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Voce ed emozioni: quali effetti sulla comunicazione?

Voce ed emozioni: quali effetti sulla comunicazione?

Il legame tra voce ed emozioni influenza la comunicazione: qual è lo stato dell'arte in Italia? Ecco un case study.

La voce è lo strumento che permette di esprimere sia a livello verbale che paraverbale pensieri, opinioni e soprattutto stati d’animo ed emozioni. Si tratta di un canale sensoriale altamente flessibile in grado di fornire nel flusso comunicativo molteplici informazioni che vanno al di là delle semplici parole. Difatti, chiunque ad occhi chiusi sarebbe in grado di riconoscere la voce di una persona familiare, distinguere una voce maschile da una femminile oppure una infantile da una adulta, comprendere se manifesta sicurezza, gioia, dolore e sofferenza.

La voce, però, può creare nuove piste neuronali nel cervello che vanno a cambiare le emozioni negative in emozioni positive, rendendo nell’immediato le giornate positive e, invece, a lungo termine modificando l’approccio alla vita migliorando la sfera relazionale interpersonale. Essendo adibita alla trasmissione dei vissuti emotivi, la voce ne risulta influenzata al punto da modularsi a seconda delle occasioni. Secondo alcuni studi condotti sull’espressione vocale delle emozioni

  • ogni espressione è effettivamente caratterizzata da precisi indicatori vocali;
  • gli ascoltatori sono in grado di riconoscere correttamente (con una percentuale di accuratezza del 60%) uno stato emotivo basandosi esclusivamente su questi indicatori vocali.

Inoltre, altri studi confermano che le emozioni producono effetti sulla voce e, viceversa, essa produce variazioni emotive sulla comunicazione. Difatti, modificando alcuni degli aspetti costitutivi della voce a seconda delle occasioni, essa ne risulterà completamente diversa. Nello specifico, gli elementi da modificare sarebbero:

  • il tono che, influenzato da fattori fisiologici e dal contesto, basso o alto può comunicare a che livello sociale si appartiene: adottare un tono di voce più grave significa adattarsi a chi appartiene a un livello sociale più basso;
  • la frequenza che, abbassandosi o alzandosi, comunica la formalità delle situazioni: in circostanze formali, come dei colloqui lavorativi, si tende ad abbassarla rispetto a quella adottata nella quotidianità;
  • infine, il ritmo, che comunica un senso di autorevolezza sia al contenuto del discorso che al parlante. Infatti, un ritmo lento caratterizzato da pause e intercalari conferisce un tono di solennità a ciò che si dice rispetto ad un ritmo più elevato.

Da ciò emerge quanto le variazioni dell’apparato vocale in relazione agli stati emotivi del soggetto possano alterare la comunicazione; a tal proposito può essere interessante studiare queste modifiche grazie a dei parametri acustici che, focalizzandosi sui cambiamenti fisiologici in diverse parti della produzione vocale, possono rivelare varie informazioni sul parlante, come ad esempio la coerenza che intercorre tra ciò che dice e ciò che esprime a livello paraverbale.

Studiare le implicazioni neuroscientifiche della voce

Voce ed emozioni: effetti sulla comunicazione?L’attenzione delle neuroscienze, attualmente, si è focalizzata sulla voce e sui suoi effetti sulla comunicazione. Un esempio italiano è il progetto Neuro Voice, fondato da Anna Cantagallo (Medico Neurologo specializzata in Neuroscienze) e Andrea Bordin  (Trainer e Coach – Official Four Voice Colors Certified Trainer). Il progetto nasce proprio per dare luce al binomio neuroscienze e voce che risulta ancora profondamente inesplorato in Italia. In questo senso, l’esempio italiano risulta un case study interessante perché innovativo e perché mira a capire i retroscena di un ambito finora ignorato che però può rendere efficiente ed efficace la comunicazione interpersonale, migliorandone la qualità.

Lo scopo del progetto, infatti, è dare voce al cervello accrescendo la consapevolezza del potere della mente, fondamentale per comprensione, gestione e regolazione delle emozioni. Tuttavia, questo potere potrebbe aumentare attraverso un corretto controllo vocale, attuabile grazie all’acquisizione di un metodo scientifico e pratico che permetterebbe di imparare a modulare la voce.

Secondo le parole della dott.ssa Cantagallo, intervistata ai nostri microfoni in occasione di Certamente 2016, è possibile – grazie agli strumenti di analisi vocale – studiare vari parametri, vocali e fisiologici, sia del parlante che dell’interlocutore, in modo da modulare la voce per una comunicazione più trasparente, coerente e, conseguentemente, più efficace. «L’analisi vocale permette di indagare la comunicazione paraverbale. Grazie ad altri parametri è possibile correlare quanto analizzato della voce alla fisiologia del parlante, per vederne l’effetto sull’interlocutore. E grazie all’empatia, si attua un circolo vizioso e virtuoso. Difatti, tanto più si è spontanei e convincenti con la voce, tanto più l’altra persona capisce ed entra in sinergia e tanto più il parlante trova gratificazione», come ha spiegato la neurologa.

Dunque, ciò che viene sottolineato è l’importanza di una chiarezza e di una coerenza tra l’aspetto verbale, manifesto, e quello emotivo, latente: «se la voce fa trasparire come ci si sente, vi deve essere una perfetta coerenza tra ciò che sentiamo e quello che esprimiamo. La voce è un insieme di strumenti musicali che si devono accordare con il corpo, la mente, le emozioni e la fisiologia umana». E, sempre su questa scia, Anna Cantagallo conferma come questa necessità di coerenza sia una prerogativa di un marketing nuovo, più persuasivo perché trasparente ed etico. «Nel marketing la voce ci permette di capire quanto una persona è coerente con quello che propone. Questo nell’ambito dell’etica delle vendite e del commercio è fondamentale perché i consumatori percepiscono la coerenza di fondo. La coerenza, quindi, rende il venditore migliore», ha dichiarato l’esperta.

A  rinsaldare questi concetti le parole della dott.ssa Maso in un’altra intervista realizzata a Certamente 2016. L’esperta, in un’ottica di brand fidelity e politiche di acquisto, ha spiegato come la voce rappresenti uno strumento fondamentale: «La voce varia variando le emozioni. Quindi è possibile, grazie al processo inverso, influenzare le emozioni dell’interlocutore attraverso la voce, generando quindi benessere. Una volta  capito questo, si cerca di sviluppare la ricerca su questo filone in funzioni di sviluppi futuri nella vendita». 

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