- Comunicazione
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La storia dietro le (vere) etichette di Patagonia che invitano a votare contro i negazionisti del cambiamento climatico diventate virali
![Etichette di Patagonia contro i negazionisti del cambiamento climatico](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2020/09/etichette-patagonia-vota-contro-gli-stronzi-del-cambiamento-climatic-620x349.jpg)
"Vote the asshole out" recitano e si trovano su alcuni capi della nuova collezione. Non è la prima volta, però, che Patagonia fa un attivismo di brand a favore delle questioni ambientali e climatiche, che somiglia molto a una campagna elettorale.
Delle etichette di Patagonia sono diventate virali in queste ore su Twitter, e un po’ ovunque sui social, per il messaggio piuttosto chiaro di cui sono portatrici. «Vote the Assholes Out» è infatti l’invito che l’azienda rivolge a chi acquista e indossa i suoi capi sportivi: il voto in questione è, naturalmente, quello per le presidenziali americane del 3 novembre 2020 e «gli stronzi» da cacciare via sono i politici negazionisti del cambiamento climatico.
.@patagonia, can you please confirm if this is accurate.
Cuz I’m about to go online and buy parkas in every color….and I live in Miami. https://t.co/sErIgCspOA
— Ana Navarro-Cárdenas (@ananavarro) September 15, 2020
Se all’inizio, così, qualcuno aveva dubitato che si potesse trattare di un fake, prima ancora che in un’email a Mashable una portavoce di Patagonia confermasse che le etichette che invitano a votare contro chi nega il climate change esistono veramente e si trovano sui capi della collezione Regenerative Organic Stand-Up 2020, fan e clienti affezionati avevano riconosciuto tono di voce e brand purpose dell’azienda.
lo slogan e l’impegno di Patagonia contro i negazionisti del cambiamento climatico non sono DAVVERO nuovi
In linea con proprio catalogo di abbigliamento e accessori per le attività outdoor pensati appositamente per gli amanti della natura, infatti, Patagonia fa da sempre del rispetto dell’ambiente e delle scelte eco-sostenibili il core dei propri messaggi aziendali e delle proprie iniziative di corporate social responsibility e charity. Basti pensare che, come riporta ancora Mashable, il brand donò l’intero incasso degli acquisti per il black friday 2016 (circa 10 milioni di dollari) ad associazioni e no profit ambientaliste. Dal 2018 esiste invece Patagonia Action Works, una piattaforma che permette agli utenti di scegliere progetti e iniziative di tutela ambientale che si svolgono vicino ai luoghi dove vivono o dove lavorano e a cui possono, quindi, prendere parte personalmente e fisicamente, di fatto trasformando un attivismo da click in azioni concrete.
![Patagonia Action Works](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/videoArk/NXWGudS8DV4.jpg)
Tutto si può dire, insomma, tranne che l’azienda abbia provato a cavalcare, con uno slogan che di certo non passa in sordina, l’ondata ambientalista del momento e alcuni grandi cavalli di battaglia della campagna elettorale per le presidenziali americane. Anzi: a chi conosce più a fondo e da tempo il catalogo dell’azienda non sarà sfuggito che la frase “Vote the Assholes Out” è stata già stampata qualche tempo fa su una t-shirt del brand e i più esegeti sottolineano come lo slogan sia, in realtà, una sorta di mantra personale del fondatore dell’azienda, Yvon Chouinard.
![t-shit patagonia vote the assholes out](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2020/09/t-shit-patagonia-vote-the-assholes-out.jpeg)
Lo slogan, “Vota per cacciare via gli stronzi”, che ha fatto diventare virali in queste ore le etichette di Patagonia non è nuovo veramente: era già presente su una t-shirt del brand.
Prima di finire sulle etichette di Patagonia, infatti, questo stesso invito a cacciare via dalle poltrone i negazionisti del cambiamento climatico sarebbe stato espresso a voce durante diverse occasioni pubbliche e per iscritto in una lettera rivolta ai membri della 1% for the Planet (una comunità, co-fondata nel 2002 dallo stesso Chouinard, i cui partecipanti hanno come missione, appunto, quella di donare l’1% delle proprie entrate annuali a progetti e iniziative a tutela dell’ambiente).
Le etichette di Patagonia contro i negazionisti del cambiamento climatico sono un invito a non votare Trump?
Anche sull’identità dei politici da cacciare via secondo le etichette di Patagonia c’è davvero poco mistero. E non si tratta solo di considerare che il target , ben definito, a cui si rivolge il brand è accomunato da opinioni, sistemi di valori, propensioni di voto piuttosto delineate, come succede del resto a ogni love brand che si rispetti. Patagonia è uno di quei brand per cui il passo da un brand activism a favore di una causa di rilevanza sociale a un’azione dal valore politico e di «campagna elettorale» è sempre breve o brevissimo, come sottolinea tra gli altri Paolo Iabichino.
Tra i negazionisti del cambiamento climatico che l’azienda suggerisce di «cacciare via» a chi ha comprato alcuni pantaloncini da uomo e da donna del suo catalogo, così, non può che esserci l’attuale presidente degli Stati Uniti: le sue posizioni sul clima non sono mai state un mistero, basti considerare che è stata proprio l’America di Trump a uscire dagli accordi di Parigi. Patagonia non è nuova, tra l’altro, a mostrare la propria sfiducia nei confronti dell’operato dell’amministrazione Trump. Nel 2017, quando venne annunciato il ridimensionamento di due monumenti nazionali piuttosto cari agli amanti della natura come il Bears Ears e il Grand Staircase-Escalante, per esempio, l’intera homepage del sito aziendale di Patagonia si trasformò in una sorta di call-to-action per clienti e fan affezionati dell’azienda a scoprire perché una decisione come questa rischiasse di essere «la più grande cancellazione di un territorio protetto nella storia americana».
![patagonia homepage bears ears](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2020/09/patagonia-homepage-bears-ears-620x349.png)
L’homepage del sito aziendale di Patagonia, nei giorni in cui Trump annunciò di voler ridimensionare due monumenti nazionali come il Bears Ears e il Grand Staircase-Escalante, si trasformò in una sorta di landing page che invitava gli utenti ad approfondire perché quella proposta dal presidente era un’azione che nuoceva all’ambiente e alla storia americani. Fonte: Mashable.com
A luglio 2020, Patagonia è stata tra i primi brand a partecipare a #StopHateForProfit, una campagna di boicottaggio della pubblicità su Facebook per chiedere alle piattaforme più impegno contro odio e disinformazione liberamente circolanti al loro interno, nata proprio come risposta a dei post controversi del presidente Trump mai segnalati o bannati dal team di Zuckerberg.
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Ora le etichette di Patagonia che invitano a cacciare via i negazionisti del cambiamento climatico non arrivano da sole: anche questa volta c’è una sezione del sito aziendale di Patagonia dedicata alle presidenziali 2020 in cui è rimarcata l’importanza che ha proprio questa corsa alle urne «sulla forza delle politiche climatiche del nostro Paese e sull’esistenza dei nostri luoghi naturali» e in cui è ancora più chiaro l’invito a votare (anche via posta, con un riferimento poco velato a una delle polemiche più accese sul voto fatta propria in queste settimane ancora dal presidente Trump).
![etichette di patagonia e campagna presidenziale](https://www.insidemarketing.it/wp-content/uploads/2020/09/etichette-di-patagonia-e-campagna-presidenziale-620x335.jpg)
C’è una sezione del sito aziendale di Patagonia dedicata alle presidenziali americane del 3 novembre 2020. A parte l’invito a votare, gli utenti possono ricevere informazioni su quali siano, stato per stato, i candidati più attenti a questioni ambientali e climatiche od organizzare il proprio Election Day. Fonte: Patagonia.com
Grazie a una partnership con Ballot Ready, una piattaforma che raccoglie informazioni e materiale elettorale, chi visita il sito di Patagonia infatti può consultare su una mappa degli Stati Uniti, stato per stato, i candidati più affidabili e che più hanno a cuore le questioni ambientali e farsi un’idea di chi votare o persino pianificare il proprio voto inserendo il proprio indirizzo e scoprendo in questo modo seggi più vicini, orari, condizioni da rispettare per via dell’emergenza sanitaria e via di questo passo. Secondo la CNN, per di più, come ha già fatto in passato nel 2016 e nel 2018, Patagonia potrebbe tenere chiusi quartier generale, centri di distribuzione e negozi durante l’Election Day come gesto simbolico e per incentivare la partecipazione alle urne.
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