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È nato il Manifesto dell'Intelligenza Artificiale a Scuola: in cosa consiste e a chi è rivolta quest'iniziativa?

Fonte: Deposit Intelligenza artificiale a scuola

Il Manifesto realizzato da ISIS Europa vuole promuovere un uso consapevole e ragionato dell'intelligenza artificiale nelle scuole: si tratta di una guida utile a tutti gli attori coinvolti nelle comunità educative.

«È altamente probabile che nel prossimo futuro l’onda lunga dell’IA avrà investito e rivoluzionato profondamente tutte le nostre attività, tutte le professioni, tutti i mestieri»: è questa una delle ragioni per cui risulta essenziale parlare di questa tecnologia all’interno delle scuole. Lo si legge nel Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola, realizzato dall’ISIS Europa e curato dal professore Roberto Castaldo, referente del progetto.

Cos’è e qual è lo scopo del Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola?

Negli ultimi anni, sempre più esperti parlano dei potenziali rischi di un uso sbagliato dell’intelligenza artificiale (AI) e il Manifesto dedicato all’AI ha lo scopo di aumentare la sensibilità delle comunità scolastiche verso questi pericoli. L’iniziativa in questione, però, pone particolare enfasi anche sulle opportunità che questa tecnologia può apportare in ambito didattico.

Da un lato, infatti, è vero che molte delle attività svolte in contesti di apprendimento (come la creazione di testi quali temi, riassunti, sintesi e traduzioni) possono essere oggi prodotti in modo veloce e automatico da applicazioni basate sull’AI: gran parte delle volte, però, questi contenuti presentano degli errori di diverso tipo, oltre a una serie di pregiudizi e rappresentazioni stereotipate della realtà. Non a caso, il loro utilizzo per questo genere di compiti viene decisamente sconsigliato e anche vietato nelle scuole.

Sul sito dedicato al Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola, nonché nel Manifesto stesso, si ricorda che, per poter beneficiare pienamente delle opportunità offerte dalle tecnologie basate sulla AI, «senza creare disagi a noi stessi e agli altri membri della Comunità», occorre che queste ultime vengano utilizzate «in maniera critica e consapevole». Ed è qui che il documento in questione potrebbe giocare un ruolo chiave nel guidare l’integrazione dell’AI nella didattica delle scuole, tenendo conto però delle diverse prospettive di tutti i soggetti interessati.

A chi può essere utile questa guida?

Ci sono tanti modi in cui l’intelligenza artificiale può essere integrata nei contesti di apprendimento in modo efficace e produttivo.

Tra i vari esempi citati all’interno del Manifesto, nel caso degli insegnanti, per esempio, l’AI potrebbe offrire un supporto nella creazione e correzione di verifiche, nella personalizzazione di contenuti didattici sulla base di esigenze specifiche e feedback forniti dai singoli studenti o, ancora, nel monitoraggio dei segnali di stress o di disagio degli studenti attraverso l’analisi di pattern di apprendimento e di comportamento.

Queste tecnologie possono essere utili anche a dirigenti, staff e personale amministrativo delle scuole, permettendo di automatizzare dei compiti ripetitivi legati, per esempio, alla gestione di iscrizioni, presenze e pianificazione degli orari.

Anche gli studenti possono trarre notevoli benefici da un uso adeguato dell’intelligenza artificiale, sfruttandola per «esplorare in maniera interattiva e coinvolgente concetti complessi in scienze, tecnologia e matematica», oppure come «tutor personalizzato» per l’apprendimento delle lingue, potendo fruire di esercizi su misura e fare conversazioni simulate per migliorare la pronuncia, giusto per citare qualche esempio.

Considerando quanto detto, l’obiettivo del documento creato è quello di far conoscere a tutti gli attori della comunità scolastica queste e altre applicazioni, ma soprattutto di fornire loro una guida su come sfruttare al meglio l’AI per migliorare l’apprendimento, l’insegnamento e le varie attività di tipo organizzativo e amministrativo che possono incidere sul funzionamento delle istituzioni educative, a 360 gradi.

Per rispondere a questo bisogno, il Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola si divide in realtà in due manifesti: uno rivolto a insegnanti, dirigenti, formatori e progettisti di percorsi formativi e l’altro rivolto invece agli studenti.

I principi che compongono il Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola

Ciascuno dei due manifesti realizzati dall’Istituto Superiore d’Istruzione Secondaria – Europa presenta 10 principi e, sebbene i due testi siano adattati ai due target diversi, in un certo senso sono anche complementari.

In quest’ottica, il primo punto incentiva insegnanti, dirigenti, formatori e personale amministrativo ad «abbracciare l’IA come ausilio per la didattica» mentre gli studenti vengono invitati ad abbracciarla come «strumento di apprendimento».

Il secondo punto ribadisce l’importanza di agire con etica e responsabilità quando si fa uso di questi strumenti e, nel caso di docenti, formatori e staff scolastico, di promuovere anche la sicurezza e la tutela della privacy.

Il Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola cita, come terzo principio, l’importanza di sfruttare questa tecnologia con lo scopo di coltivare il pensiero critico e creativo degli studenti.

L’uso dell’IA per promuovere l’interdisciplinarità e il collegamento tra diverse conoscenze e materie è il consiglio fornito nel quarto punto del Manifesto, mentre il quinto principio parla della «possibilità di sviluppare le competenze emotive e sociali tramite l’IA».

Nel sesto punto, il Manifesto si concentra sui differenti modi in cui l’intelligenza artificiale può contribuire a ottimizzare la collaborazione e la comunicazione all’interno dei contesti di apprendimento (attraverso, per esempio, progetti collaborativi online, feedback peer-to-peer con AI e seminari online interattivi).

Il settimo punto ricorda l’importanza di prediligere l’uso di tool basati sull’AI che siano accessibili a tutti, compresi gli studenti con bisogni educativi speciali, in modo tale da promuovere un apprendimento equo e inclusivo.

L’ottavo principio citato nel Manifesto sottolinea il valore di una valutazione olistica che deve essere adottata dai docenti e a cui i partecipanti dovrebbero prendere parte attivamente: in questo senso, occorre scegliere delle piattaforme basate sull’AI che offrano una panoramica olistica delle varie competenze degli studenti.

Sperimentazione, esplorazione e aggiornamento continuo sono le pratiche consigliate poi nel nono principio, che ricorda l’apporto che nuovi strumenti di intelligenza artificiale possono offrire a docenti e studenti: bisogna però essere aperti a provare nuovi tool e ad adattare, di conseguenza, le proprie strategie di apprendimento o di insegnamento.

Infine, l’ultimo punto, invita tutti gli attori a contribuire alla costruzione di una comunità di apprendimento dove «tutti siano coinvolti attivamente nell’uso educativo dell’IA».

Perché occorre promuovere la diffusione di del Manifesto dell’AI nelle scuole italiane

Il Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola è disponibile online e scaricabile sul sito dedicato1: è dunque accessibile a tutti, in modo coerente con l’obiettivo di promuoverne il più possibile la diffusione all’interno delle scuole, come anche delle università e di altri contesti educativi.

Aderire al Manifesto, del resto, potrebbe risultare molto utile in ambito scolastico, specie se si pensa all’uso, spesso poco responsabile, che viene fatto da parte degli studenti di strumenti come il chatbot basato sull’intelligenza artificiale ChatGPT, che consente di creare contenuti piuttosto elaborati su qualsiasi argomento. Infatti, non a caso, a gennaio 2023 diverse scuole negli Stati Uniti hanno deciso di vietare il suo utilizzo2 dopo che alcuni studenti hanno sfruttato questo tool per realizzare dei compiti, a loro assegnati, in maniera automatica e veloce.

Anche in Italia però, come in tutti gli altri Paesi, occorre stimolare, soprattutto nei più giovani, una maggior consapevolezza riguardo i potenziali pericoli di un uso sbagliato di queste tecnologie. Ecco perché, alla fine del documento, gli autori si rivolgono alle scuole, alle organizzazioni e alle università che sceglieranno di utilizzare il suddetto Manifesto proprio con questo scopo, invitandole a comunicarne la decisione, compilando un apposito modulo.

Inoltre, tutti gli utenti che credono di poter contribuire a questo progetto possono richiedere di partecipare alle attività del gruppo di lavoro che si occupa del miglioramento del Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola, delle sue future revisioni e della sua diffusione.

Per diffondere il più possibile il Manifesto dell’Intelligenza Artificiale a Scuola e fare in modo che sempre più persone possano sapere della possibilità di adottarlo come anche di contribuirvi attivamente, Roberto Castaldo lo presenterà, tra l’altro, alla Fiera Didacta Italia.

Note
  1. Manifesto dell'Intelligenza Artificiale a Scuola
  2. Repubblica
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