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Google ed emergenza sanitaria: il contributo dei colossi del web per il COVID-19

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Google ed emergenza sanitaria: anche il colosso del web ha deciso di supportare e incentivare le piccole imprese. Ecco i contributi previsti.

Google ed emergenza sanitaria è un binomio nato in questi ultimi giorni. Uno dei colossi tra i motori di ricerca ha infatti deciso di intervenire in prima persona per dare un contributo concreto e per supportare le piccole aziende che oggi si trovano in estrema difficoltà a causa del nuovo coronavirus. Le iniziative a favore delle PMI e dei cittadini stanno aumentando ogni giorno di più, alimentando un clima di condivisione genuino e sano indispensabile per trascorrere il tempo con un po’ più di serenità durante un periodo tanto drammatico.

Google ed emergenza sanitaria: il contributo dell’azienda

Attraverso un comunicato ufficiale sul blog italiano il 27 marzo Google ha dichiarato di aver deciso di stanziare oltre 800 milioni di dollari per supportare le piccole e medie imprese, le organizzazioni sanitarie e i governi.

Questo contributo, decisamente maggiore rispetto a quello annunciato solo qualche settimana fa, include:

  • 250 milioni di dollari in crediti pubblicitari per aiutare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le oltre 100 agenzie governative a livello globale perché possano fornire informazioni rilevanti su come prevenire la diffusione del COVID-19 e possano elaborare altre misure per aiutare le singole comunità locali;
  • 20 milioni di dollari in crediti pubblicitari destinati alle istituzioni finanziarie dedicate allo sviluppo delle comunità, perché possano essere impiegati negli annunci di servizio pubblico sui fondi di sostegno e in altre risorse per le PMI;
  • 340 milioni di dollari in crediti per Google Ads, disponibili per tutte le PMI con account attivi nell’ultimo anno: i crediti verranno visualizzati nei singoli account delle aziende e potranno essere utilizzati in qualsiasi momento fino alla fine del 2020 su tutte le piattaforme pubblicitarie di Google, per poter alleviare – spera la società americana − almeno una parte dei costi che le piccole imprese sostengono per rimanere in contatto con i clienti;
  • 200 milioni di dollari destinati a un fondo d’investimento a supporto delle NGO e delle istituzioni finanziarie di tutto il mondo per aiutare le piccole imprese nell’accesso al credito, aggiungendosi ai 15 milioni di dollari di sovvenzioni in denaro che Google.org sta già fornendo alle organizzazioni non profit;
  • 20 milioni di dollari in crediti Google Cloud destinati a istituzioni accademiche e ricercatori per permettere loro di utilizzare le risorse computazionali e le infrastrutture di Google nello studio di potenziali terapie e vaccini, tenere traccia dei dati critici e identificare nuovi modi per contrastare il COVID-19;
  • 10mila dollari come contributo che Google offre per raddoppiare le donazioni dei propri dipendenti; ogni dipendente, a sua volta, potrà così donare fino a 20mila dollari ad organizzazioni no profit nella sua comunità, in aggiunta ai 50 milioni di dollari già donati da Google.org.

Google per l’editoria: un fondo per il giornalismo e le testate online

Nell’ottica del sostegno alle imprese, Google ha deciso di creare anche un fondo autonomo (e specifico) che possa supportare l’editoria e le testate online. L’iniziativa si chiama Journalism Emergency Relief Fund ed è rivolta a:

  • editori che hanno una presenza digitale e sono attivi almeno da un anno;
  • redazioni che impiegano da 2 a 100 giornalisti dipendenti full-time;
  • testate giornalistiche di piccole e medie dimensioni che producono notizie originali per le comunità locali durante questo periodo di crisi.

Per partecipare basta inviare la propria candidatura seguendo le indicazioni fornite direttamente da Google sul sito dell’iniziativa.

Le domande possono essere inviate entro il 29 aprile 2020 alle 23:59. La scadenza potrebbe essere estesa o abbreviata a discrezione di Google.

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