavorativo. La possibilità di lavorare in smart working o remote working ha reso molti, soprattutto in America, “nomadi digitali” e cioè persone senza una residenza o una sede di lavoro fissa ma che si spostano frequentemente da una località all’altra, quando non addirittura da un paese o un continente all’altro, grazie alla possibilità di lavorare da qualunque posto in cui si trovino.

Il vero fenomeno dell’anno, con quattro milioni di dimissioni al mese stando ai dati riportati da Babbel in un comunicato stampa, è stato quella della “great resignation”: molte persone hanno lasciato posto fisso o posizioni ben remunerate e di prestigio a favore di un migliore work life balance , per potersi dedicare maggiormente a famiglia e affetti o al proprio benessere inteso a 360 gradi. Proprio la necessità di prendersi cura di sé ha spinto molti quest’anno, ancora, a non andare semplicemente in ferie ma a concedersi una “sleepcation”, ossia una vacanza (“vacation” è il termine da cui deriva la seconda parte del neologismo) quasi sempre in un resort di lusso o immerso nella natura la cui principale attività consistesse nel dormire (“sleep”) per recuperare le ore di sonno perdute durante l’anno.

Anche i termini inerenti ad altri campi selezionati da Babbel «fotografano un cambiamento più o meno duraturo della nostra quotidianità», come sottolineano dalla compagnia nel comunicato stampa di presentazione delle parole dell’anno 2022.

Riferendosi alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenza ad ampio spettro le persone hanno usato – e cercato – sempre più spesso negli ultimi dodici mesi termini come “invasione”, “crisi energetica” e “inflazione”. La crisi climatica ha destato sempre più preoccupazione tanto da indurre, quando se ne sono manifestati i segni più evidenti, molte persone a cercare informazioni sulle tempeste invernali “Zeynep”, “Ylenia” e “Antonia” in Germania, sugli “incendies” in Francia, la “ola de calor” in Spagna e la “siccità” in Italia.

Quello che sta per concludersi è stato, però, anche un anno di lotta per l’ottenere maggiori diritti civili. Non sorprende, così, che candidate a parola dell’anno 2022 ci siano anche espressioni come “politica estera femminista”, che si riferisce alla proposta della ministra degli affari esteri tedesca di puntare sull’inclusione di genere come prerequisito per la pace e la stabilità mondiale8, o “ roe versus Wade”, dal caso con cui la Corte Suprema Americana ha nuovamente dichiarato incostituzionali le leggi sull’aborto9, o ancora “jin, jiyan, azadi”, ossia “donna, vita, libertà” che è stato lo slogan delle rivolte in Iran10 contro l’imposizione del velo.

Note
  1. YouTube/Oxford Academic
  2. Rivista Studio
  3. Statista
  4. Insider
  5. Merriam Webster
  6. Collins Dictionary
  7. Cambridge Dictionary
  8. L’Espresso
  9. Il Post
  10. ISPI
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