Home / Comunicazione / Il Montana è il primo stato americano a bannare TikTok

Il Montana è il primo stato americano a bannare TikTok

app tiktok

Il governatore ha firmato un provvedimento per la rimozione di TikTok dagli app store, adducendo ragioni di privacy e sicurezza nazionale. Altri stati potrebbero imitare il Montana e la battaglia potrebbe diventare legale.

Ascolta la versione audio dell'articolo
Il Montana è il primo stato americano a bannare TikTok
/ 00:00

Lo stato del Montana ha bannato TikTok. Lo ha fatto con un atto firmato mercoledì 17 maggio 2023 dal governatore Greg Gianforte che vieta alla piattaforma di «operare all’interno della giurisdizione statale»1 per ragioni di sicurezza nazionale e tutela della privacy dei cittadini e diventando di fatto il primo stato americano a mettere al bando l’app cinese dei video musicali, delle lip sync, delle challenge.

Come funzionerà il ban di TikTok in Montana

Il provvedimento adottato dal Montana prevede che, entro il 31 dicembre 2023, l’app di TikTok sia rimossa dall’elenco di quelle disponibili sui diversi app store per il download nel Paese.

Non è chiaro però, come fa notare The Verge, cosa succederà agli aggiornamenti resi periodicamente disponibili per chi ha già installato l’applicazione sui propri dispositivi, ma è molto probabile che saranno soggetti allo stesso blocco. Secondo la stessa testata, in una versione originale del provvedimento con cui il Montana ha bloccato TikTok era previsto anche l’obbligo per gli Internet service provider di bloccare l’accesso all’applicazione: un punto che manca, però, nella versione finale.

I gestori degli app store rischiano a partire dal 1 gennaio 2024 una multa fino a 10mila dollari al giorno per ogni «violazione individuale», cioè ogniqualvolta un utente si connetta, scarichi o aggiorni TikTok.

Non sono previste, invece, multe o altre tipologie di sanzioni per gli utenti finali dell’applicazione.

TikTok viola la privacy degli utenti e rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale: le accuse del governatore Gianforte

Spiegando la ratio del provvedimento, il governatore Gianforte ha citato la necessità di «proteggere i dati personali e privati dei cittadini del Montana dal Partito Comunista Cinese»2.

La ragione per cui il Montana ha bannato TikTok sembra, insomma, la stessa per cui ai tempi della propria presidenza già Trump dichiarò guerra a TikTok, ossia il sospetto che il governo cinese sfrutti l’app – molto popolare in America dove, secondo le ultime statistiche ufficiali, avrebbe almeno 150 milioni3 di iscritti – a scopo di cybersorveglianza, se non addirittura per operazioni di cyberwar  e tentativi di ingerenza sulla politica nazionale.

È un sospetto che in tempi più recenti ha portato molte università americane a vietare l’utilizzo di TikTok nei propri campus, la Commissione europea a impedirne l’uso ai propri dipendenti e molti stati americani, tra cui lo stesso Montana, a bandirla dai dispositivi governativi.

La stampa ha spesso paventato negli scorsi mesi persino l’ipotesi di un ban nazionale di TikTok4. Lo ha fatto soprattutto man mano che si avvicinava la data dell’audizione davanti al Congresso, a marzo 2023, di Shou Chew. In quell’occasione il CEO di TikTok non ha fatto altro che ribadire che l’applicazione non ha mai ceduto al governo di Pechino dati e informazioni riguardati i cittadini americani5, che ByteDance è un’azienda privata e ha come unico obbligo, come qualsiasi altra azienda cinese, di garantire l’accesso ai propri database o a una loro parte qualora il governo ne faccia richiesta, cosa che però non è mai avvenuta fin qui almeno per quanto riguarda i dati degli utenti americani.

TikTok sembra essere, insomma, al momento sotto scrutinio in America e insieme a lei lo sarebbero anche le altre big tech. Secondo alcune fonti sarebbe stata avanzata una proposta di legge bipartisan6 presentata al Senato americano per vietare l’iscrizione ai social media degli under 13 e degli under 17 senza consenso dei genitori, sul modello di quanto già stabilito dalla Francia e nello Utah.

I rischi che i minori corrono in Rete e i possibili effetti negativi dei social media sul benessere fisico e mentale dei bambini sono da sempre tesi centrali dei tentativi di regolamentazione della materia. Anche il provvedimento con cui il Montana ha bloccato TikTok, forte della grande penetrazione che l’applicazione ha tra gli adolescenti americani (secondo dei dati del Pew Research Center la userebbe il 67% degli americani tra i 13 e i 17 anni7), le cita nei passaggi in cui accusa la piattaforma di dare spazio a challenge e contenuti pericolosi.

Cosa aspettarsi ora che il Montana ha bannato TikTok

È difficile stabilire, però, secondo gli addetti ai lavori se e quando il blocco imposto dal Montana a TikTok diventerà effettivo.

La compagnia che inizialmente non aveva commentato la notizia8 si è affidata, in un secondo momento, alle parole della portavoce Brooke Oberwetter per sottolineare come il provvedimento firmato da Gianforte violi esplicitamente il Primo Emendamento della Costituzione americana, negando a milioni di americani libertà di espressione.

Screenshot da Twitter Profilo Brooke Oberwetter

Screenshot da Twitter Profilo Brooke Oberwetter

Lo stesso tenore hanno i commenti rilasciati pubblicamente da ONG e associazioni che si occupano in America di diritti e cittadinanza digitale.

È molto probabile insomma che ci saranno ricorsi, forse anche da parte della stessa ByteDance, e che il blocco di TikTok in Montana si trasformi solo in una lunga sequela legale. Il rischio concreto è, semmai, che quanto deciso dal governatore del Montana ispiri altri governatori americani a emanare degli atti che vietino a ByteDance di operare nelle singole giurisdizioni.

Da tempo l’azienda cinese avrebbe un’alternativa pronta anche per questo scenario: Lemon8, una piattaforma opensource e decentralizzata.

È uno scenario però che, come sottolinea ancora The Verge, conferma a livello teorico come rischia di avvicinarsi sempre di più «una nuova era di Internet, in cui gli stati sempre più frequentemente erigono barriere digitali nel nome della sicurezza»9.

Note
  1. SB0419
  2. Twitter/ @GovGianforte
  3. TikTok
  4. The New York Times
  5. Il Post
  6. ANSA
  7. Pew Research Center
  8. Reuters
  9. The Verge

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI