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Il bilancio sulla parità di genere in Italia è sempre più incoraggiante secondo alcuni dati

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Il "Glass Ceiling CougarItalia 2022" misura una serie di parametri tra cui la partecipazione femminile in politica e nel mondo del lavoro e la parità salariale, mostrando i passi avanti fatti nel tempo.

La Giornata internazionale della donna sembra essere quest’anno soprattutto un’occasione per i soggetti più diversi per riflettere sul ruolo sociale della donna e sui passi avanti che sono già stati fatti e quelli che ancora si devono ancora fare in materia di parità di genere. Il “Glass Ceiling CougarItalia 2022” parte, così, da quattro indicatori principali – la partecipazione politica, la presenza di donne nei consigli di amministrazione delle aziende, le condizioni impiegatizie e il divario salariale – per provare a definire come e se le italiane siano riuscite a rompere quel soffitto di cristallo, da cui appunto l’espressione “ glass ceiling ”, che rende più difficoltoso – se non addirittura impedisce – per le donne arrivare là dove i coetanei uomini arrivano più facilmente.

Il bilancio di genere così portato a termine avrebbe note più positive di quanto si possa immaginare: se non si può dire certo che nel nostro Paese sia stata raggiunta l’effettiva parità di genere, la condizione femminile è migliorata negli anni in molti campi e più di quanto non sia avvenuto altrove.

I dati del “Glass Ceiling CougarItalia 2022” sulla parità di genere (in politica, a lavoro, per quanto riguarda i diritti)

Nell’attuale legislatura le deputate donne (in totale 230) sono più del 36.5% e le senatrici donne (in totale 112) quasi il 35% delle rispettive Camere.

donne deputate diciottesima legislatura

senatrici diciottesima legislatura

Nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, invece, almeno un quarto delle posizioni è ricoperto da donne. Per restare alle condizioni della forza lavoro femminile il “Glass Ceiling CougarItalia 2022” fa notare come, nonostante le lavoratrici donne siano state le più penalizzate dalla pandemia da COVID-19 e dai suoi effetti economici ad ampio raggio e nonostante in termini assoluti risulti impiegato oggi il 49% delle donne in età da lavoro contro oltre il 67% degli uomini, il tasso di occupazione femminile è l’unico a crescere (+16%) rispetto a un tasso di occupazione maschile che risulta invece in calo (+7%).

Anche il gender pay gap sembra essersi ridotto in questi anni e, soprattutto, sembra essere ormai in Italia al di sotto della media Ocse: mentre l’ultima è del 15%, se si tiene conto della retribuzione annuale lorda full time il divario tra stipendi femminili e stipendi maschili in Italia è del 10%. Considerando la media delle paghe orarie nette, il divario salariale nel nostro Paese si attesterebbe addirittura al 5%, secondo dei dati Eurostat, di fatto collocando l’Italia tra i paesi più virtuosi d’Europa (nei paesi meno virtuosi la percentuale arriva al 20%).

Anche guardando alle più generiche condizioni di parità dei sessi l’Italia si troverebbe tra i paesi più virtuosi. Sono paesi «quasi tutti dislocati nel Sud Est asiatico come Filippine (64%), Thailandia (62%), Indonesia (59%), Vietnam (55%), Corea del Sud (52%)» ha sottolineato Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com nel comunicato stampa di presentazione del “Glass Ceiling CougarItalia 2022”. Le percentuali espresse sono quelle di un indicatore di parità di genere che per l’Italia tocca il 48%. «Nel resto del mondo la situazione non è così rosea», ha proseguito Alex Fantini, e i livelli più bassi di parità dei sessi si registrano in paesi come Marocco (8%), India (10%), Messico (11%), Giappone (12%), Cile (14%) e, in Europa, Spagna (15%) e Francia (17%).

I nuovi modelli aspirazionali delle italiane e quanto incidono sulla percezione delle differenze di genere

Occorre sicuramente ancora lavorare molto soprattutto su aspetti “percettivi”: gli stessi analisti che hanno stilato il “Glass Ceiling CougarItalia 2022” si sono detti consapevoli che solo una minoranza della popolazione ritiene oggi, e nonostante i passi avanti di cui si è detto, che uomini e donne siano trattati senza alcuna discriminazione di genere. È lo stesso tipo di paradosso che, anche in altri campi, porta a sovrastimare il pericolo e/o le circostanze negative.

La buona notizia è che in questi anni sono cambiati soprattutto i modelli di riferimento e a cui aspirano le donne italiane. Oggi, come ha ricordato ancora Alex Fantini, anche le italiane si lasciano ispirare sempre di più da figure come

«Oprah Winfrey, […] un esempio emblematico della donna imprenditrice e in carriera. Opra ha da sempre combattuto contro il divario salariale di genere, riuscendo ad ottenere già negli anni Ottanta del secolo scorso che la retribuzione delle lavoratrici donne all’interno dei suoi programmi fosse uguale a quella degli uomini».

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