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I calciatori del Napoli sono protagonisti di una campagna contro il razzismo in campo

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In un video sui canali social di SSC Napoli Osimhen, Lobotka, Meret e molti altri recitano, ciascuno nella propria lingua, parole dure contro il razzismo ed episodi come quello di cui è stato di recente vittima Juan Jesus.

C’è un fatto di cronaca sportiva dietro alla campagna di SSC Napoli contro il razzismo in campo: il lancio è avvenuto, infatti, lunedì 18 marzo 2024 all’indomani del “caso Acerbi1. Mentre si attende di sapere se ci saranno conseguenze per il difensore dell’Inter che durante l’ultima partita con il Napoli avrebbe insultato Juan Jesus per il colore della pelle e quali saranno, il club partenopeo ha chiesto ai propri atleti di metterci la faccia e – letteralmente – la voce contro un fenomeno, quello del razzismo appunto, ancora molto diffuso nel calcio e tra le tifoserie.

Il video, in tante lingue, della campagna di SSC Napoli contro il razzismo in campo

In un video condiviso sui canali social ufficiali del Napoli Calcio compaiono uno dopo l’altro Osimhen, Olivera, Traorè, Lindstrøm, Cajuste, Lobotka, Natan, Meret . L’inquadratura è stretta, in primo piano sui volti seri e determinati dei calciatori napoletani. Quando iniziano a parlare lo fanno per ribadire che

«troppo hanno visto i nostri occhi, troppo hanno udito le nostre orecchie, le nostre bocche hanno detto troppo poco. Il tempo per l’indifferenza è finito: facciamoci sentire senza paura, senza vergogna, gridandolo ad alta voce».

I diversi pezzi di frase sono pronunciati in tante lingue diverse quante sono quelle dei calciatori protagonisti della campagna di SSC Napoli contro il razzismo in campo.

Screenshot da Instagram Profilo SSC Napoli

Screenshot da Instagram Profilo SSC Napoli

L’inquadratura si stringe ancora di più sulle bocche dei calciatori mentre pronunciano quello che è a tutti gli effetti lo slogan della campagna: “No al razzismo”. Anche questo è pronunciato in lingue diverse, dall’italiano all’inglese passando per il portoghese, quasi a suggerire l’universalità del messaggio e, allo stesso tempo, in una sorta di dimostrazione empirica del fatto che nello sport c’è sempre spazio per rispettare e valorizzare le differenze.

Un invito a tenere il razzismo fuori dai campi sportivi che parte da un caso di cronaca

A ribadire la missione della campagna di SSC Napoli contro il razzismo in campo, che va al di là del prendere posizione rispetto a un caso specifico, e cioè a quanto successo tra Juan Jesus e Francesco Acerbi durante il match Inter – Napoli di domenica 17 marzo 2024, è anche l’ hashtag connesso: #KeepRacismOut. Il team social del Napoli Calcio lo ha utilizzato per accompagnare sui diversi canali la didascalia del video: una frase breve (“From Napoli to the world, shout it out loud: no to racism”) che già di per sé riprende il messaggio e l’invito dei calciatori azzurri.

Usato da tifosi e altri appassionati di calcio per ricondividere l’iniziative, come nella migliore tradizione delle campagne hashtag, può aumentarne però visibilità e risonanza e diventare, com’è già successo con altri hashtag, vessillo di una causa da sostenere: quella di tenere il razzismo lontano dagli stadi e dai campi sportivi, appunto, nel rispetto del vero valore dello sport.

Note
  1. https://www.ilpost.it/2024/03/18/acerbi-escluso-nazionale-insulto-razzista-juan-jesus/

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