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Google Ads ed eCommerce: le best practice

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Una campagna Google Ads può ampliare le opportunità di business per un eCommerce. Alcuni suggerimenti per sfruttarla al meglio.

Quali sono le best practice per attivare una campagna Google Ads in grado di ampliare le opportunità di business per un ecommerce ? Le piccole imprese b2c hanno davvero la possibilità di vendere online grazie a Google o devono arrendersi a giganti come eBay e Amazon? E quali sono le possibilità per le imprese b2b ? La letteratura online in materia è piuttosto vasta; comprende, infatti, una grande varietà di contributi, guide e casi di successo. Interessante è il dibattito sollevato nel 2016 da Blue Corona, società statunitense specializzata in servizi di search marketing, che fissa i termini della questione in maniera decisamente chiara. Il punto non è se il pay per click rappresenti un’opportunità di business per le aziende B2B o B2C, ma in che modo e se le aziende sono disposte a portare avanti un piano strategico di lead generation, attraverso Google Ads, che richieda un investimento notevole in tempo, risorse e test.

La scelta delle keyword per target B2B e B2C

Search Engine Journal, invece, ha individuato nel 2016 la più complessa difficoltà che una piccola e media impresa deve affrontare quando si appresta a investire su Google Ads: il targeting. Se per un’impresa B2C è relativamente facile individuare quali siano le keyword con cui un potenziale cliente ricerca online i propri servizi o prodotti, lo stesso non può dirsi per un mercato B2B, per cui occorre pensare nelle vesti di una buying persona completamente differente da un cliente finale.

Non solo: sono diverse le abitudini, le esigenze e ciò che appare come una keyword strettamente correlata al business di un’azienda non è una chiave di ricerca pertinente in termini di lead o conversion rate. «Sicuramente individuare il targeting corretto per un’attività B2B non è semplice, soprattutto quando si parla di PMI che non dispongono di budget elevatissimi per sperimentare e fare A/B test. Il mio consiglio – ha dichiarato Alessandro Terra, SEM specialist di Search On Media Group, durante un’intervista ai nostri microfoni – è quello di individuare le parole chiave più corrette attraverso lo strumento di pianificazione di Google Ads che può risultare molto utile in questo senso fornendo suggerimenti e statistiche. Il secondo consiglio che do è quello di lavorare molto sui segmenti di pubblico in-market e di affinità da aggiungere in osservazione alle campagne su rete di ricerca: questo potrebbe, in caso di keyword generiche, valorizzare il target utente di riferimento. La cosa più importante rimane sempre avere chiari i KPI delle campagne e farsi orientare da questi».

Pianificare una campagna Google Ads senza un’adeguata analisi delle keyword e del target di riferimento si traduce in un annuncio con bassi quality score, tassi di conversione inesistenti e messaggi poco contestualizzati rispetto agli obiettivi di business. Il targeting non è l’unico fattore su cui un’azienda che investa su Google Ads deve però soffermarsi: anzitutto è fondamentale individuare le tipologie di campagne che possano portare maggiori conversioni e, dunque, massimizzare gli investimenti. Tra queste certamente vanno considerate la “rete di ricerca“, che intercetta i bisogni degli utenti nel preciso momento in cui effettuano delle ricerche su Google, il remarketing , che incrementa le opportunità di business in caso di carrello abbandonato, e la rete Google Shopping, che consente la creazione di schede-prodotto visualizzabili nei risultati di Google e che possono costituire una prima efficace vetrina. È inoltre indispensabile avere una panoramica completa su elementi strutturali fondamentali, come il budget di investimento e tutte le infrastrutture web – dalle landing all’usabilità dell’eCommerce, dalla solidità dei server alla semplicità e all’affidabilità della procedura d’acquisto – che consentono a un’azienda di mettere su un business online. Non ultimo, è fondamentale concentrarsi sul monitoraggio e la pianificazione, dalla corretta installazione dei codici di tracciamento – inclusi i valori attribuiti a ciascuna conversione – all’individuazione di un set di keyword esaustivo che comprenda tanto la cosiddetta “long tail” quanto le parole chiave legate al brand e a singoli prodotti e categorie di prodotti.

A proposito di keyword, un elemento da non sottovalutare sono le parole chiave negative che consentono di ridurre il traffico irrilevante da parte di utenti non interessati e per questo decisamente poco inclini a convertire. «Quando si lavora sulle campagne in rete di ricerca bisogna fare un lavoro certosino in merito alle esclusioni dei termini di ricerca inappropriati o a scarso conversion rate. Il mio consiglio – ha proseguito Alessandro Terra – è quello di escludere sempre in exact match in modo da non costringere la piattaforma a ridimensionare troppo i volumi».

Inoltre, non si può non menzionare la scelta di ad extension pertinenti per ciascuna campagna e gruppi di annunci, un copy convincente e in grado di esaltare la call to action e, soprattutto, la predisposizione a sperimentare quando si tratta di conversion rate e bidding.

Le parole d’ordine per una campagna efficace su Google Ads? Monitoraggio, testing e costanza

In particolare, per raggiungere un tasso di conversione più elevato è necessario procedere ad A/B test tanto sulla landing page di una campagna quanto sul copy. In tale prospettiva occorre ricordare che il focus di una campagna Google Ads per un eCommerce non sono i click ma le conversioni. Per questo, a fronte di un CTR (click through rate) più basso, è possibile avere una CTA (call to action) più performante ed è questo il kpi (key performance indicator) che in ultima analisi deve interessare.

Sperimentare con le offerte è una buona pratica soprattutto per premiare le keyword più performanti e per testare ogni possibile variabile – dai metodi di corrispondenza alla scelta di gruppi di annunci comprendenti solo parole al singolare o al plurale – adeguando i costi e ottimizzando il budget.

In ultima analisi, fare business con Google Ads è possibile: ciò che spesso viene sottovalutato dalle aziende è che richiede fatica, competenze e costanza.

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