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La preferenza degli italiani verso l'usato e altri trend per il mercato auto 2020

mercato auto 2020

Un trend emerge in tutta chiarezza per quanto riguarda il mercato auto 2020: gli italiani preferiscono l'usato (ma di buona qualità).

I nuovi consumatori italiani hanno abitudini di consumo piuttosto diverse rispetto a solo qualche decennio fa e si tratta, nella maggior parte dei casi, di nuove abitudini di consumo che dipendono da fattori come un approccio diverso al mondo del lavoro e al tempo libero, un rapporto più complesso con brand e aziende, più attenzione ai temi ambientali e della sostenibilità ma anche, inevitabilmente, minore disponibilità economica. Come si riflette tutto questo sul mercato auto 2020?

Mercato auto 2020: cresce il segmento dell’usato…

Il primo trend impossibile da ignorare è la crescita del mercato dell’usato: nell’ultimo quinquennio, infatti, le vendite di veicoli di nuova immatricolazione sarebbero calate progressivamente di quasi il 3% ogni anno, mentre il mercato delle auto di seconda mano o a chilometro zero cresceva di oltre il 20%.

Perché, però, fino a pochi anni fa gli italiani preferivano comprare una vettura appena uscita dalla fabbrica – più affidabile, più facile da rivendere, dotata delle più innovative soluzioni meccaniche ed elettroniche, eccetera – e oggi, invece, la tendenza sembra essere completamente invertita? Fa parte di questa inversione di tendenza del mercato auto 2020, tra l’altro, anche il successo finora inedito di soluzioni di leasing e noleggio a lungo termine di automobili personali e per la famiglia.

Come già si accennava, sono soprattutto e in primo luogo le ristrettezze economiche a spingere gli automobilisti italiani a preferire un veicolo di seconda mano, possibilmente garantito, ben tenuto e con pochi chilometri. Se c’è una cosa che non è cambiata in questi anni è, del resto, la cura e la cautela che gli italiani ripongono nell’acquisto dell’automobile: ancora per molti versi uno status symbol, chi abbia intenzione di acquistare un veicolo di seconda mano e cerchi su Google «auto usate Napoli» con ogni probabilità potrebbe essere alla ricerca insomma di un’officina specializzata che faccia parte della rete d’assistenza autorizzata della casa automobilistica in questione, sia in grado di offrire una valutazione affidabile dell’usato, abbia i mezzi giusti per intervenire su eventuali guasti alle componenti elettroniche e, soprattutto, possa rilasciare tutta la documentazione del caso (utile tanto per la circolazione, quanto per un’eventuale rivendita della stessa vettura).

ma gli italiani non rinunciano ad automobili di grandi dimensioni (anche non italiane)

Direttamente ricollegata alle minori disponibilità economiche degli italiani rispetto a solo qualche anno fa è, comunque, anche una seconda ragione per il successo dell’usato nel mercato auto 2020: gli italiani non hanno mai rinunciato ad acquistare automobili di grandi dimensioni e, di certo, non sembrano amare le utilitarie, neanche quando l’uso principale che ne fanno è un uso da città. Trattandosi di veicoli che hanno costi, non solo di listino ma anche di manutenzione, piuttosto alti non stupisce insomma che gli italiani optino per un buon usato.

Un ultimo dato potrebbe sembrare curioso: dai primi anni Novanta a oggi, le automobili italiane in circolazione sul territorio nazionale sarebbero calate da una su due a una su quattro. Apparentemente, insomma, quello del made in Italy non sembra più un requisito fondamentale a cui guardare nella scelta dell’auto e, in barba alla tradizione automobilistica nostrana, gli italiani fanno sempre meno differenza fra acquistare un’auto italiana e acquistare un’auto straniera. Certamente, sia la sempre maggiore abitudine a comprare straniero in qualsiasi settore sia il fatto che i consumatori più giovani sono anche consumatori multiculturali contano in questo senso, almeno quanto conta il fatto che le auto italiane risultano oggi tra le più costose. Non si può non sottolineare, però, che il mercato delle auto è oggi anche decisamente più concentrato di un tempo, che le case automobilistiche cioè sono sempre più delle vere e multinazionali e sempre meno legate al concetto di nazionalità e made in.

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