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Nuvenia lancia la campagna "Viva la Vulva" per combattere stereotipi e informare, ma non mancano le critiche

La campagna di Nuvenia

La campagna di Nuvenia "Viva la Vulva" è un modo per affrontare con creatività e chiarezza un tema che è ancora un tabù. Non sono mancate però le critiche.

«È ora di celebrare questo piccolo miracolo della natura» e rompere i tabù legati al corpo femminile, parlandone e informando: così si legge in uno dei post pubblicati su Facebook per il lancio della campagna di NuveniaViva la Vulva” nel nostro Paese.

La pubblicità di Nuvenia “viva la vulva”: perché proprio questo tema?

«Naturale, rasata, piccola, grande, chiara, scura, sensibile… c’è solo una vulva perfetta, la tua!» si legge all’interno della descrizione del video su YouTube: in modo chiaro e senza giri di parole il brand di assorbenti ha deciso di prendere spunto dall’anatomia femminile per creare una campagna incentrata sugli organi genitali femminili esterni, ossia la vulva, ricordando che essa «non deve più essere fonte di imbarazzo, né di vergogna o di mancanza di autostima», come è possibile leggere nel sito dedicato.

Nuvenia – Viva La Vulva
Nuvenia - Viva La Vulva

Tutti i contenuti di questa campagna partono così da un «gioco di metafore visive e di pensiero». Un’arancia rossa, dei portafogli, degli origami, delle ostriche e altre differenti forme, intrecciate in un caleidoscopio di colori, immagini e oggetti che richiamano la forma della vulva o meglio la diversità di forme che quest’organo può avere: dallo spot “Viva la Vulva” si evince come la campagna punti a celebrare la bellezza della diversità di ogni donna, anche quando si parla di parti intime. «Non esiste giusto o sbagliato lì sotto, sei nata così, amati per come sei» dichiara una ragazza in chiusura di video. Così, una canzone interpretata da Camille Yarbrough nel 1975, con un testo pensato per celebrare l’amore nei confronti di un uomo, è stata riadattata in questo spot per diventare un inno alla vulva e, in senso più ampio, al benessere femminile e alla scoperta di sé.

Se la tua vulva potesse parlare

Scommettiamo che “Se la tua vulva potesse parlare” avrebbe un bel po’ di cose da dirti?Questa è solo la prima! È arrivato il momento di ascoltarla e conoscerla davvero.

Posted by ROBA DA DONNE on Wednesday, September 30, 2020

Proprio per incentivare le donne a conoscere meglio il proprio corpo, Nuvenia ha lanciato anche un altro video, dal titolo “Se la tua vulva potesse parlare: ‘Piacere, Vulva!’“. Al suo interno Francesca Melis interpreta il ruolo di una vulva che si dimostra stanca di sentirsi chiamare sempre con parole non adeguate. «Né patata, né topina, né passerina» ma nemmeno vagina, altro termine presente nel video con cui si ricorda come spesso proprio le donne siano poco informate sul proprio apparato genitale: “vulva”, invece, è la parola ripetuta diverse volte nello spot, perché di solito viene evitata o sostituita da termini legati al mondo animale o al settore alimentare, che in realtà niente hanno a che fare con il corpo femminile, ma che negli anni sono entrati nel linguaggio informale, per evitare di nominare in maniera esplicita una cosa ritenuta da molte persone “imbarazzante”.

nuvenia viva la vulva

Fonte: Spot Nuvenia

Proprio per questa ragione la marca pone enfasi sull’importanza di sentirsi a proprio agio con il corpo e lo fa associando l’argomento a un mondo che per natura aspira ad andare oltre le idee preconcette e le credenze stereotipate, quello dell’arte: la campagna Nuvenia “Viva la Vulva” era stata lanciata dapprima all’estero nel 2018 e ora è giunta in Italia con una mostra collettiva, realizzata da diverse artiste internazionali che proprio dall’universo femminile hanno tratto ispirazione per la realizzazione di diverse opere. Essa è stata presentata a Milano dal 9 all’11 ottobre 2020 e come virtual tour online è ancora disponibile sul sito dedicato, in cui si ricorda agli utenti che la vulva è uno «strumento di piacere […] ma anche di nascita».

Dalla “vulva parlante” che spiega a una ragazza dove l’organo è localizzato allo shock vissuto da una Barbie quando si accorge della mancanza delle proprie parti intime, nella campagna Nuvenia “Viva la Vulva” – come si evince dai video menzionati – non manca quella dose di ironia e di umorismo necessaria ad alleggerire e a normalizzare un tema che tende a essere evitato.

Esistono ancora tabù e scarsa informazione SUL tema? La risposta di Nuvenia alle critiche

Secondo una ricerca condotta a gennaio 2020 da Essity (multinazionale svedese a cui appartiene Nuvenia), in collaborazione con l’Istituto Nazionale AstraRicerche, una persona su cinque non sa identificare dove si trovi esattamente la vulva, mentre una su tre crede che abbia la stessa forma per tutte le donne. Inoltre, il 23% degli italiani ammette di non essere abbastanza informato sull’apparato genitale femminile, mentre il 45% dichiara di non parlarne mai.

La campagna, però, ha dato vita a non poche critiche: controllando i commenti al post su Facebook relativo allo spot “Viva la Vulva tra frasi di apprezzamento per l’iniziativa del brand si trovano anche vari commenti che ritengono la pubblicità «orribile», «volgare», «irrispettosa», «oscena» o «indecente».

Nuveia viva la vulva commenti critiche

Fonte: Account Facebook di Nuvenia

In risposta a uno di questi commenti ci sono state diverse repliche e risposte da parte dell’account ufficiale del brand, tra cui la seguente: «Ciao Assia, ti assicuriamo che il nostro scopo non è scandalizzare pur di far parlare di noi, bensì dialogare e interpellare le donne per sfatare i tabù sulle parti intime ancora esistenti affinché chiunque viva appieno la propria femminilità e non si vergogni del suo essere donna. Riteniamo sia un percorso coerente con altre nostre iniziative, tra cui #bloodnormal, la campagna di comunicazione che mirava a sfatare il tabù delle mestruazioni e della loro rappresentazione – in blu – nei media. In quel caso noi abbiamo preferito mostrale per come sono in realtà, ovvero rosse, e vogliamo continuare a parlare della realtà per come è».

Non è infatti la prima volta che Nuvenia cerca di combattere i pregiudizi che ancora persistono nel mondo delle donne: è quello che è successo nel 2019 con la campagna incentrata sul tema del ciclo mestruale, sviluppata sempre con un linguaggio diretto ed esplicito, in maniera simile a come è stato trattato anche dalla marca di biancheria intima Thinx.

Nuvenia #bloodnormal
Nuvenia #bloodnormal

Si tratta di temi che sembrano essere ancora difficili da affrontare per buona parte della popolazione, o almeno in modo così esplicito, ma che progressivamente iniziano a essere ripresi in maniera più aperta da diversi brand come Nuvenia. Proporre un tema come la “vulva”, promuovendo l’informazione a riguardo e la lotta ai pregiudizi per puntare (anche) al benessere femminile, non sembra una scelta così fuori luogo per un brand di assorbenti. A questo proposito, in risposta a un’altra critica di un utente, sempre sul canale Facebook, Nuvenia ha risposto: «in realtà Essity è leader in Italia nel segmento dell’igiene femminile ed è proprio per questo motivo che da buoni Leader abbiamo la responsabilità morale di confrontarci su temi complessi che riguardano la nostra area di competenza e non voltarci dall’altro lato per paura di scandalizzare».

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Fonte: Account Facebook di Nuvenia

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