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Algoritmo di Instagram: consigli, miti da sfatare e strategie da seguire

Come funziona algoritmo di Instagram

Come si può sfruttare l'algoritmo di Instagram per ottenere maggiore visibilità? Ecco i consigli, le strategie e i miti da sfatare.

Con oltre un miliardo di utenti attivi ogni mese, Instagram è uno dei social più utilizzati al mondo e una delle piattaforme preferite da influencer e creator. Un social che, se usato bene, può offrire infinite possibilità e notevoli opportunità di successo per piccoli e grandi brand , a patto però che si conosca il suo algoritmo. Se in passato l’algoritmo di Instagram stabiliva quali post meritavano di posizionarsi in cima al feed in base a un criterio cronologico, oggi ottenere visibilità sul social network delle immagini non è più così semplice. Nel corso del tempo, a seguito dello sviluppo del machine learning e dell’AI, infatti, il funzionamento di Instagram è diventato sempre più complesso e sempre più simile a quello del “fratello maggiore”, Facebook. Per avere successo non basta pubblicare contenuti prima dei propri competitor e utilizzare gli hashtag giusti. Sicuramente il fattore timing è importante e gli hashtag rappresentano ancora una fonte importante di visibilità, ma non sono gli unici fattori da tenere in considerazione.

Algoritmo di Instagram: come funziona?

L’algoritmo di Instagram stabilisce, quindi, l’ordine in cui vengono visualizzati i post dagli utenti determinando l’architettura del feed. Come avviene per tutte le altre piattaforme social, anch’esso viene aggiornato in maniera più o meno costante dai suoi sviluppatori. Tuttavia – come è stato confermato dall’azienda stessa – al di là degli aggiornamenti ufficiali, l’algoritmo di Instagram cambia costantemente, adattandosi e migliorandosi ogni volta che riceve nuovi dati grazie alla potenza del machine learning.

Domande e risposte sul funzionamento dell'algoritmo di Instagram

Fonte: @creators

L’ordine in cui post e Storie appaiono nel feed di un utente, infatti, non è mai sempre lo stesso, ma cambia in relazione ai suoi comportamenti, dal tempo trascorso sulla piattaforma ai contenuti con cui interagisce di più, dalle ricerche effettuate ai messaggi privati, e così via. In parole povere, più Instagram pensa che un certo contenuto possa piacere a un utente, maggiori saranno le probabilità che contenuti simili appaiano per primi nel suo feed.

In un blog post del 2018, Julian Gutman, product lead of Instagram, aveva sostenuto che fossero cinque i fattori che determinano il funzionamento dell’algoritmo: relazioni dell’utente, interesse espresso, attualità dei contenuti, frequenza del login e numero di account seguiti.

Ciò significa che l’algoritmo dà priorità ai contenuti degli account con i quali gli utenti interagiscono maggiormente, ma anche a quelli che rappresentano gli interessi espressi, senza dimenticare il numero di account seguiti e la frequenza di accesso alla piattaforma. Se un utente è follower di molti account, ad esempio, visualizza meno contenuti nella parte superiore del feed. Se accede spesso all’applicazione, invece, l’algoritmo cercherà di mostrare i contenuti più recenti e così via. A tutto ciò bisogna poi aggiungere il fattore timing. Nonostante l’ordine cronologico del feed sia stato abbandonato da tempo, la data di pubblicazione gioca ancora un ruolo importante per il funzionamento dell’algoritmo. In linea di massima, i contenuti freschi” avranno una rilevanza maggiore rispetto a quelli più datati, rilevanza che viene premiata con un posizionamento favorevole nel feed.

Alcuni miti da sfatare

L’algoritmo favorisce i video rispetto alle foto? Quanto impatta la tipologia di account sul posizionamento nel feed? Recentemente, Instagram ha deciso di rispondere – direttamente dal profilo @creators – ad alcune domande frequenti degli utenti, sfatando qualche bufala e i tanti falsi miti che da sempre accompagnano il suo algoritmo. Nel dettaglio, la piattaforma ha confermato che l’algoritmo non preferisce una specifica tipologia di contenuti o di account rispetto ad altri. L’architettura del feed, infatti, non è mai sempre la stessa, ma è personalizzata per ogni singolo utente. Se un utente guarda molti video, allora l’algoritmo gli propone maggiormente quel tipo di contenuto; se segue profili business sarà più probabile che ottenga suggerimenti simili, e così via. Quanto alle interazioni fake, la piattaforma conferma la linea seguita in passato per bot e pratiche di black hat marketing. Utilizzare i bot può fornire un vantaggio temporaneo, ma non a lungo termine. L’algoritmo si adatta costantemente ai nuovi modelli di dati, riconoscendo le attività sospette e modificandosi di conseguenza.

Infografica Algoritmo di Instagram

Fonte: Later

Come sfruttare l’algoritmo di instagram per ottenere maggiore visibilità?

Al di là delle indicazioni ufficiali fornite dal social network, esistono diverse buone pratiche da seguire per trarre vantaggio dal complesso algoritmo che regola il funzionamento di Instagram.

Scrivere delle didascalie che promuovano il coinvolgimento, ad esempio, è uno dei modi migliori per incoraggiare i propri follower ad interagire con i post. Maggiori saranno le interazioni ricevute, infatti, maggiore sarà la probabilità che l’algoritmo consideri quel contenuto di qualità, favorendone di conseguenza la visibilità all’interno del feed.

Proprio come le didascalie, anche le Instagram Stories possono essere un ottimo modo per incoraggiare il coinvolgimento del pubblico e di conseguenza migliorare il posizionamento nel feed.

Netflix, ad esempio, fa grande uso degli sticker per interagire con i propri follower, invitandoli a partecipare a quiz, sondaggi e piccoli contest, chiedendo loro opinioni e consigli sugli argomenti più disparati o addirittura coinvolgendoli in piccole forme di gamification.

Quando si elabora una strategia di contenuti non bisogna mai dimenticare che l’obiettivo ultimo di un social network, come ribadito più volte dallo stesso Mark Zuckerberg, è essenzialmente quello di mettere in contatto le persone. Le persone amano essere coinvolte, ascoltate e si legano maggiormente a quei brand che sanno dare valore a ogni singola interazione. Una buona pratica potrebbe essere quella di rispondere ai commenti e ai messaggi ricevuti in privato, commentare post popolari o seguire gli influencer più amati dal proprio pubblico.

Oltre all’interazione, anche la frequenza di pubblicazione è importante. Creare un calendario editoriale è fondamentale non solo per decidere in anticipo cosa pubblicare, ma anche quando farlo e con che frequenza. In questo caso il consiglio da seguire potrebbe essere quello di identificare il momento in cui propri follower sono più attivi e programmare la pubblicazione dei contenuti in quella specifica fascia oraria con una frequenza costante nel corso del tempo.

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