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Cresce l'interesse di Facebook nel metaverso: dall'investimento in Europa al possibile rebranding

FAcebook investe in Europa per costruire il metaverso

L'azienda investe ancora nel metaverso, coinvolgendo anche l'Europa. Ci sarebbe persino l'intenzione di cambiare il nome della società. Ci sono però dei rischi associati allo sviluppo del metaverso da parte di Facebook?

Oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro in Europa, pensati per contribuire alla costruzione del metaverso , ci sarebbe la volontà di cambiare il nome dell’azienda principale, Facebook Inc. – proprietaria di app come Facebook, Instagram, WhatsApp – a testimonianza dell’impegno nello sviluppo di questo nuovo modo di vivere il mondo digitale, stando a quanto riportato da The Verge. Le più recenti notizie sul tema rivelano un crescente interesse da parte di Facebook nel metaverso. In che modo, però, l’azienda sta lavorando all’obiettivo di costruirlo e a cosa servirebbe l’eventuale rebranding ?

Facebook vuole contribuire alla creazione del metaverso, coinvolgendo anche l’Europa

Secondo l’azienda di Menlo Park nei prossimi cinque anni nasceranno all’interno dell’Unione europea 10mila nuovi posti di lavoro altamente qualificati: così Facebook investe in Europa per costruire il metaverso, definito dalla stessa azienda come «una nuova fase delle esperienze virtuali interconnesse, tramite l’uso di tecnologie come la realtà virtuale e realtà aumentata», come si legge nel comunicato stampa diffuso il 17 ottobre 2021.

Con questa decisione Facebook sembra voler rafforzare la propria presenza in Europa1 «mettendo il territorio al centro dei […] piani per aiutare a costruire il metaverso», come si legge nel documento. Infatti, oltre a migliorare la sensazione di “presenza virtuale”, rendendo l’esperienza di interazione tra le persone più simile a quella fisica, «il metaverso ha le potenzialità per aprire nuove opportunità creative, sociali ed economiche» e l’azienda vuole che l’Europa partecipi al processo di creazione fin dall’inizio.

A cosa servirà il possibile rebranding?

Tra i piani dell’azienda ci sarebbe il cambiamento del nome della società principale, in modo che questo possa esprimere meglio il contributo nella costruzione del metaverso. L’intenzione sarebbe quella di mantenere il nome dei vari prodotti (Facebook, Instagram, ecc.), modificando però il nome dell’azienda che li detiene.

La notizia, rivelata il 19 ottobre 2021, non è stata ancora confermata da Facebook, ma secondo The Verge il 28 ottobre il CEO dell’azienda, Mark Zuckerberg, ne parlerà alla conferenza annuale Facebook Connect. Una simile mossa sembra rivelare la volontà dell’azienda madre di distaccarsi da una brand identity inevitabilmente collegata (quasi esclusivamente) ai social media , posizionandosi invece come uno dei principali propulsori del metaverso.

Ci potrebbe anche essere però il tentativo di dissociare la multinazionale in questione dagli scandali che recentemente hanno coinvolto Facebook a causa di problematiche legate al funzionamento delle piattaforme social (come Facebook o Instagram) e al relativo impatto sui pubblici più giovani.

Facebook aumenta l’investimento nello sviluppo del metaverso: occorre preoccuparsi?

Dopo il caso Facebook-Cambridge Analytica, a inizio ottobre 2021 il social network è stato di nuovo oggetto di polemiche, accusato di essere un ambiente tossico per gli adolescenti e di esserne anche a conoscenza. Questo episodio ha spinto alcune testate a riflettere sul potenziale impatto di questa vicenda sulla reputazione di Facebook. Attualmente l’azienda sembra però essere sempre più impegnata nella costruzione di qualcosa – il metaverso – che per il momento non è stata ancora ben compresa, né sembra aver trovato una chiara e univoca definizione da parte degli esperti tech e dalle aziende interessate.

Ciò che sembra accomunare le varie voci emerse sul tema è il fatto che il metaverso dovrebbe rappresentare il futuro di Internet, ossia un posto in cui gli utenti possano collegarsi in maniera più immersiva, interagendo tra loro e sfruttando il mondo digitale in maniera più naturale e più vicina al mondo fisico. Proprio per questa ragione, testate come Wired hanno riflettuto sui potenziali rischi associati al controllo del metaverso da parte delle big tech2, come appunto Facebook.

Considerando che molte delle accuse rivolte a Facebook negli ultimi anni riguardavano proprio la mancanza di trasparenza nell’utilizzo dei dati degli utenti è difficile non riflettere sugli eventuali pericoli in materia di privacy, ma anche su ciò che l’ingresso in questa nuova realtà digitale potrebbe rappresentare, soprattutto per gli utenti più giovani (nel caso in cui determinate funzioni non vengano regolamentate in maniera adeguata).

Verso uno sviluppo responsabile del metaverso

A fine settembre 2021 Facebook ha annunciato un investimento di 50 milioni di dollari nella ricerca a livello globale, volta a garantire che il metaverso venga sviluppato in maniera responsabile3. L’azienda avrebbe così l’intenzione di lavorare con esperti del governo, ma anche appartenenti al mondo delle imprese e a quello accademico, al fine di individuare i potenziali rischi ma anche le opportunità che potrebbero palesarsi.

Verranno coinvolti in questo processo e fin dall’inizio «comunità interessate ai diritti umani e ai diritti civili per garantire che queste tecnologie vengano costruite in modo tale da essere inclusive», come ammesso in un comunicato stampa incentrato sul tema e diffuso il 27 settembre.

Inoltre, per quanto riguarda il funzionamento del metaverso viene sottolineata la volontà di ridurre al minimo possibile l’uso dei dati degli utenti, fornendo alle persone più controllo sui propri dati, ma a essere sottolineato è anche il bisogno di garantire sicurezza e integrità all’interno di questo spazio virtuale, aiutando gli utenti a sentirsi sicuri online e offrendo loro i tool necessari per agire in situazioni in cui ciò non avvenga.

Come si evince dal comunicato e come ribadito in passato da Mark Zuckerberg, Facebook tiene a precisare che la costruzione del metaverso dovrà essere un lavoro di squadra e che l’azienda “si limiterà” a contribuire al suo sviluppo insieme però ad altre realtà. «Nessuna azienda possederà e gestirà il metaverso. Così come Internet, la caratteristica distintiva sarà l’apertura e l’interoperabilità», si legge ancora. Come ha aggiunto l’azienda, per far sì che ciò sia possibile servirà il contributo di altri «aziende, sviluppatori, creatori e policy maker».

Note
  1. About Facebook
  2. Wired
  3. About Facebook

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