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Con "Food4Future" WWF invita tutti (anche le aziende) a fare scelte più sostenibili in tema di alimentazione

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Ci sono cibi che «sono la fine del mondo» recita lo spot della campagna e lo sono letteralmente perché responsabili di inquinamento, danni alla biodiversità, cambiamento climatico: è per questo che è tempo di pensare al cibo del futuro. Per convincere a farlo WWF punta su contenuti verificati e di qualità anche per i social e tante iniziative con influencer e aziende.

È dedicata alla sostenibilità in campo alimentare la nuova campagna WWF “Food4Future. Gli addetti ai lavori sottolineano da tempo, del resto, che gli stili alimentari adottati da gran parte della popolazione mondiale sono attualmente responsabili per l’80% della perdita della biodiversità del pianeta e che quasi un quarto delle emissioni di CO2 sono di origine antropica, e dipendono cioè da attività prettamente umane come le coltivazioni intensive. Sono naturalmente solo alcuni dei grandi temi su cui istituzioni, decisori politici, aziende e gruppi d’interesse sono chiamati a decidere con urgenza in vista di obiettivi come quelli dell’Agenda 2030 per esempio e di una data simbolica, il 2050, in cui è previsto che la popolazione mondiale superi la soglia limite dei 10 miliardi. Grandi temi che campagne come quella del WWF hanno il vantaggio soprattutto di declinare nel più semplice e immediatamente applicabile alla vita quotidiana dei modi.

Una campagna di contenuti di qualità e coinvolgenti per l’obiettivo (condiviso) di scelte alimentari più sostenibili

Delle quattro sfide che l’ONG ha inserito nel manifesto di “Food4Future” due chiamano in causa, infatti, direttamente le persone: l’invito che il WWF rivolge a chi abbia a cuore il benessere del pianeta è «mangia sostenibile» ed «evita le perdite e gli sprechi alimentari». Per farlo ha pensato a una pagina Web che chiunque può visitare per scoprire che vegetale, bio, locale, vario, ma anche responsabile nei confronti del pianeta e delle popolazioni, e giusto nel prezzo sono gli aggettivi che meglio descrivono uno stile alimentare davvero sostenibile e a trecentosessanta gradi.

wwf food4future

C’è una pagina sul sito ufficiale del WWF interamente dedicata alla campagna “Food4Future”, dove gli internauti possono trovare informazioni verificate e consigli pratici per rendere il proprio stile alimentare più sostenibile. Fonte: WWF

Molte sono le informazioni, molti i contenuti inediti a disposizione nella sezione del sito WWF dedicata a “Food4Future”: se il tema è di quelli su cui in Rete circolano un gran numero di bufale, informazioni non verificate e notizie manipolate, la scelta dell’associazione sembra essere stata quella di puntare, sì, su una strategia di contenuti digitali ma di qualità.

Da qui delle media partnership con testate enogastronomiche (in Italia Il Cucchiaio d’Argento, per esempio) ma, anche, campagne con influencer impegnati sotto il versante della sostenibilità e foodies, professionisti della ristorazione e chef che provano ad adottare per i propri menù un approccio più rispettoso della natura.

Sui canali social del WWF, “Food4Future” si tradurrà in un piano editoriale fatto di contenuti leggeri, divertenti ma mai banali, dedicati a chi voglia cominciare a mangiare meglio e farlo per sé e per il pianeta. Sul profilo Instagram di @wwfitalia, tra le storie in evidenza, ce ne sono così di dedicate a tips e consigli pratici per realizzare delle perfette ricette antispreco, anche veloci e adatte a chi non abbia particolare familiarità con i fornelli, o a come prendersi cura degli insetti impollinatori anche a partire da cosa si sceglie di mettere nel proprio carrello.

campagna WWF alimentazione sostenibile

#doeatbetter è il titolo di una serie di Storie in evidenza sul profilo Instagram di @wwfitalia dedicate alle scelte alimentari sostenibili. Fonte: Instagram/ @wwfitalia

Proprio ad api, vespe, farfalle e sirfidi sono già stati dedicati, tra l’altro, una serie di appuntamenti in cui esperti di biodiversità spiegano alla community Instagram di @wwfitalia perché gli impollinatori abbiano un ruolo così importante per preservare la biodiversità del pianeta e come numerose attività umane ne abbiano seriamente messo a rischio la sopravvivenza (alcune stime parlano di una popolazione di insetti impollinatori calata del 40%).

 

Tutti i contenuti sono condivisi con specifici hashtag come #doeatbetter, già in passato utilizzato dall’associazione quando si è trattato di affrontare l’impatto delle scelte alimentari dei singoli sulla salute dell’ambiente, o #food4you e #food4future, più direttamente legati agli obiettivi della campagna. Trasformandosi (anche) in un hashtag campaign “Food4You” prova, insomma, a generare partecipazione – ed engagement , a voler utilizzare espressioni e parametri tipico delle campagne digital, quale questa è del resto a tutti gli effetti – intorno a un tema che già oggi e ancor più in futuro non può che richiedere un impegno collettivo, di tutti, aziende e soggetti business inclusi.

Si rivolge anche alle aziende la campagna “Food4Future” di WWF: perché?

Food 4 Business” è il capitolo del manifesto di “Food4Future” che il WWF dedica alle imprese, in particolar modo a quelle che operano nel settore agroalimentare, ma non solo.

Le imprese del settore sono chiamate, infatti, ad adottare soluzioni innovative e che abbiano meno impatto sulla salute del pianeta, a tracciare le filiere e farlo nella maniera più trasparente possibile, ma anche a sperimentare approcci di economia circolare.

Non è detto, però, che anche soggetti business che non operino strettamente nel campo non possano investire in progetti e iniziative di corporate social responsibility a tema sostenibilità alimentare, per esempio, o fare brand activism per provare a convincere i propri clienti più affezionati a fare anche a tavola scelte che siano più rispettose per il pianeta. Da qualche anno ormai, del resto, i temi “verdi” sono tra quelli che raccolgono più ambassador e advocate anche in ambito aziendale.

Ci sono cibi che sono la fine del mondo, dice lo spot di “Food4Future” e va preso alla lettera

Obiettivi molteplici, insomma, quelli di “Food4Future” di WWF e per raggiungere i quali l’associazione ha strategicamente puntato su uno storytelling piuttosto d’impatto a livello visivo.

Food4Future: portiamo la sostenibilità alimentare sulla bocca di tutti
Food4Future: portiamo la sostenibilità alimentare sulla bocca di tutti

C’è un breve commercial legato alla campagna, infatti, in cui le scelte di fotografia richiamano quell’estetica della food photography cui ci ha abituato in questi anni il tanto parlare di cibo in Rete. Succulente grigliate, popcorn che scoppiettano in padella, croccanti fritture di pesce, latticini alla prova del coltello dividono, però, lo schermo – anche proprio visivamente, grazie a un accorgimento tecnico come quello dello split screen – con immagini di incendi nei boschi, di interi sciami di api ritrovate morte, di scene di pesca invasiva.

Il messaggio è chiaro, e in parte rovescia quello della gran parte di post e Storie a tema food porn: «alcuni cibi sono la fine del mondo» – questo il gioco di parole scelto come copy dello spot – ma lo sono nel senso più letterale.

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