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Come OpenAI si sta preparando alle elezioni del 2024

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Considerato che circa due miliardi di persone in tutto il mondo andranno al voto quest'anno, OpenAI ha rilasciato delle linee guida per il corretto uso di propri servizi (ChatGPT, DALL-E, eccetera) durante le elezioni.

Leggere le linee guida di OpenAI sulle elezioni è interessante per provare a capire come le aziende che sviluppano sistemi e soluzioni basati sull’intelligenza artificiale si stiano preparando ai prossimi mesi quando, secondo delle stime, oltre due miliardi1 di cittadini di almeno cinquanta paesi diversi si recheranno alle urne.

L’azienda di Sam Altman è per molti versi un punto di riferimento, a cui anche gli altri player del settore guardano quando si tratta di prendere decisioni strategiche e rilevanti per i propri business: prova ne è il caos che generarono nel campo, a novembre 2023, le notizie del licenziamento e del passaggio a Microsoft del CEO di OpenAI e, quasi immediatamente dopo, del suo rientro nella compagnia.

Come OpenAI deciderà di muoversi contro i rischi legati a un uso improprio dell’intelligenza artificiale durante le campagne elettorali, insomma, potrebbe dettare il passo, obbligando le altre realtà del settore ad approcci simili.

Perché in vista del voto serve più trasparenza per quanto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale

Le linee guida di OpenAI sulle elezioni sono state presentate il 15 gennaio 2024, giusto in tempo per le primarie repubblicane americane, in un post sul blog aziendale in cui si legge che l’intento è quello di «proteggere l’integrità delle elezioni»2 e scongiurare che tecnologie come quelle sviluppate da OpenAI possano «minare» uno dei più importanti processi democratici.

Per farlo l’azienda racconta di aver messo in piedi un team «cross-funzionale» di esperti che si occuperanno di fornire un «maggior numero di informazioni accurate sul voto», «rafforzare le policy» per l’utilizzo dei servizi e dell’azienda e «aumentare la trasparenza».

Diverse vicende recenti hanno dimostrato, del resto, che se sfruttata in maniera inappropriata e nell’ambito di campagne di disinformazione, come quelle condotte da content farm di dubbia natura che sono state scoperte a plagiare sistematicamente articoli di grandi testate internazionali con l’aiuto di sistemi come Bard o ChatGPT appunto, l’intelligenza artificiale può avere effetti deleteri sul dibattito pubblico. Senza un dibattito pubblico sano ed equilibrato è per molti versi impossibile assicurarsi il corretto svolgimento delle elezioni.

Cosa prevedono le linee guida di OpenAI sulle elezioni

Due dei punti più importanti delle linee guida di OpenAI sulle elezioni, anche in considerazione del fatto che è in aumento il numero di persone che si informano anche direttamente su servizi come ChatGPT, sono quelli che prevedono più trasparenza sulle fonti e la segnalazione delle immagini generate dall’intelligenza artificiale.

Scendendo più nel dettaglio, verranno condivide in tempo reale con gli utenti informazioni corredate da link e attribuzioni che li aiutino a valutare da soli l’affidabilità delle notizie e delle fonti da cui provengono.

Almeno due strumenti aiuteranno a individuare la provenienza delle immagini e – scrivono da OpenAI – gli utenti ad approcciarsi a esse con più «fiducia e confidenza». Il primo, già disponibile, sono le cosiddette “digital credential” implementate dalla Coalition for Content Provenance and Authenticity e che rappresentano a tutti gli effetti un standard crittografico sulla base del quale poter stabilire se un’immagine è reale o è stata ottenuta utilizzando sistemi come DALL-E.  Un “provenance classifier” che l’azienda promette di lanciare presto in una versione beta destinata a giornalisti, ricercatori e partner, permetterà di riconoscere se le immagini hanno subito grazie all’intelligenza artificiale anche i ritocchi e la postproduzione più comuni.

Altri punti chiave nelle linee guida OpenAI sulle elezioni sono quelli che riguardano deepfake e bot, pericolosi perché possono confondere gli elettori e rendere difficile capire se si sta interagendo davvero con un candidato o un’istituzione o soltanto con un fake. In vista delle elezioni DALL-E rifiuterà qualsiasi richiesta di generare immagini ritraenti persone reali, inclusi i candidati politici. Agli sviluppatori sarà impedito di creare qualsiasi tipo di chatbot che impersoni candidati, partiti politici, rappresentanti delle istituzioni, enti e governi locali.

Per evitare tentativi indebiti di influenza sul voto, con ogni probabilità memore dello scandalo Cambridge Analytica e di come impattò sulla reputazione dei social network , OpenAI sembra intenzionata a impedire tutte quelle applicazioni delle proprie tecnologie e dei propri servizi che, sfruttando al massimo personalizzazione e targettizzazione, possono alterare i risultati delle urne. Sarà vietato, così, l’impiego delle AI generative di casa OpenAI nell’ambito di campagne elettorali e operazioni di lobbying o che abbia come risultato indicazioni fuorvianti e scoraggianti rispetto al voto.

Gli utenti potranno segnalare direttamente all’azienda presunti abusi e violazioni delle linee guida di OpenAI sulle elezioni.

Negli Stati Uniti, per le presidenziali, arriva il centro informativo di OpenAI

Negli Stati Uniti, con un sistema che ricorda quello degli hub informativi già sfruttati dalle piattaforme social in diverse occasioni come la pandemia di COVID-19 e le elezioni presidenziali del 2020, OpenAI collaborerà con la National Association of Secretaries of State – una delle associazioni più antiche e bipartisan di pubblici ufficiali – allo scopo di garantire informazioni accurate, sempre aggiornate e verificate a chi digiti su ChatGPT prompt e richieste legati al voto per eleggere il prossimo presidente americano. Gli utenti saranno rimandati, in questo caso, al sito istituzionale (CanIVote.org). Se questo primo test americano darà buoni risultati, anticipano dalla compagnia, partnership simili verranno chiuse anche con realtà simili attive negli altri paesi in cui sono previste elezioni nel corso del 2024.

Note
  1. World Economic Forum
  2. OpenAI

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