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Interruption marketing

Definizione di Interruption marketing

Interruption marketing L’Interruption marketing è, letteralmente, il marketing dell’interruzione, ovvero una tipologia di comunicazione pubblicitaria, promozionale o di vendita che interrompe l’interlocutore mentre sta svolgendo una qualche attività. Il più delle volte si tratta di una strategia di massa e non ben customizzata, seppur con le dovute eccezioni.

Sinonimo di outbound marketing o di un approccio di push marketing e concetto contrario al permission marketing  e strategie affini: è così che è anche conosciuto o denominato l’interruption marketing.

Interruption marketing: cos’è

È la terminologia stessa che esplica in modo significativo cosa si intende con interruption marketing: un marketing dell’interruzione, che pone l’accento, per l’appunto, sull’interrompere, sul fermare in modo temporaneo una certa attività che sta svolgendo l’interlocutore, per proporre o sottoporre alla sua attenzione una comunicazione pubblicitaria, promozionale o di vendita.

Qualche esempio

Un esempio semplice da comprendere ha a che fare con una situazione ben conosciuta ai più: una chiamata dal call center di qualche brand che propone un’offerta che non è stata richiesta. Lo stesso si potrebbe dire del tassativo pubblicitario che interrompe all’improvviso un film o qualsiasi altra trasmissione televisiva. E, ancora, un’informativa o un’offerta pubblicitaria inviata via email a un utente che non ha mai fatto iscrizione per riceverla (la classica posta elettronica che finisce nella cartella di spam).

Spesso, insomma, si identifica l’interruption marketing con una formula comunicativa decontestualizzata e questi esempi lo dimostrano. Va precisato, però, che ciò non è sempre vero.

Perché il marketing dell’interruzione non è sempre fuori contesto

Se la forma più classica dell’interruption marketing è quella che per certi versi infastidisce l’interlocutore, esistono forme differenti che puntano a una maggiore contestualizzazione rispetto all’attività che sta svolgendo un certo utente. Si pensi, ad esempio, a un annuncio pop-up che interrompe la lettura di una pagina di un sito, ma è perfettamente in linea con il contenuto che si sta leggendo.

Tecniche di marketing automation o data driven marketing, inoltre, puntano a rendere non solo il messaggio più contestualizzato ma anche meglio targettizzato e, in parte, più personalizzato. Esempi di interruption marketing di questo genere sono le chiamate da parte dei call center per offerte in linea con i consumi di un cliente, il che può significare anche cercare di incrementare gli acquisti. Ne è esempio il caso di un operatore telefonico che chiama un cliente che non ha nel proprio pacchetto promozionale l’inclusione dell’invio di SMS, cercando di convincerlo a cambiare offerta per sceglierne una che ha un prezzo maggiore – anche se di poco – di quella che si possiede già. O, ancora, un’offerta inviata a un cliente via email dopo che ha effettuato un acquisto in un punto vendita.

“Interrompere”, dunque, può anche non essere sempre sinonimo di “infastidire”, a patto che si pensi strategicamente, per creare un primo contatto o per mantenerlo e renderlo più proficuo nel tempo.

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