Home / Brand / Non solo fake news: la guida di Truffa.net

Non solo fake news: la guida di Truffa.net

truffa.net guida alle fake news

Ecco la guida di Truffa.net per difendersi dalle fake news, realizzata analizzando alcuni principali studi nazionali e internazionali.

In un contesto comunicativo dominato dal caos, il progetto di Truffa.net si propone di stimolare la conoscenza su origine, diffusione e strumenti per difendersi dai contenuti informativi falsi. Distinguere il vero dal falso, infatti, oggi è diventato molto complesso. Le conseguenze di un’informazione incontrollata sono evidenti, come dimostrano gli ultimi fatti legati al vaccino AstraZeneca.

La pandemia di COVID-19 ha fatto emergere la difficoltà di districarsi in una mole di informazioni sempre più ampia. Internet e i social media alimentano l’illusione di poter accedere al vero con un semplice click o swipe. Ma l’errore è dietro l’angolo.

In risposta a un contesto comunicativo sempre più complesso, il portale Truffa.net ha sviluppato una guida per difendersi dai contenuti informativi falsi. Realizzata analizzando alcuni dei principali studi nazionali e internazionali sul tema, è un percorso nell’articolato mondo delle fake news. Ecco cosa bisogna sapere.

sette categorie di informazioni false

Per prima cosa è necessario mettere da parte l’espressione “fake news”, spesso abusata da media e politica, e parlare invece di information disorder. L’espressione, traducibile come “caos informativo”, è stata coniata da Claire Wardle, co-fondatrice e direttrice di First Draft, organizzazione mondiale contro la disinformazione. Secondo la studiosa i contenuti si distinguono in base alla loro falsità e alla volontà di danneggiare.

Se un contenuto è falso ma non è creato per far del male siamo di fronte a un caso di misinformation. Il dolo è invece l’obiettivo della malinformation, ma rimanendo nell’ambito del reale. Se un contenuto è allo stesso tempo falso e creato per nuocere si parla di disinformation.
Il caos informativo
La studiosa ha identificato, in particolare, sette categorie di contenuti informativi falsi. Si va dalla satira o parodia, non dannosa ma potenzialmente fraintendibile, al contenuto fabbricato, totalmente falso e progettato per nuocere a individui o organizzazioni.

Le categorie del falso
Si tratta, in sostanza, di una vera e propria grammatica del falso, per orientarsi in uno scenario popolato da bufale, errori giornalistici, notizie non verificate, contenuti decontestualizzati, propaganda, articoli acchiappa click, e molto altro.

I creatori e diffusori del falso

Chi crea e diffonde contenuti informativi falsi? Una risposta arriva da Marianna Spring, giornalista della BBC specializzata in disinformazione e social media. Nel corso della prima fase pandemica la giornalista ha analizzato centinaia di storie false o fuorvianti per capire chi ci fosse dietro la disinformazione e quali fossero le motivazioni. Il risultato è l’identificazione di sette tipi di persone che producono e diffondono falsità.Generatori di fake newsDiffusori di fake news

I meccanismi che ne determinano il successo

La pandemia ha portato a un crescente bisogno di informazioni e conoscenza. Secondo il Digital News Report 2020 di Reuters questo si è tradotto in una crescita di attenzione verso le fonti di informazione online e social. Anche in Italia le fonti online hanno superato la televisione, pur se di poco.

Fonti di informazione 2013-2020

Tra le piattaforme di social media e di instant messaging, è Facebook quella più utilizzata per informarsi, seguita da WhatsApp e YouTube.

Top Social media e messaging

Secondo l’Agid l’uso intensivo di social media come fonte di informazione agevola il radicamento delle notizie false. Qui l’errore corre veloce anche per il possibile contributo di social bot, troll e utenti cyborg che inquinano l’ambiente con azioni dannose e automatizzate.I tipi di contributori

La forza di una notizia falsa è determinata anche dal suo carico emotivo. Uno studio realizzato presso il MIT ha rilevato che i contenuti falsi sono generalmente associati a emozioni come paura, disgusto e sorpresa. Il vero è accompagnato invece da tristezza, gioia e fiducia.I meccanismi principali

Le responsabilità dei media mainstream

La guida evidenzia, inoltre, come il web e i social media non siano i soli responsabili della crescente diffusione di contenuti informativi falsi. Un ruolo importante è giocato anche dai media mainstream.

Un caso che lo dimostra è la campagna di disinformazione sul voto per corrispondenza messa in atto da Donald Trump nel 2020 in occasione delle ultime elezioni presidenziali americane. Una ricerca realizzata presso l’Università di Harvard, infatti, ha provato come la falsa informazione sui presunti brogli elettorali nel voto postale si fosse diffusa soprattutto attraverso i canali tradizionali.

In questo senso, un posto di rilievo è stato occupato dai media di destra, utilizzati come veri e propri canali di partito. Anche i media di sinistra non si sono sottratti a questa dinamica, fungendo da involontarie casse di risonanza per risultare neutrali. La ricerca ha evidenziato anche l’importanza dell’account Twitter dell’ex presidente, tenuto in considerazione per “dovere di informazione” da tutto il sistema mediatico.

Gli strumenti per combattere le notizie false

Per combattere la disinformazione è molto importante riuscire a smascherarla. Uno strumento molto utile in questo senso è il CRAAP Test, sviluppato da Sarah Blakeslee e dal suo team della California State University.CRAAP Test

Il test invita a farsi una serie di domande prima di dare un contenuto informativo per vero. In particolare, spinge a considerare attentamente la sua currency, ovvero la tempestività dell’informazione; la relevance, cioè la rilevanza rispetto alle proprie esigenze; l’authority, intesa come la fonte dell’informazione; l’accuracy, ossia la sua accuratezza sostanziale e formale; la purpose, corrispondente allo scopo per il quale si sta informando.

Le domande, e le relative risposte, hanno un’importanza diversa a seconda della situazione o del contesto.Strumenti di supporto contro fake news proposti da Truffa.net

Come riconoscere e combattere i deepfake

C’è però di più: con i deepfake il falso conquista anche immagini e video. Di cosa si tratta? La tecnologia, emersa nel 2017 su Reddit e applicata prima a video pornografici, è oggi una minaccia in ogni contesto. Soprattutto la politica sembra esserne colpita, con la possibile circolazione di video di dichiarazioni mai effettuate.

Il deepfake permette attraverso l’intelligenza artificiale di combinare e sovrapporre immagini e video. L’applicazione più nota riguarda la sostituzione di un volto con un altro, con risultati assolutamente credibili.

Loading...

Loading…

BuzzFeed ha svelato alcuni modi per non farsi cogliere impreparati. Dopo aver capito da dove proviene il contenuto, bisognerebbe provare a rallentare il video o a osservare attentamente la bocca del protagonista. È possibile che il video riveli la sua essenza ingannevole.
(function(d){var js, id="pikto-embed-js", ref=d.getElementsByTagName("script")[0];if (d.getElementById(id)) { return;}js=d.createElement("script"); js.id=id; js.async=true;js.src="https://create.piktochart.com/assets/embedding/embed.js";ref.parentNode.insertBefore(js, ref);}(document));

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI