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Triplicati in un mese i siti che pubblicano fake news: è colpa (anche) dell'AI

siti che pubblicano fake news

Sfruttando l'intelligenza artificiale generativa molti siti hanno incrementato la pubblicazione di notizie false e inaffidabili: è un'attività profittevole – e rischiosa – come le vecchie content farm, avverte NewsGuard.

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Triplicati in un mese i siti che pubblicano fake news: è colpa (anche) dell'AI
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In un solo mese sarebbero più che triplicati i siti che pubblicano fake news generate dalle AI. A maggio 2023 quelli identificati da NewsGuard tramite il nuovo Centro di monitoraggio sull’AI erano infatti 49, un numero che a giugno è cresciuto a 166.

Nel frattempo è stato possibile osservare l’exploit di ChatGPT, l’annuncio di Bard e di altri sistemi multimodali basati su intelligenza artificiale generativa e reinforcement learning che, come commenta l’agenzia americana che si occupa di monitoraggio dei media e della loro affidabilità, rappresentano «un’autentica manna per le cosiddette “content farm” e per i diffusori di misinformazione».

Di cosa si occupa il nuovo Centro di monitoraggio sull’AI di NewsGuard

I siti in questione hanno tutti le stesse caratteristiche:

  • una cospicua parte dei loro contenuti è stata generata dall’AI,
  • nessun disclaimer o nessuna etichetta segnala che i contenuti sono stati generati dall’AI;
  • non c’è alcun tipo di supervisione umana sui contenuti prima della pubblicazione, tanto che gli stessi presentano spesso refusi o errori ortografici;
  • per la struttura, l’aspetto grafico, il nome, così simili a quelli dei siti di news tradizionali, è difficile che il lettore meno attento li percepisca come siti inaffidabili.

Compito del nuovo Centro di monitoraggio sull’AI di NewsGuard sarà così identificare i siti che pubblicano fake news generate dalle AI o, meglio, i siti UAIN – come li chiama l’agenzia – che condividono “unreliable AI-generated news” e portarli a conoscenza del pubblico tramite analisi, report, iniziative di fact checking , campagne di comunicazione.

Compito a cui si aggiunge quello di avviare una riflessione pubblica sull’uso dell’intelligenza artificiale nel campo dell’informazione e nell’industria delle news. Già oggi sono numerose, infatti, le redazioni che sfruttano strumenti basati sull’AI per il lavoro di desk o per snellire e rendere più efficaci alcuni processi editoriali, senza che questo necessariamente infici la qualità delle notizie pubblicate.

 

Quali sono i siti che pubblicano fake news generate dalle AI (e perché lo fanno)

Tra i 166 siti fin qui identificati come inaffidabili la maggior parte ha nomi generici e che ricordano quelli di news outlet tradizionali come iBusiness Day, Ireland Top News, Daily Time Update.

I temi trattati spaziano dalla politica all’intrattenimento, dalla tecnologia ai viaggi e il pubblico di riferimento è un pubblico generalista. La quantità di articoli pubblicati è cospicua e, come in parte già si accennava, si tratta di articoli pubblicati senza che abbiano subito alcun tipo di supervisione, controllo o moderazione umani.

A volte contengono vere e proprie fake news , altre volte informazioni non verificate o verificabili e in qualche caso ancora informazioni vere ma non contestualizzate nel tempo, come soprattutto vecchie notizie ed eventi presentati come nuovi.

Aspetto fondamentale secondo NewsGuard, la maggior parte dei siti che pubblica fake news generate dalle AI ha un modello di business basato sulla programmatic advertising , ossia su un sistema di raccolta pubblicitaria in tempo reale che tiene conto di quanta affinità c’è tra il target di lettori e quello di potenziali consumatori del prodotto o servizio pubblicizzato. Essendo tra i sistemi più utilizzati per gli investimenti in digital advertising, la pubblicità programmatica assicura a questi siti entrate certe e un modello di business solido quanto basta. Lo fa a discapito degli investitori che, finché non si accertano di escluderli dalla lista di siti su cui sono pubblicabili i propri annunci, rischiano di veder associato il proprio nome a quello di realtà poco affidabili con un potenziale danno reputazionale alla brand safety ed economico non indifferente.

I siti che pubblicano fake news generate dalle AI prosperano, insomma, perché assicurano ampio margine di profitto a chi li gestisce.

Tra gli oltre 150 siti inaffidabili scovati da NewsGuard alcuni fanno propaganda in favore di Pechino

Come le vecchie content farm e click farm , questi siti possono essere sfruttati anche a scopo di propaganda e per fare guerra dell’informazione. Tra i 166 scovati a giugno 2023 dal Centro di monitoraggio sull’AI di NewsGuard ci sarebbe, infatti, anche un sito direttamente riconducibile al governo cinese e utilizzato per fare propaganda anti USA.

Sono siti che pubblicano, anche ripetutamente, semplici bufale come quella della morte del presidente Biden. La maggior parte delle notizie è, però, a sostegno della teoria secondo cui gli Stati Uniti si starebbero preparando alla guerra biologica studiando, in un laboratorio in Kazakistan, il passaggio dei virus dai cammelli agli uomini.

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