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Campagne abbonamenti 2015-2016: slogan da Serie A

Campagne abbonamenti 2015-2016: slogan da Serie A tra pro e contro

Per le campagne abbonamenti 2015-2016 Inter e Milan hanno puntato su slogan forti che hanno dei 'pro', ma anche alcuni 'contro'.

In un periodo storico lontano dai tempi d’oro, in cui mancano risultati e vittorie importanti, molte squadre di serie A stanno lavorando in maniera decisa sui social media – divenuti fondamentali per società calcistiche – per diffondere i contenuti legati alle campagne abbonamenti 2015-2016 e riuscire a convincere ugualmente, nonostante le ultime deludenti stagioni, i tifosi fedeli ad abbonarsi. È il caso delle due milanesi, Inter e Milan.

La società nerazzurra ha lanciato su Twitter l’ hashtag #nienteècomeesserci, claim guida anche del ritiro estivo a Riscone di Brunico, offrendo diversi vantaggi a tutti gli abbonati. “La nostra fortezza, casa nostra. Il posto in cui emozionarsi, sostenere l’Inter, in cui credere nella vittoria. Perché niente è come il tuo posto, niente è come #ilmioposto. Dal 6 maggio comincia “Niente è come esserci”, campagna abbonamenti per la stagione 2015-2016. Non c’è niente di più bello che lo stadio pieno dei nostri colori”, si legge sul sito della società. I vari tesserati del club, dal capitano al mister agli ultimi acquisti, attraverso brevi video hanno salutato i tifosi, invitandoli allo stadio, pronunciando alla fine proprio lo sloganNiente è come esserci”.
L’Inter ha dunque deciso di puntare tutto sulla bellezza dello stadio e sull’emozione dell’esperienza live della partita e in questa scelta sono individuabili un pro e un contro:

  • PRO – Il tifoso dal sangue nerazzurro apprezza l’attaccamento alla propria ‘casa’, allo stadio che presto potrebbe essere tutto dell’Inter. Sicuramente anche i vantaggi economici derivanti dall’abbonamento potrebbero spingere i supporters ad appoggiare la campagna e ad usufruirne. “Niente è come esserci” potrebbe risuonare come un grido di speranza, la speranza che si possa andare incontro a nuovi successi tutti insieme: società, giocatori e tifosi, chiamati –proprio in un momento difficile– a dimostrare tutto il loro calore, sostenendo la squadra ogni domenica. Influirà sulla buona riuscita della campagna l’acquisto di alcuni top player.
  • CONTRO – Il tifoso potrebbe indispettirsi nel veder pronunciare uno slogan così forte ad alcuni giocatori che non si sono certo distinti per grandi abilità tecniche nel corso della passata stagione. Dopo un anno deludente inoltre potrebbe non esserci tanta voglia di recarsi allo stadio, con il timore di dover assistere non a un bello spettacolo.

Nell’ambito delle campagne abbonamenti 2015-2016, il Milan ha deciso invece di appellarsi alla fedeltà dei tifosi.
La campagna, lanciata a giugno con una serie di frasi scritte in rosso su uno sfondo nero (“Prometto di esserti fedele sempre” e “Nella gioia e nel dolore”), è stata seguita da un video in cui compaiono lo storico capitano Franco Baresi, il nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic, Barbara Berlusconi, diversi calciatori e piccoli e grandi tifosi che pronunciano per intero la formula nuziale.

È possibile individuare anche in questo caso punti di forza e punti di debolezza:

  • PRO – Il video per i tifosi “innamorati” del proprio club genera forte emozione ed ha grande forza espressiva. Il minimalismo delle immagini inoltre permette di focalizzarsi sul contenuto del messaggio e la ripetizione di alcune parole chiave sottolinea la volontà di renderlo incisivo. Tra le figure che compaiono nel video manca Adriano Galliani, visto forse dai tifosi come il colpevole principale del primo derby perso con l’Inter: quello per Kondogbia. Il video è stato lanciato immediatamente dopo i primi acquisti del club: i tifosi potrebbero avere una motivazione in più per abbonarsi.
  • CONTRO – Il video termina con un’inquadratura sullo stadio, il Meazza, ma in realtà è probabile che nei prossimi anni quella non sarà più la ‘casa’ del Milan e per una campagna basata sulla fedeltà potrebbe rappresentare una piccola falla, proprio in un periodo storico in cui si discute sulla possibilità di costruire uno stadio di proprietà, abbandonando San Siro e lasciandolo interamente alla storica rivale, l’Inter. Costruire il messaggio sulla fedeltà, per una stagione in cui si è fuori dalle massime competizioni europee, potrebbe rappresentare un rischio, i tifosi potrebbero vederci una presa in giro.

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