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Budget marketing e contenuti visivi: una coppia vincente

Budget marketing e contenuti visivi: una coppia vincente

Quanto influisce puntare su contenuti visivi quando si tratta di budget marketing? LEWIS lo chiede a 422 responsabili marketing.

«Non è una novità che i contenuti visivi siano estremamente apprezzati dai responsabili marketing di tutto il mondo», afferma Stephen Corsi, Senior Vice President Global di LEWIS Pulse, sottolineando il forte aumento che c’è stato negli ultimi tempi a livello globale nell’utilizzo di contenuti visivi che spaziano dalle grafiche alle fotografie ai video e evidenziando come «i contenuti con più immagini totalizzano uno schiacciante 94% di visualizzazioni in più, rispetto ai contenuti privi di immagini coerenti».

A conferma di quanto sostenuto da Stephen Corsi è opportuno segnalare alcuni brand che più degli altri si sono affidati alla comunicazione visiva, riscontrando un notevole grado di ammirazione e un più che discreto successo. Si trattal di Apple, YouTube e Coca Cola.

LEWIS, azienda di comunicazione globale, ha condotto uno studio su 422 intervistati, tutti responsabili marketing provenienti da Stati Uniti, Sud America, Europa e APAC. Il 73% circa ha osservato che il totale dei budget marketing di quest’anno è aumentato rispetto al 2015.

Budget marketing e contenuti visivi: coppia vincente

Tra gli intervistati, il 66% ha intenzione – sulla scia dell’aumento di quest’anno – di puntare di più sui contenuti visivi. Solo il 3% pianifica di investire meno nel settore, mentre il restante 31% non vuole mutare l’attuale piano d’azione. Tra le ragioni che permettono loro di essere così d’impatto figurano una produzione di ottima qualità (per il 66%), immagini coerenti (per il 42%) e una storyline accattivante (per il 39%). Sebbene ci sia chi preferisce affidarsi ad aziende esterne, la maggior parte dei responsabili conta sul personale interno per la loro creazione, che si concentra per lo più su graphic design (il 79%) e video (il 70%).

Perché puntare sui contenuti visivi?

Semplicemente perché, secondo i responsabili di marketing coinvolti, permettono:

  • elevati livelli di engagement (per il 67%);
  • compatibilità con canali social come YouTube e Instagram (per il 50%);
  • un rapporto con il cliente che si basa sulla sua “emotività” (per il 47%).

E, in più, generano un roi misurabile.

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