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Binge watching

Significato di Binge watching

binge watching L’espressione "Binge watching" indica l’abitudine di guardare ininterrottamente contenuti televisivi per un lungo periodo di tempo: utilizzata soprattutto in riferimento alla fruizione di serie TV, più nel concreto, descrive il comportamento di chi guarda, uno dopo l’altro e senza sosta, numerosi episodi diversi dello stesso show.

Binge watching: significato dell’espressione

Il termine è ormai entrato di diritto non solo nel linguaggio comune ma anche all’interno di dizionari tradizionali come il Treccani, segno di come si tratti ormai anche in Italia di un modello di consumo mediale diffuso e pervasivo. Più della definizione di binge watching, sono interessanti comunque le origini dell’espressione, un composto dall’inglese “binge”, alla lettera “gozzoviglia”, e “watching”, “visione”. Il binge watching è davvero sinonimo di visione bulimica, non orientata, a tratti persino confusionaria dei contenuti televisivi? E, se così fosse, il binge watching è pericoloso?

Chi, come e perché fa binge watching

Qualcuno si è spinto a definirlo addirittura come una sorta di dipendenza da serie TV. Guardare serie TV in streaming per molte ore di fila e senza interruzione (o quasi) tra un episodio e l’altro sarebbe invece, secondo altri, una sorta di versione 2.0 delle maratone televisive sempre esistite: se rispetto a qualche decennio fa infatti è cambiato il modo di fare televisione, è impensabile che non lo sia anche il modo di guardare la televisione, con abitudini come il binge watching o all’estremo opposto la snack culture diventate normali tra utenti anche molto diversi tra loro per età, provenienza, profilo socio-culturale, ecc.

Secondo YouGov, del resto, oggi più di un americano su due fa binge watching (la percentuale esatta è del 58%). Lo studio si spinge più in là nel sottolineare che il 72% del campione preferirebbe questa modalità di visione ingorda delle serie TV a forme più tradizionali di fruizione come quelle episodio per episodio.

binge watching perché gli utenti lo fanno

Il binge watching è un’abitudine ormai così diffusa, anche grazie alle possibilità “tecniche” che offrono le piattaforme di TV streaming o i servizi di video on-demand, che il 72% degli americani lo preferisce alla visione tradizionale di programmi e serie TV. Fonte: YouGov

La maggior parte dei binge watcher motiva questa scelta con la possibilità di «vedere tutta la storia in una sola volta» (vero per il 59% del campione YouGov) o perché si riconosce impaziente di «aspettare una settimana per scoprire che succede» (così il 48% dei rispondenti). Anche la paura degli spoiler fa la sua parte quando si tratta di abbuffate di serie tv: più di una persona su quattro, infatti, ha guardato più episodi di seguito delle proprie serie televisive per evitare che qualcun altro rivelasse trama o finale.

Perché gli utenti amano fare maratone di serie TV? Le principali ragioni. Fonte: YouGov

Qualche social addicted, infine, fa binge watching solo per poter essere tra i primi a commentare online, su forum, all’interno o all’esterno di community tematiche la serie che ha appena visto.

Quanti episodi visti di seguito comunque fanno un vero binge watcher e ci sono caratteristiche dei prodotti televisivi che, più di altre, stimolano una fruizione di questo tipo? Già dal 2013, con i suoi report periodici Netflix ha indagato il fenomeno delle maratone di serie TV per arrivare alla conclusione che chi finisce un’intera stagione entro una settimana da quando è stata rilasciata può, a tutti gli effetti, essere considerato un binge watcher.

Binge watcher vs binge racer

Per molti utenti una settimana è persino un tempo troppo lungo: nel 2017 ci sarebbero stati, infatti, quasi otto milioni e mezzo di utenti che avrebbero finito di vedere la nuova stagione di una serie TV a ventiquattro ore dal rilascio e, per loro, la piattaforma ha inventato l’etichetta di “binge racer“.

Ancora Netflix ha stilato diverse classifiche delle serie TV che sono state, nel tempo, più oggetto di binge watching e binge racing. “Orange is The New Black” e “Breaking Bad” sono tra le prime, mentre tra le seconde non stupisce trovare “Una mamma per amica”, “Stranger Things” o “House of Cards”: se si può fare una maratona di serie TV anche per una sorta di effetto nostalgia nei confronti di un prodotto televisivo che si è molto amato – ci sono fan e appassionati del genere che periodicamente si danno appuntamento per rivedere insieme medical amatissimi come “Grey’s Anatomy” o “E.R.” – infatti, la corsa a vedere per intero una serie TV dipende spesso dall’imminente uscita di un nuovo capitolo della serie – è stata direttamente Sky, per esempio, a organizzare una maratona di Game of Thrones in occasione dell’uscita dell’attesissima stagione finale – o di uno spin-off o di un prequel. Alcune evidenze suggeriscono, proprio in questo senso, che il binge watching abbia tempistiche che dipendono da fattori molto diversi tra loro, tra cui ci sono persino la programmazione televisiva o la stagionalità.

Servizi di streaming televisivo e binge watching

Tra gli altri insight di Netflix riguardo al binge watching c’è che a dare il via alla maratona di serie TV non è quasi mai il pilot o l’episodio zero. Quanto detto fin qua, del resto, perde di senso se non si considera un modello distributivo nuovo adottato da realtà come Netflix, Hulu, Prime Video e che, a valle, rende il binge watching un’abitudine tipica di chi ha all’attivo o può usufruire comunque di un servizio di streaming televisivo. Già da anni infatti molti big della televisione digitale hanno optato per distribuire interamente e in un unico momento tutti gli episodi anche dei contenuti seriali, cosa che rende possibile appunto per l’utente guardare serie TV senza interruzioni tra un episodio e l’altro. Altre realtà, soprattutto quelle che non sono ott ma distribuiscono contenuti televisivi anche su reti più tradizionali, optano spesso invece per modelli misti, rendendo disponibile l’intera serie per esempio sulla propria piattaforma online e attenendosi invece alle tradizionali uscite settimanali sui canali televisivi. Molti altri espedienti, comunque, sono utilizzati dalle piattaforme di streaming televisivo per favorire il binge watching: utilizzare algoritmi predittivi che, sulla base di quelle già viste, suggeriscano serie in linea con i propri gusti e i propri interessi, così come ordinare persino la griglia dei generi sfruttando dati su utenti e abitudini di visione o ancora l’avvio automatico di un altro episodio quando si è finito di vedere quello in corso sono tra questi.

Il binge watching è pericoloso?

Come già si accennava, non in pochi si sono chiesti nel tempo se non sia pericoloso o se non ci sia il rischio depressione associato al binge watching, per esempio. Come sempre quando si tratta di considerare gli effetti sugli utenti di quello che si fa online e, più in generale, delle abitudini digitali, è difficile trovare correlazioni dirette. Di concreto c’è che, stando ancora ai dati di YouGov per esempio, per più del 30% degli americani le maratone televisive e di serie TV sono un modo «per occupare il tempo», percentuale che ha indirizzato molti studi a indagare il legame tra binge watching e solitudine o disturbi dell’umore e sindromi depressive appunto. Qualche volta il non riuscire a smettere di guardare serie TV è un sintomo evidente di carenza di autocontrollo simile nella forma e negli effetti a quella che porta anche a disturbi dell’alimentazione: non a caso il binge eating è spesso associato all’abitudine di stare seduti davanti alla televisione a guardare serie. Un certo allarmismo ha paragonato il binge watching, soprattutto quando a farlo sono gli adolescenti, al fenomeno dell’hikikomori per come entrambi possono risultare in un certo isolamento e nello sfuggire le occasioni sociali che, in certa misura, possono risultare patologici. Qualche studio, infine, ha provato a descrivere gli effetti del binge watching sul sonno: le maratone di serie tv, anche quando non sottraggono direttamente tempo al sonno perché svolte durante la serata e fino a tarda notte, alzano la soglia di allerta cognitiva, abbassando nel 98% dei casi la qualità del riposo e costringendo la maggior parte di binge watcher a problemi di insonnia o sonno non ristoratore.

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