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Come funziona ChatGPT e come può essere usato? Cosa ha raccontato il chatbot di OpenAI alla nostra redazione

ChatGPT cos'è a cosa serve come usare
Fonte: Deposit Photos

ChatGPT è un chatbot basato sull'intelligenza artificiale ideato per simulare delle conversazioni, generando delle risposte pertinenti su ogni argomento, con un linguaggio naturale, simile a quello umano.

Pronto a rispondere alle domande più semplici o ai quesiti più complessi da quando è stato lanciato, ossia il 30 novembre, Chat GPT è subito diventato di tendenza tra esperti e appassionati di tech in tutto il mondo, ma anche tra un pubblico molto più ampio ed eterogeneo, composto da utenti forse poco interessanti agli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale ma comunque curiosi di capire in che modo questo nuovo chatbot può essere utile alla realizzazione di innumerevoli compiti legati alla creazione automatica di contenuti. Dalla scrittura di saggi alla creazione di spot pubblicitari, le applicazioni di ChatGPT hanno come unico limite l’immaginazione degli utenti (e naturalmente le informazioni a cui ha accesso durante la fase di addestramento del sistema).

Per capire cos’è ChatGPT, come funziona e cosa può fare la nostra redazione, il 23 gennaio 2022, ha interrogato direttamente il chatbot al fine di ricevere alcuni chiarimenti a riguardo, scoprendone utilità e limiti.

Cos’è ChatGPT e come funziona? Un’intervista al chatbot di OpenAI

GPT e l’acronimo di “generative pretrained transformer”; a tale acronimo è stata aggiunta la parola “chat”, richiamando il concetto di chatbot, per far riferimento a quello che è stato definito da alcuni come il prossimo competitor di Google1 per il grande contributo che potrebbe dare all’intelligenza artificiale: non a caso il 23 gennaio 2023 Microsoft avrebbe annunciato un investimento «pluriennale e multimiliardario» nell’azienda che ha sviluppato questo chatbot2, OpenAI, come riportato dalla CNBC.

Per comprendere in cosa consiste questa nuova e promettente tecnologia la nostra redazione ha chiesto a ChatGPT di raccontare chi è e come riesce svolgere le diverse mansioni:

«Sono ChatGPT, un modello linguistico di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI. Sono stato addestrato per generare testo simile a quello scritto dagli esseri umani sulla base degli input che ricevo e sono stato progettato per aiutare gli utenti con molteplici compiti tra cui rispondere a delle domande e generare testo. […] Faccio questo sfruttando una tecnica di deep learning chiamata architettura transformer“. Essa prevede che il modello venga addestrato sulla base di un grande dataset di testo affinché apprenda pattern e relazioni tra i dati. Una volta che il modello è stato addestrato la conoscenza acquisita può essere usata per generare nuovi testi simili a quelli sui quali è stato addestrato». 

Cose chatgpt a cosa serve come funziona applicazioni

Interfaccia utente di ChatGPT. Fonte: ChatGPT

Una spiegazione semplice e forse più chiara del funzionamento di ChatGPT è stata fornita in un articolo da Ian Sample, science editor di The Guardian. Egli ha spiegato che il sistema di intelligenza artificiale in questione viene «alimentato con centinaia di miliardi di parole sotto forma di libri, conversazioni e articoli online, dai quali costruisce un modello, basato su probabilità statistica, delle parole e delle frasi che tendono a seguire qualsiasi testo venga inserito in precedenza»3.

Un’immagine che facilita la comprensione di questo sistema è quella del testo predittivo presente sugli smartphone per il suggerimento di parole: come ha spiegato Ian Sample, il chatbot di OpenAi funziona nello stesso modo solo che su larga scala (ossia partendo da un database molto più ampio), prevedendo e generando delle frasi e dei testi completi anziché singole parole.

Come accedere gratuitamente a ChatGPT e  cosa aspettarsi dal chatbot

Per poter accedere gratuitamente al programma beta di OpenAI e dialogare con ChatGPT basta andare sul sito dell’azienda dedicato a ChatGPT e cliccare sul bottone “Try ChatGPT“. Per utilizzare ChatGPT basta digitare una domanda o una richiesta nella barra di ricerca posizionata in fondo alla schermata, premere invia e aspettare una risposta che arriverà nell’arco di pochi secondi.

L’interfaccia utente è simile a quella di tanti altri chatbot, ma alcune caratteristiche rendono ChatGPT in realtà diverso sotto certi aspetti e forse speciale rispetto ad altri chatbot lanciati in passato. In particolare, è stato creato per rendere l’intelligenza artificiale più familiare e più accessibile a coloro che non hanno particolari competenze in questo campo e che non conoscono il linguaggio di programmazione. Anche se spesso non è in grado di fornire delle risposte esaustive, le risposte generate vengono presentate con un linguaggio fluente, riuscendo a fornire contenuti abbastanza dettagliati e pertinenti su un numero potenzialmente infinito di argomenti.

Dall’esperienza di dialogo intrapresa dalla nostra redazione si potrebbe dire che ChatGPT si presenta come un ottimo interlocutore, “pronto ad ammettere” quando non è in grado di offrire un contributo adatto alle richieste, ma anche in grado di rifiutare domande identificate come inappropriate, come è possibile leggere anche sul sito di OpenAI per ChatGPT.

Ovviamente, per poter ottenere dei benefici concreti è necessario fornire a ChatGPT le istruzioni giuste in modo da ottenere risultati rilevanti e accurati rispetto al compito richiesto.

ChatGPT è stato lanciato il 30 novembre 2022 da OpenAI che si presenta come una onlus impegnata nello sviluppo di friendly AI, cioè sistemi di intelligenza artificiale friendly, pensati per consentire un facile utilizzo da parte degli utenti, ma anche, in senso più ampio, per poter garantire dei benefici all’umanità intera grazie alle innumerevoli applicazioni.

Le possibili applicazioni: cosa si può fare con ChatGPT

Sul sito di OpenAI dedicato a questo chatbot4 sono stati riportati diversi esempi di possibili utilizzi del sistema. Viene menzionata la possibilità di chiedere a ChatGPT di effettuare traduzioni di testo dall’inglese verso altre lingue, di inventare racconti horror, di creare delle domande per interviste, di scrivere delle recensioni su ristoranti e persino di proporre delle ricette con ingredienti specifici. Tra i vari esempi proposti c’è anche la possibilità di simulare un vero e proprio dialogo tra persone, come quello che si potrebbe avere con un amico o un collega.

Oltre agli esempi appena riportati, nelle ultime settimane diversi sono stati gli articoli pubblicati e circolati in sul web in merito alle varie applicazioni di ChatGPT in vari settori. C’è per esempio il ricorso al chatbot per la realizzazione di alcuni compiti potenzialmente utili nel contesto scolastico, come per esempio la creazione di riassunti, la trasformazione di contenuti complessi in testi più comprensibili e semplici e la scrittura di saggi e tesi. Non a caso sono diventati una tendenza anche contenuti su TikTok con tutorial su come usare ChatGPT per fare i compiti5.

Altri esempi di applicazioni molto discusse in Rete riguardano l’uso di ChatGPT per la creazione di pubblicità ma anche per la scrittura di lettere di presentazione o ancora per comporre musica.

Infine, a renderlo particolarmente interessante nell’ottica della ricerca di contenuti rispetto a uno strumento come Google è il fatto di essere programmato per rispondere a delle domande precise, generando delle risposte sotto forma di testo, e, almeno in teoria, risparmiando agli utenti il compito – necessario quando si usa un tradizionale motore di ricerca – di leggere e di selezionare i vari contenuti riportati sui vari siti presentati nelle SERP. ChatGPT consentirebbe quindi di saltare questo passaggio rispondendo direttamente alla domanda sotto forma di testo e proponendo un riassunto dei contenuti più pertinenti che ha ricevuto come input, in fase di addestramento, sull’argomento richiesto.

Critiche, limiti e rischi legati all’uso di ChatGPT

Dal suo lancio, a novembre 2022, ChatGPT è oggetto di discussione in Rete e non sono mancate le critiche e le preoccupazioni riguardo all’uso di questa tecnologia, in differenti ambiti.

C’è chi ha posto in evidenza i rischi per la privacy e l’uso di dati personali non autorizzati, come riportato in un testo generato proprio da ChatGPT e pubblicato da The Drum il 5 dicembre 6 (non a caso, infatti, prima di intraprendere un dialogo con il chatbot gli utenti vengono invitati a non condividere alcun tipo di dato personale).

A tal proposito, ChatGPT è stato già sfruttato per il cybercrime: come riportato da Check Point Research7, infatti, il chatbot è già stato usato per mettere in atto delle «campagne di phishing e per lo sviluppo di malware».

L’app in questione è stata anche oggetto di polemiche legate all’utilizzao da parte di studenti per la scrittura automatica di saggi e tesine: per questa ragione il chatbot in questione è stato bandito dalle scuole di New York8 e continua a destare interesse e preoccupazione all’interno della comunità scolastica nei diversi paesi.

Tra le varie critiche si è parlato anche dei rischi legati all’aumento della disinformazione 9 ma anche delle problematiche collegate alla fase di addestramento del sistema. Per poter insegnare al modello a riconoscere dei contenuti nocivi e a escluderli dalle risposte, OpenAI avrebbe assunto un vero e proprio esercito di data labeler o “classificatori di dati”, che lavorano per l’azienda, con sede a San Francisco, da India, Kenya e Uganda. Un’inchiesta condotta dal Time ha rivelato che, per poter addestrare l’algoritmo, questi devono trascorrere la giornata guardando e classificando contenuti violenti o di stampo sessuale: secondo la testimonianza anonima di uno dei dipendenti questo lavoro finirebbe per avere un effetto estremamente dannoso sulla salute mentale dei lavoratori10.

Pensando invece ai limiti del sistema basato sull’intelligenza artificiale, è possibile sostenere che questi sembrano essere legati alla mancanza di consapevolezza e di intelligenza emotiva, caratteristiche che sono appannaggio degli esseri umani. L’assenza di questi elementi è uno dei motivi per cui determinate attività e compiti devono continuare a essere eseguiti o, almeno, supervisionati da persone.

ChatGPT si presenta così come un tool dall’enorme potenziale rispetto ad altre tecnologie lanciate in precedenza. Al pari di qualsiasi altro chatbot, però, esso «non è ancora in grado di sostituire le competenze uniche della mente umana», secondo quanto riportato nell’articolo di The Drum scritto da ChatGPT che con questa frase sembra quasi voler porre una domanda: potrebbe un giorno arrivare a farlo?

Note
  1. Business Insider
  2. CNBC
  3. The Guardian
  4. Sito OpenAI
  5. La Stampa
  6. The Drum
  7. Check Point Research
  8. The Guardian
  9. la Repubblica
  10. Time

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