La nuova campagna di Visit Oslo è un ottimo esempio di marketing turistico "all'inverso"

C’è chi sceglie di sfruttare l’arte per promuovere il territorio e chi invece di giocare di “psicologia inversa” elencando tutta una serie di ragioni per cui non si dovrebbe visitare una certa destinazione: se a farlo è un abitante del posto e le ragioni sono le stesse – poca folla, prezzi accessibili, facilità negli spostamenti, eccetera – che rendono una meta turistica ideale per chi ha bisogno di una pausa dal tran tran della città, il successo dell’ultima operazione è assicurato. Non è un caso insomma che la nuova campagna di Visit Oslo sia diventata presto virale.

Un abitante elenca tutte le ragioni per non visitare la città nel nuovo spot di Visit Oslo

Il protagonista del video, ideato da NewsLabs As e pubblicato sul canale YouTube di Visit Oslo prima di essere ricondiviso anche altrove, è Halfdan, un ragazzo di trentuno anni nato a Oslo e «temporaneamente» residente in città.

Fin dai primi secondi dello spot racconta che «a essere onesto» non visiterebbe mai Oslo da turista e, con un tono monotono e che non ricorda per niente quelli gridati e artificiosamente entusiastici di certe campagne di marketing turistico, tutte le ragioni che lo portano a dire questo.

Oslo è una città – ammesso che possa essere davvero considerata tale e non un villaggio, è la provocazione di Halfdan – in cui si può fare una nuotata senza allontanarsi dal centro, incontrare il re o il primo ministro passeggiando per strada, raggiungere due capi opposti a piedi in massimo trenta minuti, visitare un museo senza fare la fila – ammesso che continui a valere la pena farlo, come si interroga il protagonista della campagna di Visit Oslo – o sedersi a mangiare in un ristorante stellato anche senza prenotazione e senza essere un personaggio famoso.

Is it even a city?

A Oslo, continua Halfdan, è tutto così accessibile e poco esclusivo e, sì, c’è qualcosa di interessante da vedere ma «non è esattamente la Monna Lisa!», conclude sconsolato il protagonista dello spot davanti a “L’urlo” di Munch.

La metafora della storia d’amore che «non dovrebbe essere semplice» per essere interessante ribadisce il messaggio della campagna di Visit Oslo: la capitale della Norvegia è una città in cui è fin troppo semplice fare un gran numero di cose.

Così la campagna di Visit Oslo invita in realtà a visitare la capitale norvegese

I toni dello spot, che solo su YouTube è stato visto oltre 250mila volte (al 1° luglio 2024) e che su X avrebbe raggiunto¹ i 2milioni di visualizzazioni, sono ovviamente sarcastici e tutti quelli che Halfdan lamenta come punti deboli del posto in cui vive risultano in realtà punti di forza per chi intende visitare la città da turista, ha poco tempo, voglia di risparmiare o semplicemente di staccare un po’ dal caos delle grandi città e di vivere il posto in cui si trova in vacanza esattamente come farebbe un abitante del posto locale.

Mentre il protagonista della nuova campagna di Visit Oslo elenca con dovizia di particolari le ragioni per non visitare la città sullo schermo passano immagini delle architetture, i musei e le altre principali attrattive di Oslo, dello skyline della città, della sua movida, dei piatti tipici della cucina norvegese che ricordano, queste sì, la grammatica tradizionale del marketing turistico e delle campagne di promozione del territorio.

L’apparente cortocircuito tra quello che sente e quello che vede chi guarda l’ultimo spot di Visit Oslo risulta alla fine in un chiaro invito a scegliere la capitale norvegese come meta delle proprie vacanze.