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Infinite scroll: cos’è, quali sono vantaggi e svantaggi e quando utilizzarlo
![infinite scroll vantaggi e svantaggi](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2018/12/infinite-scroll-vantaggi-e-svantaggi-620x324.jpg)
L’infinite scroll permette di caricare, in modo asincrono e senza reload di pagina, contenuti all’interno di un sito web. Scopriamone di più.
I siti che utilizzano l’infinite scroll sono caratterizzati da un continuo caricamento di contenuti man mano che l’utente scorre verso il basso e prosegue con la navigazione. Tradotto, è come se ci fosse un refresh della pagina a ogni scroll, in un processo infinito (o quasi). Quando, però, questa tecnica di web design è da preferire alla più tradizionale paginazione? Quali sono i suoi pro e i suoi contro? E quali, per esempio, i suoi effetti sulla seo ?
Infinite scroll: lo stratagemma ideale per le interfacce discovery
Chi si occupi di user experience o chi stia progettando un sito web dal punto di vista del design non può non porsi domande come queste.
A partire da un’osservazione di base: l’infinite scrolling è efficace soprattutto quando ci si trova a navigare tra una grande quantità di informazioni e contenuti, tra cui – quasi di conseguenza – è indispensabile fare economia di attenzione. Il corollario di un’osservazione come questa è che l’infinite scrolling non si addice, al contrario, a siti e pagine web o app cosiddette goal-oriented: quando un utente naviga cioè su un sito con un’azione prefissata e un obiettivo da raggiungere, il caricamento continuo di nuovi contenuti fa tutto tranne che migliorare la sua esperienza utente.
Un esempio valido per capire, davvero, quello di cui si sta parlando arriva dal mondo Google. Google Immagini, infatti, usa l’infinite scroll sia perché le immagini e i contenuti visivi sono più facili da elaborare di quanto non lo siano invece i contenuti testuali, sia perché quando un utente cerca immagini non è sempre detto che abbia davvero un’idea chiara di quello che sta cercando e spesso ha bisogno per questo, innanzitutto, di una visione di insieme. Al contrario, invece, Google Search si affida alla tradizionale paginazione che dà un’idea all’utente della mole di contenuti trovati e rende più facile orientarsi tra questi.
![infinite scroll google search](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2018/12/infinite-scroll-google-search-620x527.png)
Per le ricerche tradizionali, Google utilizza la paginazione. Al contrario, nella sezione Immagini, è sfruttato il principio dell’infinite scroll.
In breve? Il modello dell’infinite scroll sembra più adatto quando si ha un’interfaccia di tipo discovery.
Tutti i pro e i contro dell’infinite scroll
Fatta questa premessa, comunque, quali sono i pro e i contro dell’infinite scroll? Va considerato innanzitutto che, da quando stanno su piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e simili, gli utenti sono abituati a un aggiornamento continuo dei contenuti: l’esperienza di navigazione stessa di una home di Facebook o di un feed Instagram si basa, infatti, sull’assunto che solo scrollando all’infinito tra i post degli amici, delle Pagine che si seguono si riuscirà a essere esposti al più grosso numero di contenuti. Anche quando applicato ad altre tipologie di sito, insomma, l’infinite scroll rappresenta una modalità d’interazione familiare e che dovrebbe contribuire a rendere migliore l’esperienza sul sito. Alcuni esperti hanno sottolineato, poi, come scrollare – tramite la rotella del mouse o un touchscreen – sia un’azione più facile, veloce e quasi inconscia e a costo zero rispetto al cliccare o al fare tap sullo schermo. Nell’ottica di un aumento del traffico da mobile – confermato da più fonti e in campi che vanno dagli acquisti online alla ricerca di news e informazioni – l’infinite scroll si rivela, tra l’altro, se possibile ancora più intuitivo della classica paginazione.
Questo non significa che il caricamento a oltranza di contenuti non abbia i suoi contro.
Caricare molti contenuti all’interno di una stessa pagina, genera un rallentamento dei tempi di rendering dei contenuti stessi da parte del browser e questo si riflette negativamente sulla user experience e in una maggiore probabilità di abbandono della pagina da parte degli utenti e tassi di conversione notevolmente più bassi.
Se si tratta di rendere migliore possibile l’esperienza utente, tra l’altro, non si può non considerare che l’infinite scroll rende impossibile – o difficile, per lo meno – per l’utente capire in che punto del sito si trova e, ancor di più, salvare la sua posizione per farvi ritorno in un momento successivo.
![infinite scroll caso etsy](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2018/12/infinite-scroll-caso-etsy-620x521.jpg)
Così apparivano le pagine categoria di Etsy quando veniva utilizzato l’infinite scroll.
Fino a qualche anno fa gli utenti Etsy che avevano scorso la bacheca alla ricerca di una determinata categoria di prodotto, si erano fermati a leggere la scheda prodotto di un oggetto e volevano tornare a scorrere le altre proposte dal punto esatto in cui si trovavano precedentemente, non riuscivano a farlo ed erano catapultati, invece, di nuovo all’inizio della board. Lo stesso avviene, ancora oggi, con molti siti di ecommerce , specie se di medie e piccole dimensioni: l’infinite scroll in casi come questi rischia non solo di rendere pessima l’esperienza utente ma anche e soprattutto di far crollare le conversioni.
Tra gli altri svantaggi dell’infinite scroll, comunque, c’è la perdita del footer: se nuovi contenuti vengono caricati di continuo e se l’utente non giunge mai, per questo, alla fine della pagina, è più difficile trovare informazioni (di contatto, legali, sulla site map, ecc.) che nella maggior parte dei casi si trovano appunto in questa zona del sito. Per ovviare a questo problema, c’è chi preferisce a un vero e proprio scrolling infinito uno scrolling limitato per numero di contenuti successivi che vengono caricati, prima di mostrare appunto il footer e con esso la fine della pagina.
![infinite scrolling tasto load more](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2018/12/infinite-scrolling-tasto-load-more.gif)
L’alternativa all’infinite scroll è un tasto Load More.
Ci sono, poi, anche considerazioni percettive che dovrebbero essere fatte prima di optare per una soluzione come l’infinite scroll. Il fatto che la scroll bar perda completamente o quasi il suo valore, per esempio. Se il load di contenuti è continuo, infatti, la barra a destra che indica in quale punto della pagina ci si trova e la sua lunghezza totale non può che avere un valore approssimativo. Per molti utenti essa è ancora un importante punto di riferimento, perché indica in soldoni lo sforzo già compiuto e quello ancora da compiere per portare a termine il compito (la fruizione e lettura dei contenuti, in questo caso): anche in questo senso, così, per qualcuno l’infinite scroll può peggiorare l’esperienza utente, cosa che si è visto può avere effetti a valanga sui risultati misurabili di un sito o di una pagina web.
![infinite scroll scroll bar](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2018/12/infinite-scroll-scroll-bar-1-620x395.jpg)
Nella navigazione di un sito la scroll bar aiuta all’orientamento dell’utente: con l’infinite scroll il suo valore diventa approssimativo.
Infinite scroll e SEO: un binomio controverso
Che impatto ha, infine, l’infinite scroll sulla SEO? Gli esperti sembrano concordi nel sostenere che il caricamento continuo di contenuti e dati non abbia, almeno a livello macroscopico, degli effetti sul posizionamento di un sito o di una pagina web.
![L'infinite scroll è utile per gli eCommerce? | Ivan Cutolo](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/videoArk/d8mHbRaB5KM.jpg)
Ci sono, semmai, delle considerazioni collaterali che andrebbero fatte: se è vero che l’infinite scroll migliora l’ engagement dell’utente, quando si adotta una soluzione di questo tipo con ogni probabilità aumenterà il tempo di permanenza sul sito e ciò potrebbe avere degli effetti positivi anche dal punto di vista SEO. Al contrario, però, c’è chi come Emanuele Tolomei – SEO specialist intervistato durante Inbound Strategies 2018 – sostiene che, nel caso per esempio dei siti di eCommerce, «il fatto che un utente possa visitare più pagine può avere dei risultati maggiori per quanto riguarda il ranking organico».
Dall’eCommerce all’informazione online: che applicazioni possibili per l’infinite scroll
Quando si usa la paginazione – e cioè, semplificando, il sistema classico che divide i contenuti per pagine e in cui è l’utente a dover compiere volontariamente azioni, come cliccare sul pulsante Pagina Successiva, perché questi vengano caricati – del resto si hanno altri vantaggi, considerevoli, che non si possono avere invece se si fa ricorso all’infinite scroll. Ancora nel caso dell’eCommerce, ha continuato a spiegarci l’esperto, quando «l’utente è stato portato a cliccare su più link all’interno della nostra pagina», come avviene appunto con la paginazione, «è più probabile che porti a compimento anche una o più operazioni di acquisto. L’utente più pigro ci interessa di meno», ed è per questo che l’infinite scrolling «dal lato eCommerce è meno funzionale».
![Quando usare l'infinite scroll: eCommerce VS siti di notizie | Emanuele Tolomei](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/videoArk/cvydvPcnSb0.jpg)
Un sistema di caricamento continuo di contenuti può rivelarsi utile, invece, per un blog o un sito che faccia informazione? Ancora Tolomei ha sottolineato come per i portali sportivi che seguono in diretta lo svolgimento delle partite l’infinite scroll può essere utile per esempio quando si vogliono suddividere in più post gli higlights su un match. Se si considera però che gran parte dei profitti per l’informazione online viene oggi dalla pubblicità, si capisce perché usare l’infinite scrolling può rivelarsi molto strategico come sottolineava ancora a Inbound Strategies 2018 Ivano Di Biasi. «Con l’infinite scroll si possono caricare le pagine successive in sequenza: quando scrolliamo la prima pagina fino alla fine, così, non solo in automatico viene caricata la seconda, ma ciò dà la possibilità di cambiare anche le pubblicità che già c’erano, caricandone di nuove e guadagnando appunto impression pubblicitarie», ha spiegato il SEO specialist, soffermandosi soprattutto sul potere contrattuale che deriva da un maggior numero di impression quando si tratta di cercare acquirenti per i propri spazi pubblicitari.
![Utilità dell'infinite scroll per i siti di notizie | Ivano Di Biasi](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/videoArk/RyRYxYR9dO4.jpg)
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