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La nuova bambola Trudi di Chiara Ferragni è un simbolo della lotta al cyberbullismo

La bambola Trudi di Chiara Ferragni contro il cyberbullismo

Ha ammesso di aver ricevuto personalmente commenti offensivi e anche per questo (ma non solo) arriva una bambola Trudi di Chiara Ferragni contro il cyberbullismo.

Dopo la bottiglia d’acqua firmata in collaborazione con Evian, arriva la bambola Trudi di Chiara Ferragni e, no, non è l’ennesimo gadget a uso e consumo dei fan della (ex) blogger di The Blonde Salad.

Acquistabile in anteprima (dal 7 maggio 2019) sul blog ufficiale, al prezzo di 35 euro, il peluche – ha spiegato Chiara Ferragni con delle Storie su Instagram – contribuirà alla causa di Stomp out Bullying, una no profit americana che si occupa di prevenzione e risoluzione delle situazioni di bullismo che hanno luogo dentro e fuori la Rete e con iniziative che riguardano principalmente, ma non solo, i più piccoli.

Una bambola Trudi di Chiara Ferragni e l’impegno «concreto» dell’influencer contro il bullismo sul web

Non c’è età del resto per essere vittime di insulti e offese che prendono la forma di commenti negativi ai propri post sui social o di un linguaggio offensivo e carico d’odio. Neanche essere una delle influencer più riconosciute o un’imprenditrice di successo, com’è il caso della Ferragni, sembra servire a proteggersi dal cyberbullismo e dai suoi effetti.

Anzi, come ha personalmente raccontato più volte, qualche volta sono proprio popolarità ed esposizione a peggiorare le cose. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: non c’è un post, indipendentemente dal contenuto, in cui la Ferragni non riceva dozzine di commenti offensivi e sessisti e, nel presentare il peluche con le proprie sembianze contro il cyberbullismo, è stata ella stessa ad ammettere che odio e diverse forme di abusi le si sono riversati addosso «sin da quando ho mosso i primi passi nel digitale».

In più occasioni, a prendersela sui social con l’influencer sono state altre donne a partire da pretesti come un look giudicato troppo malizioso o poco adatto a una donna sposata e mamma. Più di una volta sono stati presunti difetti fisici ad alimentare forme di bullismo verso la blogger, che è stata etichettata «piedona» per esempio per via delle misure del piede e che ha visto addirittura nascere aspre polemiche per la collaborazione con brand di intimo nonostante un seno «troppo piccolo». Nella maggior parte dei casi è la sua figura professionale a essere messa in cattiva luce: a ogni post della Ferragni c’è un hater seriale pronto a chiedersi, malignamente, che abbia fatto per arrivare dov’è o accusarla di saper cavalcare solo l’onda di popolarità. Neanche la sfera umana e affettiva, però, è rimasta immune da simili forme di bullismo: soprattutto dopo la nascita del figlio Leone, infatti, ogni scelta da mamma è stata l’input per interminabili, quanto immotivate,  polemiche, come quella volta in cui lasciarlo per qualche giorno ai nonni invece di portarlo in viaggio di nozze con sé le costò l’accusa di «madre snaturata». Sempre a colpire sono stati (auto)ironia e toni leggeri scelti dall’influencer come moneta di scambio per l’odio gratuito ricevuto dalla Rete.

Ora la bambola Trudi di Chiara Ferragni, già mascotte ufficiale del matrimonio con Fedez e parte di quelle strategie che trasformarono allora The Ferragnez in un vero e proprio evento di co- branding , diventa così un simbolo «concreto» dell’impegno della fashion blogger contro cyberbullismo e hate speech , oltre a rappresentare, come si accennava, un aiuto materiale per chi da anni lavora a contatto con le vittime e per la prevenzione del problema.

E come ogni iniziativa che riguarda la coppia, non è difficile immaginare che sia presto sold out, questa volta a buon rendere.

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