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Il ruolo del metaverso nel settore fashion secondo Giuseppe Menniti e Marco Ruffa

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Partendo dall'esperienza di Pinko e di Barbuti, nel loro intervento al Retail Forum 2022, Marco Ruffa e Giuseppe Menniti hanno parlato di come i brand del settore fashion possono prepararsi all'ingresso nel metaverso.

Sempre più brand cercano di avvicinarsi al tema del metaverso , ma non è ancora chiaro come possano farlo, nella pratica, né tantomeno come possano trarne beneficio per il business. In particolare, molte sono le aziende nel settore fashion che stanno cercando di associarsi a mondi virtuali come Roblox e Fortnite (attualmente, tra i videogiochi che più spesso vengono collegati al concetto di metaverso). Proprio su questo tema si sono soffermati Giuseppe Menniti, CEO di Barbuti, e Marco Ruffa, digital transformation director di Pinko, durante l’intervento “MetaLives & MetaSpaces: le nuove promesse del metaverso nella fashion industry” moderato da Eleonora Chioda e tenutosi al retail Forum 2022, a Milano.

Al Retail Forum 2022 si è parlato dell’unione vincente tra “metaverso” e settore fashion

«L’interesse della moda nei confronti del metaverso nasce dal suo stesso DNA» ha dichiarato Giuseppe Menniti, che è anche professore di International Business Management all’Università degli Studi di Cassino. Per il docente e CEO di una marca del settore fashion, «la moda deve farsi portatrice dell’innovazione» e chi propone il metaverso come «il nuovo che avanza» ne è ben consapevole.

L’esperto ha parlato dell’importanza di focalizzarsi sulle fasce più giovani, un segmento diventato centrale per le aziende e decisamente più attento e interessato al tema del metaverso:

«dall’ultimo Worldwide Market Monitor di Altagamma, è emerso che nei prossimi anni i giovani rappresenteranno circa il 50% del mercato del consumo. Per questo motivo tutte le aziende, comprese quella della moda, hanno capito che per intercettare queste fasce di popolazione c’è bisogno di incontrarle all’interno dei loro canali».

Proprio per questa ragione, secondo Giuseppe Menniti, le opportunità di business legate alle nuove tecnologie sono molteplici. Tuttavia, come aggiunge, le aziende devono evitare di commettere l’errore di approcciarsi al mondo virtuale come farebbero in quello fisico: secondo il docente «bisogna fare proprie le logiche del metaverso, tenendo in considerazione che nascono dall’universo del gaming». Anche se ciò può considerarsi vero soltanto in parte, il CEO di Barbuti per avvalorare la propria affermazione ha fatto l’esempio di Fortnite, videogioco nel quale gli oggetti più richiesti non sono le armi o i potenziamenti, bensì le skin, vale a dire, tutti quei elementi (soprattutto estetici ma non solo) che permettono di personalizzare il proprio personaggio o, in senso più ampio, l’interfaccia dell’utente.

Come avvicinarsi al “metaverso” (in modo rilevante) secondo Giuseppe Menniti

L’esperto sopracitato si è soffermato poi sulle competenze necessarie per avvicinarsi al metaverso, spiegando che «dal punto di vista aziendale è molto importante lavorare sulle soft skill» e soprattutto sapere prepararsi ad affrontare possibili sfide future prima ancora che arrivino.

In questo senso, il CEO di Barbuti ha ricordato che «bisogna sempre guardare con curiosità ai nuovi fenomeni». Pensando nello specifico alla propria azienda, egli ha affermato che

«in questo momento per Barbuti non è tanto rilevante quali attività faremo sul metaverso, anche perché nel breve periodo saranno poco rilevanti. Quel che conta è come ci si approccia e come ci si prepara per quando questo fenomeno diventerà rilevante».

Parlando delle figure professionali necessarie per traghettare le aziende nel metaverso, l’esperto ha spiegato che da alcuni mesi le imprese sono alla disperata ricerca di una figura definibile come “Metaverse Manager”, che deve avere «forti competenze di marketing e tecniche, come quelle di sviluppo in ambienti 3D». Non è però semplice trovare qualcuno con questi requisiti e al momento c’è «una grossa carenza». Per questo, secondo Giuseppe Menniti, è importante investire nell’ambito della formazione.

Come Pinko si prepara al “metaverso”: ne ha parlato Marco Ruffa al Retail Forum 2022

Concetti simili sono stati espressi anche da Marco Ruffa, secondo il quale ci si ritrova attualmente di fronte a un cambiamento importante che già si riflette nel quotidiano delle fasce più giovani. A tal proposito, il digital transformation director della marca di moda Pinko ha riportato l’esempio dei propri figli che, dopo aver passato la giornata assieme agli amici, tornano a casa e accedono a Fortnite per passare altro tempo con loro nel mondo virtuale.

È proprio in questo contesto di commistione tra realtà fisica e digitale che si inserisce il metaverso: per affrontare questa trasformazione, Pinko ha scelto di non replicare quel che si fa nel mondo fisico nella virtualità, ma di orientarsi verso nuove strade, sfruttando, per esempio, le skin. Queste ultime possono effettivamente essere un buon modo per promuovere un brand, specialmente se si tratta di una marca del settore fashion: un esempio classico è quello della collaborazione tra Moncler e Fortnite, che ha portato alla creazione e alla vendita, nello store (per la precisione nell‘item shop) di questo videogioco, di una linea di abbigliamento firmata dalla marca di moda: tutti capi, ovviamente, indossabili solo dagli avatar dei giocatori.

metaverso e settore fashion al retail forum 2022

Fonte: Retail Forum 2022

Per quanto riguarda l’investimento di Pinko in questo settore, Marco Ruffa ha dichiarato che dal 7 novembre è possibile comprare degli oggetti virtuali che danno vari vantaggi ai loro possessori, tra cui uno sconto vitalizio e l’accesso anticipato alle collezioni di nft di Pinko.
Al momento, è già possibile acquistare delle “Meta love bags” che rappresentano la «trasformazione delle “love bag” [modello di borse di Pinko] in un prodotto metaversico», disponibile nei negozi della marca e acquistabile sul sito aziendale, con ether (la valuta nativa di Ethereum).

Questo genere di iniziativa sembra essere però solo il principio: Marco Ruffa prevede infatti la costruzione, nel tempo, di un rapporto tra i content creator e le aziende: queste ultime metteranno a disposizione dei clienti dei toolkit con i quali fare delle creazioni nel metaverso.

In quanto brand del settore fashion, Pinko ha anche valutato «la possibilità di fare un’attività di show-off nel metaverso, cercando per esempio di partecipare alle sfilate online», ha dichiarato ancora Marco Ruffa al Retail Forum 2022. Tuttavia, di fronte alla poca adesione da parte del pubblico, la marca ha scelto di prepararsi al «Web3 per costruire una community basata sul possesso di un asset digitale».

È ancora presto – ha aggiunto Marco Ruffa – per dire quanto il mondo del metaverso sia comprensibile alla clientela di Pinko e al pubblico in generale. A tal proposito, su quel che le aziende possono fare per aumentare la conoscenza del metaverso, il digital transformation director di Pinko ha evidenziato l’importanza di affrontare il tema della sicurezza:

«stiamo cercando di portare le persone a usare degli strumenti che per loro natura sono molto sicuri, ma al tempo stesso piuttosto facili da hackerare, vista la scarsa conoscenza degli utenti. Dobbiamo stare attenti a spiegare anche quali sono i veri benefit legati a queste iniziative».

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