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Video marketing per startup: perché è efficace e come farlo

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Fare video marketing per startup significa sfruttare la possibilità di raccontarne la storia con uno strumento coinvolgente. Ecco una guida.

Un business appena nato, si sa, ha tanto bisogno di attività di promozione e comunicazione, pur non avendo spesso a disposizione budget consistenti. Il video marketing per startup, se fatto bene, potrebbe rappresentare così la soluzione migliore, quella in grado di assicurare un migliore ritorno sull’investimento iniziale. Anni di test, di confronto tra long form, contenuti testuali e multimediali di diversa natura sembrano avere convinto, infatti, marketer ed esperti di comunicazione che i video aziendali funzionano e che non è più tempo di rinunciare a una video strategy efficace.

Come si fa, però, del buon video marketing per startup? Come sempre non ci sono regole d’oro, ci sono però certamente alcuni step da seguire per assicurarsi che la propria strategia risulti davvero efficace.

gli step indispensabili per un (buon) video marketing per startup

Un buon punto di partenza è stabilire degli obiettivi chiari. Con ogni probabilità una startup che investe in video aziendali lo fa nell’ambito delle proprie attività di branding e allo scopo di farsi conoscere all’interno del proprio mercato e presso il proprio target di riferimento e, ancora, di far conoscere i propri prodotti o servizi e la loro proposta di valore. Va da sé che – come per ogni attività di marketing, del resto – ciò non può che essere pensato per generare a valle dei lead e che è fondamentale che la strategia video di una startup risulti coerente con tutte le sue altre attività di comunicazione e marketing.

Il passo successivo è pensare ai contenuti. Anche quando si fa video marketing per startup si deve avere bene in mente che ogni giorno il consumatore è bombardato da messaggi dei brand e che, di conseguenza, è difficile emergere davvero nel rumore delle tante voci che si affollano. Di certo è difficile farlo se la propria proposta è un semplice spam di contenuti commerciali che riguardano prodotti o servizi.

In altre parole? Il (video) content marketing non può rinunciare a creare valore per i propri consumatori: qualche volta ciò significa pensare a contenuti informativi o istruttivi; più spesso invece la chiave vincente è quella del brand entertainment e, cioè, dell’offrire ai propri clienti – o desiderati tali – un’occasione diversa di incontro con il brand.
Molto più pragmaticamente, ciò significa che tra i vari format che si possono scegliere per un video aziendale ce ne sono di più efficaci di altri. Tutorial e how to, per esempio, potrebbero essere molto funzionali per una startup che ha bisogno innanzitutto di far conoscere il proprio prodotto, il proprio servizio e come funziona: una buona idea potrebbe essere collaborare con esperti del settore o influencer che abbiano una certa credibilità e un certo seguito presso la nicchia di mercato a cui ci si rivolge o, anche, organizzare dirette e live streaming sui social con sessioni di Q&A e per permettere un’interazione davvero istantanea con gli utenti. Anche video decisamente più emozionali, in cui si racconti com’è nata l’idea di business o chi sono le persone e quali le storie che vi si nascondono dietro possono rivelarsi particolarmente adatti per la strategia di video marketing di una startup e, in questo caso, contenuti temporanei come gli snap o le Storie su Instagram offrono tante possibilità per stimolare la curiosità degli utenti con contenuti di dietro le quinte per esempio.

Una volta realizzati i contenuti – da soli, se si hanno all’interno del proprio team le professionalità giuste, o affidandosi ad agenzie e creativi specializzati in video aziendali – la propria strategia di video marketing non può dirsi comunque conclusa. Il passo successivo è promuovere i propri contenuti video e assicurarsi che questi abbiano la giusta diffusione. Se sono stati pensati bene, tenendo conto di gusti e bisogni del proprio target di riferimento e avendo in anticipo monitorato le conversazioni social, per esempio per individuare i topic di discussione più forti, i propri video dovrebbero essere virali abbastanza da riuscire da soli a raggiungere la massima diffusione. Lo stesso dovrebbe succedere se si sono scelti gli giusti influencer. Va da sé, per altro, che soprattutto per una startup è fondamentale che i dipendenti siano i primi brand advocate e che si facciano portatori di messaggi e contenuti (video) aziendali.

Perché la propria strategia video abbia il massimo dell’efficacia, però, potrebbe risultare utile combinarla con quella social: nel proprio piano editoriale cioè, semplificando, si dovrebbero prevedere spazi per la condivisione dei video realizzati o di loro teaser. Potrebbe essere utile, poi, provare a integrare i propri video aziendali all’interno della newsletter: la rendono dinamica, accattivante, diversa dalle altre e, soprattutto, arrivano in questo modo a un pubblico selezionato, interessato all’argomento e per questo più propenso a consumarli.

Come qualsiasi altra strategia, anche il video marketing per startup ha bisogno infine di metriche e indicatori in grado di misurarne l’impatto e la concreta efficacia, tanto più che i budget limitati di cui si è detto rendono imperdonabile – e insostenibile – un investimento con nessun o scarso ritorno.

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