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Prolungato ancora l'accordo transitorio tra Meta e SIAE per le licenze musicali

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Ci saranno altri quattro mesi per giungere a condizioni soddisfacenti per la condivisione sulle piattaforme Meta dei brani in catalogo alla SIAE. La battaglia per le licenze musicali, intanto, coinvolge anche TikTok e UMG.

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Sarebbe stato prolungato ulteriormente l’accordo tra Meta e SIAE per l’utilizzo sulle piattaforme di proprietà della prima dei brani della musica italiana coperti da copyright e in catalogo alla seconda. A darne notizia è stato1 Il Sole 24 Ore secondo cui, in attesa di giungere a un accordo definitivo soddisfacente per entrambe le parti, Meta e SIAE avrebbero reso valido per altri quattro mesi un accordo trovato provvisoriamente per far tornare la musica italiana su Facebook e Instagram.

La lunga querelle tra Meta e SIAE sulle licenze musicali

La vicenda che vede coinvolte l’azienda di Zuckerberg e la principale società di collecting italiana è lunga.

A dicembre 2022 era scaduta la licenza che consentiva l’uso sulle piattaforme di proprietà di Meta dei brani in catalogo alla SIAE. Per questa ragione e non essendo riusciti subito a raggiungere un accordo, a marzo 2023 le canzoni italiane erano improvvisamente sparite da Facebook e Instagram, causando non pochi disagi, sia a musicisti e artisti che sempre più sfruttano i canali digitali per promuovere il proprio lavoro, sia ad aziende, creator e utenti comuni per cui la musica rappresenta un valido ausilio per esprimere la propria creatività in Rete.

Era subito risultato evidente che le divergenze tra Meta e SIAE fossero principalmente di natura economica e legate alla somma da pagare per ottenere la licenza sui brani musicali. Ad aprile 2023 l’AGCM era intervenuta accusando Meta di abuso di dipendenza economica nei confronti della SIAE e, di fatto, costringendo l’azienda a tornare a trattare con la società di collecting e farlo in maniera più trasparente.

Il mese successivo si era giunti, così, a un accordo transitorio in seguito al quale anche la musica italiana in catalogo alla SIAE – che rappresenta ancora una buona fetta del totale, essendo la Società Italiana Autori ed Editori di fatto la prima collecting italiana per numero di iscritti – era tornata su Facebook e Instagram con grande soddisfazione di artisti, aziende, creator, utenti.

A ottobre 2023 l’accordo transitorio tra Meta e SIAE era stato già rinnovato una prima volta e la sua validità estesa fino a gennaio 2024.

È stato ulteriormente prolungato l’accordo tra Meta e SIAE: resterà valido altri quatto mesi

La notizia ora è, appunto, che è stato prolungato ulteriormente l’accordo tra Meta e SIAE fino a maggio 2024.

La decisione, come spiega ancora Il Sole 24 Ore, potrebbe essere stata presa per evitare un altro take down dei brani musicali dalle piattaforme di casa Zuckerberg come quello avvenuto lo scorso anno e che risulterebbe ora potenzialmente più dannoso anche in considerazione della prossimità temporale con il Festival di Sanremo, un periodo in cui essere sui social è per i cantanti in gara e le relative case discografiche essenziale ai fini della promozione.

Quella del prolungamento dell’accordo transitorio tra Meta e SIAE non è però – si legge ancora sulla testata – una buona notizia fino in fondo: potrebbe suggerire, infatti, che le due parti siano molto lontane ancora dal trovare condizioni che le soddisfino pienamente.

Continua la battaglia legale di Meta contro l’obbligo di trattare con la SIAE

Una conferma del clima teso in cui starebbero avvenendo le trattative viene dal fatto che negli stessi giorni in cui è arrivata la notizia dell’ulteriore rinnovo dell’accordo è arrivata anche quella che Meta andrà avanti in un iter legale connesso alla vicenda.

Negli scorsi mesi, infatti, l’azienda di Menlo Park ha fatto due volte ricorso contro l’obbligo ricevuto dall’AGCM di tornare a sedersi al tavolo delle trattative con la SIAE.

A ottobre 2023, una sentenza del Tar del Lazio aveva rigettato i ricorsi di Meta.

Ora Meta promette di impugnare tale sentenza davanti al Consiglio di Stato.

Anche TikTok e Universal Music Group battagliano sulle licenze dei brani musicali da pubblicare sui social

La gestione delle licenze musicali e dei proventi che possono venire da queste sembra essere diventata, del resto, oggi più strategica di quanto lo fosse un tempo. C’entra come sono cambiate le abitudini degli utenti social, il fatto che si condividano più spesso contenuti multimediali e che hanno come componente irrinunciabile la musica, ma anche un modello di business delle piattaforme digitali che non è più quello di un tempo.

Una querelle simile a quella tra Meta e SIAE è in corso anche tra la Universal Music Group e TikTok: la licenza che consentiva la condivisione sulla piattaforma dei brani dell’etichetta discografica è scaduta il 31 gennaio 2024.

Nelle trattive con ByteDance la Universal Music Group ha chiesto, come si legge in una lettera aperta rivolta alla comunità artistica2, condizioni contrattuali e un compenso più adeguati per artisti e autori e con ogni probabilità una cifra più elevata per le licenze minacciando di rimuovere da TikTok i propri brani.

Dal canto proprio ByteDance ha accusato in una nota stampa la Universal Music Group di anteporre «il proprio tornaconto agli interessi dei propri artisti e autori»3 e di portare «avanti una falsa retorica» e ha ricordato di essere stata in grado di siglare «con ogni altra etichetta ed editore degli accordi “artist-first» e di avere al proprio fianco una community da «un miliardo di utenti che funge gratuitamente da potente veicolo promozionale e di scoperta per i talenti [musicali]».

Note
  1. Il Sole 24 Ore
  2. UMG
  3. TikTok

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