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In Europa Facebook e Instagram potrebbero diventare a pagamento (ma senza pubblicità)

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Meta vedrebbe nella versione a pagamento un'alternativa più sostenibile e conforme alla normativa europea sulla privacy rispetto all'attuale modello di business di Facebook e Instagram che si basa sulla raccolta pubblicitaria

Potrebbe arrivare presto in Europa una versione di Facebook e Instagram a pagamento e senza pubblicità.

A rivelarlo a The New York Times sarebbero state «tre persone che sono a conoscenza dei piani della compagnia»1, come scrive la testata, ma che avrebbero preferito rimanere anonime dal momento che gli stessi piani sono al momento strettamente «confidenziali» e, forse, meno definiti di quanto si potrebbe immaginare.

Facebook a pagamento e senza pubblicità in Europa: cosa cambierà

Non è chiaro che cifra gli utenti europei dovranno pagare per accedere a una versione ad free” dei social di casa Meta, per esempio, né con che periodicità avverrà il pagamento. Potrebbe trattarsi, come nel caso degli abbonamenti già introdotti su Instagram, di un pagamento mensile e non è escluso che la piattaforma applichi politiche di prezzo diverse a seconda di tipologia d’utente o funzioni messe a disposizione.

La stretta europea su privacy e sicurezza dei dati spingono Meta a pensare ad alternative “ad free”

Più chiara è la ragione che potrebbe aver spinto Meta a considerare davvero l’ipotesi di rendere Facebook e Instagram a pagamento e senza pubblicità in Europa: la stretta comunitaria sulla privacy e sulla sicurezza dei dati degli utenti.

Il Digital Services Act (DSA) appena entrato in vigore di fatto vieta alle big tech di raccogliere dati degli iscritti a finalità commerciali senza aver chiesto esplicitamente il loro consenso. Regole ancora più ferree sono previste nel caso degli iscritti minorenni e il quadro potrebbe farsi ancora più gravoso, dal punto di vista dei fornitori di servizi digitali almeno, una volta che verranno applicate anche le previsioni del Digital Markets Act (DMA).

Già in passato Meta ha minacciato più volte di non poter garantire l’operatività dei propri servizi in Europa proprio per via del quadro normativo comunitario sulla privacy.

Il lancio di Threads, a luglio 2023, è stato ritardato in Europa – e forse ormai del tutto evitato, considerato che dopo l’exploit iniziale quella che avrebbe dovuto essere l’alternativa a Twitter targata Meta sembra essere già in difficoltà2 – per la stessa ragione.

Qualche settimana fa, alla vigilia dell’entrata in vigore del DSA, Meta ha fatto sapere che presto – forse già da ottobre – richiederà esplicitamente il consenso prima di mostrare agli iscritti pubblicità altamente targettizzata.

La notizia del possibile arrivo in Europa di una versione di Facebook e Instagram a pagamento e senza pubblicità, insomma, anche se non confermata, era nell’aria.

Un uso controverso dei dati – in alcuni casi anche particolari – degli utenti e le violazioni al GDPR del resto sono già costate alla compagnia di Zuckerberg diversi milioni di euro in multe e sanzioni. L’articolo di The New York Times che dà notizia di una versione di Facebook e Instagram a pagamento e senza pubblicità che presto potrebbe essere disponibile per gli utenti europei fa un breve excursus delle ultime; i meno addentro a queste questioni potrebbero ricordare almeno la maxi multa da 1.2 miliardi di euro comminata a Meta dal Garante Privacy irlandese.

Così i servizi di Meta a pagamento e senza pubblicità in Europa possono aprire una nuova era di Internet

Le fonti sentite dalla testata – che nell’articolo racconta anche di aver provato a raggiungere un portavoce di Meta, ma senza successo – non ne fanno accenno, ma non è difficile immaginare comunque che gli iscritti europei a Facebook e Instagram potranno liberamente scegliere di continuare a utilizzarne la versione gratuita. In questo caso continueranno a ricevere, però, anche pubblicità e suggerimenti commerciali profilati e cioè basati sulle preferenze espresse al momento dell’iscrizione e sulle attività precedentemente svolte sulla piattaforma.

Quando e se Facebook e Instagram diventeranno a pagamento e senza pubblicità in Europa, insomma, si verrà a creare un precedente tanto profetizzato – soprattutto dai teorici della cosiddetta “splinternet” – quanto ancora non osservato in altre occasioni e come sottolinea The New York Times, ossia quello di

«ventisette paesi e circa 450 milioni di persone che potrebbero cominciare a vedere una versione differente di prodotti della tecnologia di consumo a causa di leggi, regolamenti, regole dettate dalle corti».

L’unica anticipazione di tale scenario l’ha data la scelta, recente e dettata dalle stesse ragioni, di TikTok di non mostrare più contenuti e video personalizzati nella sezione Per te: una scelta che prova nella maniera più evidente e insieme più semplice possibile come le privacy policy delle compagnie riguardino molto più da vicino il tipo di esperienza che le stesse sono in grado di garantire ai propri utenti, se non anche perché gli ultimi ne preferiscano i servizi rispetto ad altri simili.

Note
  1. The New York Times
  2. Entrepreneur

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