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Gli italiani non rinunciano a viaggiare ma lo fanno in maniera sempre più "smart"

abitudini di viaggio

BVA Doxa e BWH Hotel Group Italia fotografano le nuove abitudini dei turisti italiani: c'è chi prenota fuori stagione e chi dopo aver cercato in Rete le migliori offerte, mentre per tutti è importante una buona sistemazione.

Anche in tempo di instabilità politico-economica e inflazione «gli italiani vogliono continuare a viaggiare […], cercando e adottando soluzioni per non ridurre la durata o la frequenza dei propri viaggi leisure». Così Simone Pizzoglio, head of finance & utilities BU di BVA DOXA, ha commentato i risultati di una ricerca sulle nuove abitudini dei turisti italiani condotta per BWH Hotel Group Italia.

Non diminuisce la spesa degli italiani per i viaggi

Secondo la ricerca condotta a febbraio tramite oltre duemila interviste online Smart Travellers: gli italiani, gli hotel, i viaggi nel 2023, il budget dedicato ai viaggi è rimasto invariato rispetto allo scorso anno per il 38% del campione (percentuale che sale al 42% tra chi viaggia per motivi di svago) ed è aumentato invece per almeno un intervistato su cinque (per l’esattezza, per il 23% del campione generale e il 28% di chi viaggia per piacere).

Tra le nuove abitudini dei turisti italiani per far fronte a inflazione e caro vita c’è viaggiare in bassa stagione o fermarsi meno notti nella meta prescelta (vale per il 38% del campione complessivo e per il 34% dei cosiddetti “Leisure Traveller”), come confermano anche altre indagini sui trend di viaggio 2023.

Il 2023 sarà l’anno in cui si ricomincerà a viaggiare per lavoro a ritmi pre-COVID

Chi viaggia per lavoro, in quasi un caso su tre, ha raccontato di aver ridotto il numero delle trasferte rispetto al 2019.

Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 si è ricominciato a registrare, però, un trend positivo: gli italiani stanno ricominciando a viaggiare per lavoro come e quanto facevano nell’era pre-COVID e già oggi c’è chi (un quinto dei “Business Traveller” intervistati da BVA Doxa) dice di essere impegnato in più trasferte rispetto al 2019.

Eventi e convegni sono le ragioni per cui si viaggia di più per lavoro (citati dal 43% del campione), seguiti da visite a clienti e partner (36%), momenti di formazione (33%) o trasferte presso altre sedi (29%).

È tornato di moda anche il bleisure e, cioè, l’associare alle trasferte di lavoro momenti di svago e di relax, in compagnia di partner o familiari: oltre un italiano su due tra chi viaggia per motivi di business ha raccontato di aver prolungato un soggiorno lavorativo proprio per questa ragione e per avere più tempo di visitare la meta in questione.

Come gli italiani scelgono mete, trasporti e soluzioni di viaggio

Tra le nuove abitudini dei turisti italiani non sembrano essercene sulla mobilità: quasi la metà dei viaggiatori (il 47% del campione complessivo) continua a viaggiare con mezzi tradizionali, senza preoccuparsi troppo del loro impatto ambientale. Poco meno di un viaggiatore su cinque si dimostra interessato a scelte di mobilità sostenibile.

Il driver principale quando si tratta di fare scelte di viaggio, del resto, continua a essere per gli italiani, indipendentemente dalla ragione per cui si muovono, un buon rapporto qualità prezzo (citato dal 62% del campione complessivo, il 67% di chi viaggia per piacere e il 53% dei viaggiatori business).

Per sette viaggiatori italiani su dieci la pulizia e il rispetto nelle strutture ricettive delle principali norme igienico-sanitarie sono una priorità.

Chi viaggia per svago apprezza una posizione strategica (citata come driver di scelta dal 46% del campione) e delle buone recensioni ricevute dalla struttura da parte di altri viaggiatori (38%).

Chi viaggia per lavoro è più attento alla presenza di un parcheggio comodo (36%) e alla qualità della colazione (32%), invece, ma cita anche l’affidabilità del brand (19%) tra le ragioni che lo portano a preferire una struttura a un’altra.

Tra le nuove abitudini dei turisti italiani ce ne sono anche di digitali

Se già da tempo tecnologie e digitale incidono sulle scelte di viaggio, tanto da spingere a scegliere le proprie mete tra quelle più virali su Instagram o a comprare su appositi siti diverse offerte prima di prenotare le soluzioni più convenienti, nel post-pandemia sembrano aver assunto un ruolo ancora più centrale nell’experience del cliente.

Tra le esperienze digitali da vivere in albergo, così, chi viaggia per lavoro non disprezza la disponibilità di smart room (vero per il 29% degli intervistati), mentre chi viaggia per motivi di svago predilige quella di servizi streaming a cui poter accedere tramite i propri account.

È ormai consolidata l’abitudine a prenotare tramite siti o app che, insieme, coprono oltre il 70% delle prenotazioni complessive (con punte del 74% nel caso di chi viaggia per ragioni di svago).

Quando prenota online chi viaggia per piacere apprezza in maniera particolare che il sito o l’app utilizzati abbiano una buona usabilità e, cioè, siano facili e immediati da navigare e completi nelle informazioni che contengono (è così per l’81% degli intervistati). Subito dopo nella scala di gradimento viene la disponibilità di offerte, promozioni e pacchetti multiservizio (79%), apprezzati anche da chi viaggia per lavoro.

Best Western è in cima alla classifica dei brand di hotellerie

Conoscere gusti e nuove abitudini dei turisti italiani e provare a soddisfarli è indispensabile per chi opera nel campo dell’ospitalità e vuole assicurare alla propria attività ottime performance, arrivando a registrare «indistintamente su tutte le destinazioni un apprezzamento generale superiore all’industry». È quello che racconta Sara Digiesi, chief executive officer di BWH Hotel Group Italia che ha commissionato lo studio agli hotel Best Western.

Il brand si conferma in cima alla classifica dei brand di hotellerie sia per notorietà globale e sia per “awareness top of mind”: lo scarto rispetto ai concorrenti è ampio, soprattutto se si considera il posizionamento di cui il gruppo gode tra i “Business Traveller”.

Tra gli aspetti più apprezzati dagli ultimi ci sono in particolare un buon rapporto qualità prezzo (49%), l’accoglienza e la cordialità dello staff (39%), la posizione strategica e la qualità della colazione (30%), la pulizia e il rispetto delle norme sanitarie (27%).

Un ospite degli hotel Best Western su tre ha raccontato, tra l’altro, di aver vissuto una esperienza al di sopra delle aspettative, già da quando ha visitato il sito, che ha ottenuto il massimo dei voti per l’usabilità ed è stato capace di soddisfare le aspettative dei visitatori, specie business (il 61% si è detto completamente soddisfatto), anche quanto a offerte, promozioni e pacchetti multiservizio disponibili.

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