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Finalmente si potranno modificare i tweet, ma solo se si usa la versione a pagamento di Twitter

L'edit button su Twitter è in arrivo, ma al momento potrà modificare i tweet solo chi usa Twitter Blue, ossia la versione in abbonamento.

È in arrivo la funzione per editare i tweet a cui la piattaforma lavora da tempo: i primi – e al momento gli unici – a poterla utilizzare sarebbero gli iscritti a Twitter Blue, la versione in sottoscrizione del social.

La lunga attesa per avere finalmente l’edit button su Twitter, il bottone che permette di modificare i propri cinguettii anche una volta pubblicati, sembra stare per finire. Chris Messina, che qualcuno ricorderà come l’inventore degli hashtag e che nell’ambiente digitale è noto soprattutto perché riesce ad anticipare le novità in arrivo sulle piattaforme, ha annunciato in un tweet di aver avuto conferma della notizia da parte della compagnia. L’impostazione per modificare i tweet, si legge nel post condiviso dall’esperto, sarà «la gemma di Twitter Blue», la versione in sottoscrizione del social.

Diversamente da quanto si potesse immaginare e da quanto avvenuto fin qua con altre nuove feature e impostazioni, all’edit button su Twitter non toccherà il solito roll out progressivo in paesi e tra utenti differenti. Almeno inizialmente poter modificare i tweet sarà una prerogativa degli abbonati e non è chiaro al momento se e quando il bottone per modificare i tweet sarà reso disponibile anche a chi utilizzi la versione tradizionale – e gratuita – di Twitter.

Da tempo si parla della necessità di una funzione per modificare i tweet

Nel presentare Twitter Blue dalla compagnia erano stati chiari riguardo alla necessità che la versione in abbonamento del social garantisse un’esperienza utente «di livello superiore» e l’accesso a impostazioni «premium» e capaci di rendere davvero «personalizzata» l’esperienza sulla piattaforma. Tra le impostazioni ritenute capaci di portare a un «livello superiore» la user experience su Twitter non ce ne sono mai state di tanto acclamate e a gran voce come proprio il bottoneedita per i tweet: persino Elon Musk si era ritrovato a farne pubblicamente argomento di discussione ai tempi della sua prima – multimiliardaria – offerta per l’acquisizione di Twitter.

Non passò molto tempo da allora perché la compagnia confermasse1 di star lavorando all’introduzione di un edit button su Twitter.

Un po’ di delusione ci fu tra gli utenti della piattaforma quando fu introdotta una nuova impostazione che permetteva di modificare i post ma soltanto subito prima che venissero pubblicati2 e non ancora una volta condivisi. Si trattava di una sorta di avviso pop-up che, prima che l’utente cliccasse sul tasto “pubblica”, lo invitava a ripensare a quello che stava per condividere, a sostituire eventuali termini controversi o aggressivi ed eliminare riferimenti a notizie non confermate nell’eterna lotta a hate speech e fake news . Fu chiaro solo in un secondo momento che si trattava di una funzione a sé rispetto al tanto atteso bottone “modifica” su Twitter.

Come funzionerà il tanto atteso edit button su Twitter (Blue)

Alcuni utenti, tra quelli che generalmente fanno reverse engineering sulle novità in fase di test da parte delle piattaforme e sui codici delle ultime, riuscirono a svelare il funzionamento del vero edit button su Twitter.

A partire da mezz’ora dopo la pubblicazione del tweet, dal menu a scomparsa accessibile dall’icona con tre puntini accanto al post si dovrebbe potere – o, meglio, al momento dovrebbero poterlo fare gli iscritti a Twitter Blue – selezionare la voce modifica tweet“: si aprirà a questo punto una finestra in cui verranno visualizzati il testo attuale del post e i suoi allegati e da cui gli stessi potranno essere modificati, non solo con editing minimi e che riguardino i refusi per esempio ma anche in maniera più consistente.

Con ogni probabilità, come avviene anche sulle altre piattaforme, il tweet modificato sarà segnalato con un’apposita etichetta per trasparenza verso gli altri utenti che dovrebbero avere la possibilità, peraltro, di visualizzare anche una sorta di storico delle modifiche subite dal tweet.

Come spiega tra gli altri The Verge, ogni nuova versione del tweet avrà un proprio ID3 e verrà archiviata: ciò servirà soprattutto per evitare confusione con i tweet che prima di essere stati modificati dall’autore siano già stati ritwittati, citati o menzionati da parte di altri utenti e che se visualizzati direttamente nell’ultima versione potrebbero rendere incomprensibile il thread. In casi come gli ultimi ancora tramite un’etichetta dovrebbe essere segnalata agli utenti la presenza di una versione più aggiornata del post e l’invito a visualizzarla.

Una delle preoccupazioni della piattaforma riguarda la responsabilità dei twitterer di ciò che condividono, indipendentemente dal pagare o meno per usare l’edit button su Twitter. Tra le ragioni per cui per molto tempo i vertici della piattaforma si erano mostrati restii a dare la possibilità agli utenti di modificare i post su Twitter c’era stata la paura di avvelenare eventualmente il clima di discussione all’interno del social, rendendo fin troppo facile per esempio ai politici riparare ai propri epic fail sui social o non assumersi le responsabilità dei contenuti controversi condivisi.

Note
  1. Twitter/ @TwitterComms
  2. Mashable
  3. The Verge
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