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"La verità migra sempre fuori dal pregiudizio" è la nuova campagna in AI di Bambini nel Deserto

campagna AI di Bambini nel Deserto 2024
Fonte: materiali stampa

Una campagna che mira a combattere i pregiudizi, amplificati anche da fake news, sulla popolazione africana. A occuparsi dello sviluppo della campagna AI di Bambini nel Deserto è stato il copywriter e creativo Diego Fontana.

Mette in evidenza i pregiudizi degli europei, e soprattutto degli italiani, sulle popolazioni africane la nuova campagna realizzata con AI dell’organizzazione umanitaria che opera in Africa Bambini nel Deserto. Il titolo della campagna di comunicazione lanciata a giugno 2024 è, non a caso, “La verità migra sempre fuori dal pregiudizio”.

 

Da cosa nasce l’idea della campagna di Bambini nel Deserto

La campagna di Bambini del Deserto è nata da un’osservazione sulla distanza che spesso separa la realtà della vita delle popolazioni africane e le credenze o la percezioni dei cittadini europei sulle condizioni delle persone che vivono nel continente africano.

Secondo l’organizzazione, infatti, sono in molti a immaginare l’intera Africa come un unico enorme deserto in cui si trovano piccole comunità che vivono di sussistenza. Non mancherebbe poi chi, al contrario, presume che tutto il continente sia in una fase di sviluppo avanzato.

La campagna è stata realizzata, quindi, per indurre a riflettere sui pregiudizi e su quanto questi possano aumentare a causa di fake news diffuse su media diversi, anche sui social, e generate con le tecnologie in modo manipolatorio.

La campagna di Bambini nel Deserto realizzata con l’intelligenza artificiale

La nuova campagna di Bambini nel Deserto è stata realizzata utilizzando proprio software di intelligenza artificiale ed è definita dall’organizzazione come «un progetto coraggioso», poiché non teme di porre in luce i pregiudizi radicati in molti cittadini europei nei confronti della vita in Africa e delle persone che migrano.

Il progetto consta di diverse immagini, realizzate dal creativo Diego Fontana, che si focalizzano su uno specifico pregiudizio: una delle immagini, per esempio, ironizza sulla credenza che i migranti vivano in lussuosi hotel; un’altra sulle persone che, arrivate in Italia, ruberebbero il lavoro agli europei diventando ricchi imprenditori; un’altra, ancora, sulla loro presunta missione di diffondere in occidente certi valori.

campagna AI di Bambini nel Deserto 2024

Fonte: materiali stampa

campagna AI di Bambini nel Deserto 2024

Fonte: Screenshot da Instagram Pagina Bambini nel Deserto

Alcune immagini, poi, ironizzano su temi più tragici, come i viaggi in mare per raggiungere l’Europa in cui perdono la vita molte persone, ma che vengono considerati da alcuni come una piacevole crociera. O, ancora, un’immagine fa del sarcasmo sulla possibilità che le persone che migrano avrebbero di accontentarsi di quel che hanno nel proprio luogo di origine o di poter realizzare lì i propri sogni.

campagna AI di Bambini nel Deserto 2024

Fonte: materiali stampa

Tutte queste false verità sono smentite da una frase presente su ogni immagine che chiarisce che scene di questo tipo «esistono solo in un’immagine creata con l’intelligenza artificiale» e non nella realtà.

Inoltre, tutti i contenuti sono basati su un concetto espresso da uno slogan che si legge sulle immagini, ovvero «persone vere, che aiutano persone vere», frase in cui l’organizzazione sente di rispecchiarsi.

Credits campagna AI di Bambini nel Deserto
    Creatività e direzione creativa: Diego Fontana
    Immagini: realizzate con Firefly (adobe) e Midjourney

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

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