Decathlon Belgio cambia nome: ora è Nolhtaced e per una buona causa

Decathlon inverte il nome e lo trasforma in Nolhtaced sulle insegne dei principali store in Belgio, sul sito e sui canali social della divisione e lo fa – temporaneamente – per promuovere un’iniziativa di reverse shopping.

Cosa vuol dire che ora si può fare reverse shopping da Decathlon

Chiunque abbia attrezzatura sportiva vecchia, che non utilizza più o che desidera cambiare può recarsi infatti negli store di Namur, Gent ed Everre, dove l’iniziativa è in fase di test prima di essere eventualmente estesa anche agli altri negozi del gruppo, e rivenderla, anche se non si tratta di prodotti a marchio Decathlon. In cambio riceverà dei voucher spendibili entro due anni.

Gli attrezzi sportivi saranno ricondizionati e rimessi in vendita a un prezzo vantaggioso e con una garanzia o, se lo condizioni di partenza lo impediscano, smaltiti correttamente dalla compagnia.

L’obiettivo? “Invertire” il ciclo dei consumi, sposando appieno la filosofia dell’economia circolare.

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Tanto appieno che per promuovere la propria iniziativa dedicata al second hand Decathlon inverte il nome e lo trasforma in Nolhtaced e non ha remore, cioè, a stravolgere quelli che sono in genere considerati un patrimonio intoccabile per le marche, come il brand name appunto e altri elementi fondamentali della brand identity . Certo, lo fa con un tono leggero e scherzoso – chiedendo per esempio in un reel ai propri clienti come pronuncerebbero il suo nuovo nome – e sicuro di poter contare sul proprio status di love brand .

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Decathlon inverte il nome in Nolhataced e spera di poter fare altrettanto con le abitudini dei consumatori più affezionati

Sono proprio i brand che le persone amano di più che hanno oggi la possibilità di ispirarle al cambiamento e con l’iniziativa Nolhtaced Decathlon Belgio sembra offrire proprio una personalissima lettura, piuttosto concreta, di quel purpose marketing fenomeno del momento: ha a che vedere con l’«incoraggiare il più possibile al riutilizzo dei prodotti e a rimanere responsabili durante il loro intero ciclo di vita»¹, come ha raccontato Joeri Moons, country sustainability leader di Decathlon Belgio, in una nota stampa che spiega perché Decathlon inverte il nome temporaneamente.

La compagnia deve aver tenuto in considerazione certamente anche come stanno cambiando le abitudini di consumo sia per effetto della crisi e del carovita, tra le emergenze che sembrano preoccupare di più i consumatori europei, e sia per una maggiore attenzione degli ultimi a fare acquisti consapevoli e più sostenibili.

Nei settori più diversi tutto ciò che è di seconda mano e “pre-loved” oggi convince non solo perché acquistandolo si evitano sprechi e si riduce l’impatto sul Pianeta, ma anche perché ha un costo in genere ridotto e più sostenibile: anche l’attrezzatura sportiva ricondizionata di Decathlon, promette l’azienda, sarà «di qualità ma a buon prezzo».

Fonte: Decathlon Belgio

Non stupisce, così, che degli almeno quaranta mila oggetti di seconda mano raccolti fin qui dalla compagnia – di cui ventiseimila sono oggetti rivenduti dai clienti di Decathlon proprio grazie all’iniziativa di reverse shopping e per un valore generato in voucher di quasi seicentomila euro – l’80% sono già stati rivenduti: si tratta soprattutto di biciclette per bambini e mountain bike, ma anche di attrezzatura per il fitness e scarpe e abbigliamento sportivo.